Bucks, Giannis Antetokounmpo: "The Greek Freak? Come nickname è davvero figo"
Prima dell’interruzione causa COVID-19, Giannis Antetokounmpo, MVP in carica, stava vivendo un’altra annata da grande protagonista, con 29.6 punti (career high), 13.7 rimbalzi (career high) e 5.8 assist ad allacciata di scarpe (57 presenze e 30.9 minuti in media sul parquet), con in aggiunta 52 doppie-doppie e 4 triple-doppie. E i suoi Milwaukee Bucks vantavano il miglior record della Lega (53-12).
Intervenuto su ESPN Wisconsin, Giannis ha discusso sul suo nickname, ‘The Greek Freak‘, e su quanto sia diventato popolare: “Per prima cosa devo dire che mi piace molto, come nickname è davvero figo. Non ricordo sinceramente la prima volta che l’ho sentito dire, forse era nel mio anno da rookie; non so come sia venuto fuori per la prima volta” – spiega – “Un giorno, dopo una partita nella quale mi ero divertito come un matto e avevo fatto una schiacciata folle o una stoppata super, tutti hanno cominciato a chiamarmi Greek Freak. Da quel momento me l’hanno appioppato e devo dire che lo amo, è un bel nickname“.
Nel corso dell’intervista, Giannis spiega come ci sia una grande differenza tra il suo esuberante e a tratti travolgente modo di stare in campo e il suo stile di vita ‘off the court‘, in particolare dopo la nascita del suo primogenito, Liam. Il greco di origini nigeriane ammette che c’è voluto del tempo per adattarsi e, in questo processo, una bella mano gliel’hanno data i veterani della squadra.
“L’aspetto fondamentale è che non devi perderti. C’è tanta pressione, tante cose da affrontare durante la stagione e tanti eventi da presenziare. L’importante è riuscire a bilanciare tutto ciò con la tua vita personale” – commenta Antetokounmpo – “Giannis e “The Greek Freak” sono due persone diverse. Spero di non sembrare arrogante, e non voglio esserlo, ma è così che sto cercando di vivere la mia vita. Con la mia famiglia sto cercando di essere Giannis. A volte, quando sei l’MVP, sei il leader della tua squadra e devi fare un servizio fotografico per questo o per quel motivo, rischi di perderti; quando invece sono con la mia famiglia voglio essere soltanto me stesso“.