Blake Griffin e le sue straordinarie cifre alla Oscar Robertson
Il giorno dopo è sempre quello più duro da affrontare: tante domande (molte senza risposta) ronzano in testa a chi è stato appena eliminato da una serie di Playoff, altrettanti dubbi sul futuro e su quello che verrà nell’immediato. Questa sensazione viene moltiplicata, triplicata, quadruplicata se prendiamo in considerazione il caso dei Los Angeles Clippers, i quali, forti di un vantaggio di 3-1 nella serie, hanno sciupato 2 clamorosi matchpoint per poi giocarsi tutto in gara 7 al Toyota Center. Il risultato ve lo abbiamo raccontato, i Clips escono sconfitti e già in molti ironizzano sul loro destino, quasi sempre perdente a determinati livelli. Eppure in casa angelena c’è qualcosa che fa sorridere, che comunque fa ben sperare per il futuro: Blake Griffin. Nonostante una opaca gara 7, BG ha concluso i suoi Playoff come nessun altro e per poco come nessun altro nella storia di questo magnifico sport. Prova a far compagnia ad un’altra incredibile leggenda della pallacanestro NBA, ovvero sia Oscar Robertson. Le cifre, che come sempre vanno prese con le pinze, di Blake The Great fanno il pari con quelle della stella prima dei Cincinnati Royals e poi dei Milwaukee Bucks: sono i soli giocatori ad aver chiuso i Playoff con 24+ punti di media, 12+ rimbalzi e 6+ assist a sera. La cosa positiva per i Los Angeles Clippers e per Doc Rivers è che l’ala forte ha ancora un buon margine di miglioramento, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto difensivo. Ma intanto, come detto anche ieri sera durante la telecronaca di Alessandro Mamoli, offensivamente parlando si potrebbe comodamente parlare dell’MVP dei Playoff.