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Bryant non basta, i Lakers crollano a Phoenix. Bene Bulls e Raptors, Warriors corsari a Sacramento

Ecco i recap di quattro delle dodici gare disputate nella notte Nba:

ATLANTA HAWKS @ TORONTO RAPTORS 102-109 – La trasferta all’Air Canada Center non porta bene agli Hawks, sconfitti dai Raptors al termine di una partita particolarmente tirata e decisa, probabilmente, dal 19-26 di parziale del terzo quarto. All’inizio gli ospiti reggono l’impatto con la grande partenza dei padroni di casa grazie soprattutto a un Al Horford da 12 punti e 13 rimbalzi, m già a metà secondo parziale il distacco è nell’ordine dei 10 punti (34-43) grazie alla tripla di Terrence Ross. Bastano, però, due triple del sempre pericoloso Kyle Korver (20 punti, 6/7 dall’arco) per riportare Atlanta in linea di galleggiamento (41-45). Lo show della guardia da Lakewood continua anche dopo l’intervallo, quando l’ennesima bomba riduce a 7 (57-64) i punti di distacco tra le due squadre. I Raptors, però, dimostrano di avere un collettivo migliore e grazie all’apporto di Ahmir Johnson (doppia doppia da 16 e 10 rimbalzi) e Louis Williams (8 punti in poco più di 15 minuti di gioco) scavano il solco che, di fatto, decide la contesa: il 61-86 con cui si arriva all’ultimo parziale è più di una garanzia per i canadesi che, infatti, controllano agevolmente fino al 102-109 finale.

Atlanta Hawks: Brand, Bazemore e Mack 2, Carrol 10, Horford 12 (13 rimb.), Korver, Teague e Scott 20, Millsap 13 (10 rimb.);

Toronto Raptors: Ross 13, Valanciunas 17, DeRozan 15 (11 rimb.), Lowry 11 (10 ass.), Hansbrough 5, A. Johnson 16 (10 rimb.), J. Johnson 2, Patterson 10, Williams 8, Vasquez 12

Un Carmelo Anthony sottotono nella serata del Madison Square Garden (foto da: bleacherreport.com)
Un Carmelo Anthony sottotono nella serata del Madison Square Garden (foto da: bleacherreport.com)

CHICAGO BULLS @ NEW YORK KNICKS 104-80 – Brutta sconfitta al Madison Square Garden per i Knicks, spazzati via da dei Chicago Bulls apparsi in gran forma e in totale controllo della partita fin dalle battute iniziali. A fare la differeza, nei primi due quarti, è soprattutto la panchina degli ospiti, il cui apporto è ben fotografato dai 13 punti complessivi ai Aaron Brooks e dai 12 di Kirk Hinrich, la cui tripla a metà del secondo parziale porta il punteggio sul 42-30, viatico per il +10 (53-43) con cui si arriva alla sirena di metà gara. La musica non cambia dopo l’intervallo lungo, con i Bulls che giocano ad un’intensità doppia rispetto a Melo & co: l’azione che porta Rose (13 punti) al Jumper del 65-49 è emblematica, con Gasol (doppia doppia da 21 e 11 rimbalzi) che lotta come un leone sotto i tabelloni prima di riaprire il contropiede. Il vantaggio arriva a toccare anche il +20 (74-54), con la schiacciata di Taj Gibson a 4 minuti dall’ultima pausa: finisce praticamente qui, con un ultimo quarto di puro “garbage time”.

Chicago Bulls: Gibson 22, Noah 3, Hinrich e McDermott 12, Rose e Brooks 13, Gasol 21 (11 rimb.), Mirotic 5, Snell 3;

New York Knicks: J.R. Smith, Dalembert, Larkin e Acy 6, Anthony 14, Shumpert 5, Prigioni 4, Stoudemire 12, Jason Smith 8, Hardaway jr. 7, Aldrich, Wear e Early 2

Tutta la delusione del "Black Mamba" (foto da: bleacherreport.com)
Tutta la delusione del “Black Mamba” (foto da: bleacherreport.com)

LOS ANGELES LAKERS @ PHOENIX SUNS 99-119 – Seconda partita e seconda sconfitta per i Los Angeles Lakers, cui non bastano i 31 punti di un grande Kobe Bryant per avere ragione dei Phoenix Suns. L’emorragia comincia già in un primo quarto da 19-33 di parziale in cui Eric Bledsoe (16 punti, 6 rimbalzi e 9 assist) fa praticamente ciò che vuole, coadiuvato da un Isaiah Thomas in grande spolvero (23 punti con 9/11 al tiro). Il “Mamba” è l’unica opzione offensiva credibile dei gialloviola, tenuti in partita a metà del secondo parziale (39-43) da una serie di jumper spettacolosi del proprio leader. I Suns però, forti di un collettivo che appare già ben rodato, controllano senza difficoltà apparenti e, dopo l’intervallo lungo, piazzano il parziale definitivo: Dragic e i fratelli Morris sono tra i principali firmatari del 23-39 che chiude ogni discorso, nonostante l’espulsione di Bledsoe per doppio tecnico. L’ultimo quarto torna utile solo per rimpinguare le statistiche dei texani: finisce 99-119.

Los Angeles Lakers: Price, Hill (11 rimb.), Lin e Sacre 6, Johnson 9, Bryant 31, Davis 14, Boozer 4 e Clarkson 4, Ellington 13.

Phoenix Suns: Thomas 23, Marcus Morris 21, Plumlee 10, G. Dragic 18, Bledsoe 16, Len e Randolph 3, Markieff Morris 12, Green 4, Tolliver 7, Ennis 2

Alle volte Steph non si ferma nemmeno circondandolo (foto da:  www.zimbio.com)
Alle volte Steph non si ferma nemmeno circondandolo (foto da: www.zimbio.com)

GOLDEN STATE WARRIORS @ SACRAMENTO KINGS 95-77 – Nessun problema per i Warriors nella trasferta a Sacramento contro i Kings. Basta uno Stephen Curry da 24 e 10 rimbalzi per aver ragione della truppa di coach Michael Malone. I padroni d casa non partirebbero nemmeno malissimo, guidati da un Cousins da 20 e 11 rimbalzi; ma i Warriors si dimostrano molto più squadra e con un Curry in più nel motore le cose cambiano rapidamente, come dimostra la penetrazione del 36-31 a metà secondo quarto. La resistenza di sacramento è, però, strenua e consente, grazie ad un paio di lampi di Gay e Stauskas, di arrivare alla sirena di metà gara in sostanziale equilibrio (47-49). L’affondo decisivo è, tuttavia, solo rimandato: nel terzo quarto Barnes, Iguodala e, ovviamente, il figlio di Dale griffano il 26-14 di parziale che spegne ogni velleità di impresa della Sleep Train Arena. Quando, poi, a poco più di 3 minuti dalla fine, il 30 porta tutti a lezione di “ball handling” prima di griffare l’89-73, la W ha già preso la strada della baia: vincono i Warriors 95-77.

Golden State Warriors: Iguodala 2, Barnes 9, Bogut e Barbosa 4, K. Thompson 19, Curry 24 (10 rimb.), Ezeli 5, Green 12 (10 rimb.), Speights 16

Sacramento Kings: Landry 8, Gay 14, Cousins 20 (11 rimb.), Collison 13, Stauskas 9, J. Thompson, Williams e Hollins 2, Sessions 3, Casspi 4

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone