Bryant trascina i Lakers. Bene Celtics, Bulls e Rockets. Continua l'incubo di Okc, strapazzata da Minnesota
Ecco i recap delle cinque partite disputate nella notte di preseason Nba. Vittorie per Lakers (26 di Kobe), Rockets e Bulls (17 per Rose). Successo anche dei Celtics sui Nets, nella prima partita da 44 minuti. Altra sconfitta di Okc, questa volta contro i T-Wolves.
BOSTON CELTICS – BROOKLYN NETS 95-90 – L’esperimento della partita ridotta non ha convinto tutti. In ogni caso, come ampiamente preventivato, difficilmente l’idea verrà riproposta, almeno in questa stagione. La gara del Barclays Center è comunque vivace e foriera di spunti interessanti. I primi due parziali sono di chiara marca Nets, che, pur privi di Garnett e Lopez, arrivano a toccare anche il +17 di vantaggio sul finire di secondo quarto. grandi protagonisti Jerome Jordan (17, con 7/7 al tiro) e, soprattutto, Jarrett Jack (17 punti in 19 minuti). Dopo l’intervallo lungo, però, arriva la reazione degli ospiti che trovano in Jeff Green e Jared Sullinger (doppia doppia da 21 e 19 rimbalzi) le ancore cui aggrapparsi nell’operazione rimonta. Che si concretizza nel +10 di apertura dell’ultimo parziale, viatico per il 95-90 finale.
UTAH JAZZ – LOS ANGELES LAKERS 91-98 – Con un Bryant così l’orizzonte dei Lakers appare meno cupo. I gialloviola ritornano alla W contro i Jazz e, oltre alla prestazione del Mamba (top scorer a quota 26 punti, con 7/22 dal campo), possono fregarsi le mani gurdando al rendimento di Carlos Boozer (19 e 9 rimbalzi) e Julius Randle: per il rookie 8 punti (4/8 dal campo), 5 rimbalzi e 2 stoppate in 20 minuti e i complimenti di coach Byron Scott. La vittoria sugli alfieri di Salt Lake City si concretizza negli ultimi due quarti di gara, dove la maggiore intensità difensiva porta al maxi-parziale da 60-37 che indirizza le sorti dell’incontro.
OKLAHOMA CITY THUNDER – MINNESOTA TIMBERWOLVES 94-112 – Continua il travagliato avvio di stagione dei Thunder che, con le rotazioi fortemente rimaneggiate, incassano l’ennesima sconfitta di questo periodo ad opera dei T.Wolves, molto concentrati in difesa e attenti esecutori della zona, per la gioia di coach Flip Saunders. Top scorer di serata Jones con 21 punti, seguito da Williams a quota 19. Discreto anche l’impatto di Ricky Rubio: per il discusso play spagnolo sono 13 i punti in carniere. dall’altra parte, invece, disastrosa la prova di Westbrook: per la guardia da Long Beach 3/12 al tiro e un ultimo quarto da spettatore, unito a una sensazione generale di confusione sul cosa fare o non fare.
CHARLOTTE HORNETS – CHICAGO BULLS 96-101 – Trascinati da un Kirk Hinrich particolarmente ispirato (26 punti, 11/14 al tiro, 2/4 dall’arco) i Bull riescono ad aver ragione dei combattivi Hornets che, nonostante 5 uomini in doppia cifra, devono incassare la sconfitta. Per i figli di “Windy City” le buone notizie arrivano anche da Rose (17 punti col 50% dal campo) e da un Gasol da doppia doppia (15 e 10 rimbalzi). Ottime indicazioni anche da Aaron Brooks (13 punti) e Tai Gibson (8 e 10 rimbalzi) mentre c’è da registrare un Noah non ancora al top e alcune letture difensive da rivedere. Charlotte, di contro, può essere ottimista per la più che positiva prestazione di squadra e per un Lance Stephenson da 14 punti (7/11 com0plessivo) che dimostra come il suo processo di inserimento nella sua nuova squadra sia quasi ultimato.
GOLDEN STATE WARRIORS – HOUSTON ROCKETS 83-90 – Privi di entrambi gli “splash brothers”, i Warriors cedono, seppur in maniera indolore, agli Houston Rockets. Per i texani grandi protagonisti Harden (15 punti, 7 rimbalzi e 6 assist ma anche 2/12 al tiro) e Trevor Ariza 8 con, in più, un Patrick Beverly particolarmente efficace nei 22 minuti disputati (11 punti). A nulla servono, per i figli della baia, i 16 punti (6/10 dal campo) di un ottimo Nedovic e i 13 di harrison Barnes. Coach Kerr cerca di fare di necessità virtù con le armi a disposizione (intensità, transizioni veloci, alte percentuali dall’arco) ma appare evidente come la priorità, al momento, sia costituita dalla ricerca di soluzioni credibili sotto i tabelloni: se anche un Howard non trascendentale ha potuto banchettare a piiacimento in testa a Bogut, qualcosa da limare c’è. e alla svelta.