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Beverley batte tutti in rimonta allo Skills Challenge! Bosh apre la “Dinasty” dello Shooting Stars con il terzo titolo consecutivo

Tutta la felicità di un bambino di nome Chris Bosh!
Tutta la felicità di un bambino di nome Chris Bosh!

Probabilmente è la gara che interessa meno del ricchissimo programma dell’All Star Saturday Night ma non è detto che non ci si possa ugualmente divertire, specie se si hanno giocatori comunque competitivi nonostante l’età e gli acciacchi fisici. Il primo evento del sabato è composto da 4 team, capitanati da Bosh, Westbrook, Curry e Millsap. Le squadre sono composte da 3 elementi, un giocatore attuale, il capitano, una vecchia gloria e una giocatrice. Per quanto riguarda il Team Bosh, oltre a CB1 abbiamo Dominique Wilkins e Swin Cash. È senza mezze misure la squadra da battere, visto il repeat dello scorso anno. Non manca di certo competitività nel Team Westbrook, perché insieme al folletto da UCLA c’è Penny Hardaway e Tamika Catchings. Il più romantico dei team è quello dei Curry: Steph, papà Dell e Sue Bird. L’ultimo, ma non meno importante è quello di Millsap, perché a far compagnia al giocatore di punta degli Hawks ci sono Scotti Pippen e Elena Delle Donne, che ad occhio deve avere qualche origine familiare. La squadra di Millsap, ricordiamo, che ha rimpiazzato quella di Anthony Davis, infortunato e indisponibile. Le regole sono sempre le stesse: tiro da sotto, tiro dalla media, tiro da 3 punti e tiro da centro campo. Tutti questi mandati a bersaglio nel minor tempo possibile. Vince, ovviamente, chi riesce a realizzare il percorso nel miglior tempo. Partono i campioni in carica, ovvero sia il Team Bosh: solita pulizia, precisione e velocità. Dopo appena 30.8 secondi gli obiettivi sono tutti realizzati. Tocca al Team Westbrook che, quasi incredibilmente, trova in Hardaway l’uomo della provvidenza: in forma smagliante, o quantomeno meno appesantita degli altri, Penny riesce a realizzare il primo tentativo da centrocampo facendo bloccare il cronometro a 35.2. Un risultato più che discreto per essere alla prima apparizione. Ecco i Curry’s: non tutto liscio, sia nel percorso più comodo sia da centrocampo ma il tempo di ferma perfettamente a 47 secondi. Il Team Millsap è quello che riesce a far peggio: occorrono 51.2 secondi per completare i 4 traguardi. La finale, dunque, se la giocano Westbrook e Bosh, Penny e The Human Highlight Film e Cash-Catchings.

Selfie con firme sobrio post threepeat!
Selfie con firme sobrio post threepeat!

Inizia la squadra con il tempo più alto: percorso piuttosto difficoltoso, con la Catchings che fa fatica a segnare dalla media, così come Russell da 3 punti. Il problema è che a rimbalzo, dopo i tiri di Tamika, c’è Wilkins, arzillo 55enne che vaga per il campo con un atletismo non proprio come quello di un tempo pur di far segnare la signorina. La strada p spianata per il Team Bosh, perché dopo i 90 secondi suona la sirena e gli obiettivi non sono stati completati. Dunque, il tempo massimo di 1:30 è stato superato e resta da completare il tutto con un tempo inferiore per aggiudicarsi il trofeo. Le difficoltà ci sono anche per Bosh & Co. che, sebbene riescono ad essere veloci nel percorso normale, si fermano con l’half court shot. Si teme addirittura lo spareggio, cosa che non sarebbe stata gradita dal sign. Wilkins, ma dopo 57.6 secondi arriva il canestro dalla lunghissima distanza che chiude i giochi e regala al Team Bosh la terza vittoria consecutiva. La leggerezza del concorso si nota benissimo dall’esultanza di CB che addirittura sale in groppa a Dominique come se avesse vinto un anello. Nel post-gara lo stesso Bosh scherza con i giornalisti sul suo personalissimo threepeat e addirittura inserisce in una sua battuta la parola DINASTY che, numeri alla mano, non ci starebbe neanche tanto male.

