Bulls, Wade si presenta: "Sono a casa, ma questa è la squadra di Butler"
E alla fine Dwyane Wade tornò a casa. E lo ha fatto in grande stile, in una conferenza stampa in cui l’ex Miami Heat ha raccontato molto di passato, presente e futuro. Partendo da quel che è stata la fine di una storia d’amore durata 13 anni in quel di South Beach: “Non è stato facile lasciare Miami. Ho vinto tre titoli e sono maturato, diventando un uomo. Ho imparato tantissimo da gente come Shaq e dallo stesso Riley, con il quale non ci siamo assolutamente lasciati male. Non ho nessun sentimento negativo nei confronti di Pat. Chi dice il contrario non sa di che cosa parla. La direzione che ha intrapreso la franchigia è un po’ diversa rispetto al passato, ma io ho scelto Chicago per coronare un mio sogno. Non certo per soldi o per ruggini con Pat Riley. Quando sei un free agent devi fare quello che ritieni più giusto per la tua carriera. Nel 2010 la scelta migliore fu rimanere a Miami insieme a LeBron James e Chris Bosh, adesso la cosa giusta per me è ripartire da casa mia, Chicago”.
Una scelta dettata dal cuore di chi, da bambino, era ovviamente tifoso di Michael Jordan e compagni: “Avevo nove anni quando ho visto in televisione i Bulls festeggiare il loro primo titolo ho capito in quel momento che avrei voluto diventare un giocatore Nba e indossare la maglia di Chicago, la mia città. Ci ho messo un po’ per realizzare questo sogno, ma adesso sono qui. Poter finalmente giocare per la squadra per la quale facevo il tifo da ragazzino è qualcosa di speciale”.
Infine, più che una precisazione, una dichiarazione d’intenti sul quel che sarà il rispetto di ruoli e gerarchie: “Voglio fugare subito ogni dubbio questa e’ la squadra di Jimmy Butler. Rondo ed io dobbiamo aiutare il gruppo a crescere e dobbiamo creare una mentalità vincente, ma la vera stella della squadra e’ Butler. Se lui durante la free agency non mi avesse chiamato, esortandomi a firmare, probabilmente non sarei qui. Non vedo l’ora di cominciare, per me questa e’ davvero la scelta del cuore”.