Blake Griffin: "Sterling inadatto come proprietario NBA"
In un articolo pubblicato sul sito web di Derek Jeter, The Player’s Tribune, la stella dei Clippers, Blake Griffin, ha parlato a 360° del suo rapporto con l’ex proprietario Donald Sterling e di cosa sia cambiato con la nuova gestione Ballmer. Dopo aver narrato di una festa alquanto particolare, alla quale era stato invitato da Sterling in persona poco dopo esser stato preso come prima scelta nel Draft 2009, Griffin centra l’attenzione sull’atteggiamento razzista dell’80enne di Chicago. Blake afferma che si accorse di questo lato del carattere di Sterling già da alcune ricerche su Internet fatte nel 2009; la bordata, però, arriva quando il ragazzo attacca tutti coloro che si sono sorpresi delle accuse piovute sul vecchio proprietario dei Clippers, sostenendo che l’assurdità della situazione non stava nel fatto che uno come Donald potesse guidare una franchigia NBA, ma che un presidente di una franchigia NBA potesse, impunemente, offendere i propri migliori giocatori davanti a tutti, pubblico e telecamere. Inoltre, Griffin ricorda un aneddoto divertente, ovvero quando Sterling, ormai con le spalle al muro, nell’estremo tentativo di difendersi, affermò di amare i suoi giocatori; per poco, lui e Paul non scoppiarono a ridere.
Tutt’altra l’atmosfera che adesso si respira con Steve Ballmer, che Griffin paragona ad un “padre calmo che ti da una caramella”, a differenza di Sterling, definito uno “strano zio”. La differenza tra i due, per Blake, sta nel fatto che Ballmer vuole vincere, ad ogni costo, mentre l’ex proprietario non se ne importava, soprattutto se ciò significava spendere. Emblematica la chiusura del giocatore, riferita a quanto provato quest’estate, al centro di allenamento: “Le persone erano sorridenti. Dalla sicurezza allo staff addetto alle operazioni di gioco, fino al personale d’ufficio. Tutti sembravano felici di essere lì”.