Dopo il momento ludico della squadra del lungo di Miami, e dopo i volti piuttosto garruli della foto della vittoria, si passa al secondo evento di serata: il Taco Bell Skills Challenge. Anche qui le defezioni ci sono state: si erano iscritti al concorso John Wall e Michael Carter Williams, rimpiazzati rispettivamente da Patrick Beverley dei Rockets e Elfrid Payton dei Magic. Gli altri concorrenti sono Isaiah Thomas (Suns), Jeff Teague (Hawks), Dennis Schroeder (Hawks), Kyle Lowry (Raptors), favorito per la vittoria finale grazie alla sua velocità massima di 18 mi/h, Brandon Knight (Bucks) e il campione in carica Trey Burke (Jazz).

Il nuovo percorso dello Skills Challenge (account twitter Utah Jazz)
Il nuovo percorso dello Skills Challenge (account twitter Utah Jazz)

Una importante novità è il cambio di formato: la gara si sviluppa in parallelo tra 2 giocatori, non è più singola ed il nuovo percorso è ben descritto dalla foto. Si inizia con lo slalom, poi bisogna far centro in un cesto con un passaggio, dopodichè di cattura una nuova palla, si va dall’altra parte dove si conclude in terzo tempo, rimbalzo, corsa sul fronte opposto finché non si realizza un tiro da 3 punti. Più complesso a dirsi che a farsi. Ci sono degli accoppiamenti per arrivare a decretare i finalisti: nel primo turno le sfide saranno Thomas-Beverley, Payton-Teague, Burke-Knight e Schroeder-Lowry. La verità è che il primo match tra Thomas e Beverly è stato difficile da comprendere, anche perché l’occhio deve adattarsi al  cambio di formato (difficile seguire parallelamente due giocatori). Si capisce fin da subito che i punti chiave, quelli in cui non si deve perdere troppo tempo, sono il passaggio e il tiro da 3 punti. Nessuna particolare sorpresa nel primo turno, eccetto l’eliminazione del campione in carica. Percorsi netti e molto rapidi per Teague, Knight e Lowry. Gli accoppiamenti delle semifinali sono Beverley-Teague e Knight-Lowry. Il primo turno viene dominato da Teague, molto più efficace e lesto di Beverley ma, nell’ultimo step, Teague va con troppa calma, si fa rimontare perde contro un Beverley sì lento ma impeccabile dalla lunga distanza. In rimonta il playmaker di Houston agguanta la finale. Il secondo turno, invece, vede la vittoria a sorpresa di Knight che, come un fulmine, riesce a completare il percorso senza errori, mentre Lowry si inceppa allo step del passaggio. La finale che proprio non ti aspetti: Brandon Knight vs Patrick Beverley.

And the winner is... Patrick Beverley! (Houston Rockets on Facebook)
And the winner is… Patrick Beverley! (Houston Rockets on Facebook)

La finale è praticamente la fotocopia del primo turno di semifinale: il #2 dei Rockets si ferma e perde tempo nel tentativo di centrare il foro dove far passare la palla, mentre Knight va spedito verso il tiro da 3 punti finale. Ma anche qui, come prima, Knight si blocca, viene rimontato e al primo tentativo Beverley la piazza dentro! Doppia rimonta e clamorosa vittoria di Beverley allo Skills Challenge 2015! Due le considerazioni da far post-vittoria: la prima è il tweet immediato degli stessi Rockets che dal loro account ufficiale scrivono “He always hustles. Always” (Si affretta sempre. Sempre); la seconda è la reazione di Andre Tyler Iguodala II, figlio di Andre, che si mette le mani nei capelli per quanto ha visto! Due eventi che lasciano il tempo che trovano ma che tutto sommato sono sempre piacevoli da guardare e da commentare.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone