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Boston ritorna grande nel segno di Rondo, Aldridge e Faried regalano due vittorie a Portland e Denver mentre Miami inizia bene l’era post LeBron

Rondo in zingarata (usatoday.com)
Rondo in zingarata (usatoday.com)

BROOKLYN NETS @ BOSTON CELTICS 105 – 121: Ritorna la NBA in uno dei posti sacri per questo gioco, così come ritorna Rajon Rondo per i padroni di casa dopo un infortunio che ha fatto tanto discutere. Tanti dubbi sponda Nets che solo il campo saprà risolvere. Iniziano molto bene i Celtics e la vena artistica del monello da Kentucky si fa sentire già dalle prime battute (chiuderà con l’ennesima tripla doppia sfiorata con 13 punti, 12 assist e 7 rimbalzi). Green e Bradley i realizzatori più costanti mentre per Brooklyn è solo Johnson, coadiuvato dopo da Teletovic, a smuovere le acque in attacco. Williams rientra positivamente dall’infortunio (19 in 39’) ma la furia offensiva di Boston sembra non potersi arrestare: nei primi 3 quarti totalizzano la bellezza di 101 punti (32+35+34) mandando a fine gara 8 giocatori su 10 in doppia cifra. La partita non è mai stata in discussione con un margine di vantaggio che si è presto stabilizzato attorno ai 15 punti, senza grandissimi tentativi di rimonta da parte degli ospiti. Nel finale l’ex Garnett non stringe così tanto amicizia con Kelly Olynyk, attaccandolo e vendendo quasi alle mani in più di un’occasione. 2 le cose da sottolineare: in primis la buona prova, sia di carattere sia in termini tecnici, di Marcus Smart, alla sua prima tra i PRO; la seconda è l’ovazione che il TD Garden ha riservato a Isaiah Austin, prodotto di Baylor costretto a smettere di giocare per un raro problema agli occhi. Anche questa è NBA. Esordio amare per glio uomini di coach Hollins che dovrà porre rimedio ad un attacco non proprio di alto livello; sul velluto invece Boston che si gode una meritata vittoria.

Brooklyn Nets (0 – 1): Johnson 19, Garnett 10, Plumlee 4, Bogdanovic 7, Williams 19, Teletovic 20, Kirilenko 3, Anderson 4, Jack 11, Jordan, Jefferson 8, Karasev.

Boston Celtics (1 – 0): Green 17, Sullinger 13, Olynyk 19, Bradley 15, Rondo 13 + 12 ASS, Smart 10, Turner 10, Thornton 10, Bass 8, Zeller 6.

 

WASHINGTON WIZARDS @ MIAMI HEAT 95 – 107: L’era post LeBron James parte ora per i Miami Heat che si trovano di fronte un avversario tosto e mai arrendevole come i Wizards. Preferito ancora Colo in quintetto e non Chalmers che partirà dalla panchina (la vera mossa vincente di coach Spo). Il primo tempo Miami e Washington se lo spartiscono: il primo giocato meglio dagli ospiti con Wall e Pierce che mettono in seria difficoltà la difesa Heat; il secondo dominato da Miami e soprattutto da Chris Bosh che metterà a segno 3 triple per chiudere avanti di 1 lunghezza all’intervallo e per portare il bottino personale già a quota 19! Il terzo quarto invece ha un altro protagonista, ovvero sia Norris Cole autore di 10 punti nel solo penultimo periodo e con una gestione eccellente.

Norris Cole con 23 punti firma il suo nuovo career-high! (kansascity.com)
Norris Cole con 23 punti firma il suo nuovo career-high! (kansascity.com)

Miami a 3’ dalla fine del quarto perde Wade per una contusione al ginocchio sinistro ma la sua assenza non si fa sentire particolarmente perché Ennis entra subito nel cuore dei tifosi col primo vero POSTER della stagione: la sua schiacciata su Butler vale la pena essere rivista più e più volte! Per la gioia della TripleA, D-Wade torna dagli spogliatoi, giusto in tempo per realizzare i 5 punti che danno la vittoria meritata agli Heat. NO BRON, NO PROBLEM già si canta a SoBe. Non bastano Wall, Pierce e Gortat a Washington per spuntarla. Eccellente la prova di Bosh, Wade e Cole che con 23 punti fissa il suo nuovo record in carriera.

Washington Wizards (0 – 1): Pierce 17, Gooden 18, Gortat 18, Temple 6, Wall 16 + 11 ASS, Humphries 4, Porter 13, Butler 3, Miller, Seraphin.

Miami Heat (1 – 0): Deng 12, Williams 3, Bosh 26 + 15 RT, Wade 21, Cole 23, Andersen 7, Chalmers 8, Ennis 5, Napier 2.

 

DETROIT PISTONS @ DENVER NUGGETS 79 – 89: Il primo “derby italiano” lo vince Gallinari a scapito di Datome, ma solo nel punteggio (Danilo appena 18 minuti con 7 punti; di Gigi manco l’ombra). Al Pepsi Center il parterre è di lusso vista la presenza di un ex di turno di entrambe le squadre, ovvero sia Chauncey Billups, arrivato a Denver giusto in tempo per assistere ad una partita equilibrata tra 2 squadre che non esprimono il miglior basket della lega. Gli ospiti subito in confusione con la solita caotica gestione Jennings mentre Manimal fa piazza pulita sul fronte Nuggets. Con DJ Augustin, ottimo impatto sulla gara, la situazione di riequilibra e il primo tempo si conclude col +2 Denver grazie a un gran canestro di TY Lawson. La ripresa appare essere più emozionante con Mozgov e Drummond che dominano la scena a rimbalzo e con Afflalo e Smith che alzano i giri del motore in attacco. Le percentuali restano basse (36.9% DEN – 35.3% DET) e la svolta decisiva si ha nell’ultimo quarto: parziale di 16-24, con Faried che segna dal pitturato e dalla media. Finisce 79 a 89 in favore dei padroni di casa. C’è qualcosa da rivedere in entrambi i sistemi di gioco ma, per il momento, il coach che ha più bisogno di riflettere sembra essere Van Gundy.

Detroit Pistons (0 – 1): Singles 8, Smith 25, Drummond 11, Caldwell-Pope 7, Jennings 4, Butler, Dinwiddie, Anthony 2, Augustin 15, Jerebko 7.

Denver Nuggets (1 – 0): Gallinari 7, Faried 22 + 17 RT, Mozgov 13 + 11 RT, Afflalo 15, Lawson 3, Nurkic 5, Chandler 7, Foye 7, Arthur 2, Robinson 3, McGee 2, Gee 3.

 

Westbrook con due dei suoi 38 punti (blazersedge.com)
Westbrook con due dei suoi 38 punti (blazersedge.com)

OKLAHOMA CITY THUNDER @ PORTLAND TRAIL BLAZERS 89 – 106: La prima senza Durant, la prima in stagione regolare dopo una disastrosa pre-season e la prima con un nuovo Russell Westbrook. I Thunder si presentano così al Moda Center di Portland dove i Trail Blazers cavalcano ancora l’entusiasmo dello scorso anno e credono fortemente nel progetto vincente messo su dall’arrivo di Lillard. Il gioiello di UCLA Russell Westbrook sente il peso della responsabilità e si carica subito la squadra sulle spalle, garantendole un discreto margine di vantaggio, sgretolato subito, però, da LaMarcus Aldridge, autore di una sontuosa partita. Un incredibile primo quarto da 34 punti consente ai Thunder di finire avanti di 5 lunghezze il primo tempo, con tanto di schiacciata sulla sirena per il numero 0 di OKC. Nel secondo tempo arriva il primo canestro dal campo per un silente e molto (forse troppo) cauto Lillard per il nuovo -7. Il tentativo di rimonta viene cancellato da Westbrook che in campo aperto è letteralmente unstoppable. Si va all’ultimo gito di boa col punteggio di 77-75 Thunder. Il quarto periodo è letteralmente dominato da Portland: parziale di 31-12, con Matthews e Lillard che la mettono da 3 mentre Batum ruba, alza e fa schiacciare Aldridge per il punto esclamativo! Gran rimonta di Portland che si regala così una prima importante vittoria in stagione. Non bastano i 38 punti (11/26) di Westbrook ai Thunder.

Oklahoma City Thunder (0 – 1): Ibaka 10, Jones 3, Adams 8, Roberson 6, Westbrook 38, Thomas 14, Perkins 4, Collison 2, Telfair 4.

Portland Trail Blazers (1 – 0): Batum 16, Aldridge 27, Lopez  11 + 10 RT, Matthews 22, Lillard 10, Kaman 12, McCollum 2, Freeland, Blake 1, Wright, Barton.

About The Author

Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone