Belinelli trascina gli Spurs. Green superstar e i Warriors riscrivono la storia. Magic vittoriosi a Sacramento
GOLDEN STATE WARRIORS @ CHICAGO BULLS 112-102 – I Golden State Warriors fanno la storia allo United Center di Chicago, dove ottengono, contro i Bulls, la dodicesima vittoria consecutiva: record assoluto di franchigia. Ti aspetti Curry e Rose e, invece, il ruolo di superstar di giornata tocca a Draymond Green, autore del proprio “career-high” a quota 31 punti (11/20 al tiro, 7/13 da tre punti). Il numero 23 chiarisce le proprie bellicose intenzioni fin dall’avvio, con i figli della baia che fanno propri i primi due quarti: 61-49 all’intervallo lungo e 27 “fast break points” per gli ospiti. I Bulls rientrano dagli spogliatoi decisi a rientrare in partita e grazie a Jimmy Butler (24 punti) e Pau Gasol (doppia doppia d’altri tempi a quota 22 e 20 rimbalzi), piazzano il 18-31 di parziale che riapre i giochi. Rose (appena 2 canestri dal campo su 11 tentativi) e Curry (19, ma 1/5 dall’arco) hanno le polveri insolitamente bagnate e l’ultimo quarto si apre sul 79-80. Lo status quo di un equilibrio sottilissimo regge fin quando Thompson (24 punti) e Green mandano a bersaglio due triple pesantissime (95-87) che, di fatto, aprono la strada alla fuga degli ospiti a 6:27 dalla fine. E’ ancora una tripla dell’Mvp di serata (101-90) a chiudere la partita tra il meglio che la Nba possa offrire in questo momento. Vincono i Warriors 112-102.
Golden State Warriors: Barnes e Speights 11, Green 31, Bogut 4 (12 rimb.), Thompson 24, Curry 19, Iguodala e Livingston 6;
Chicago Bulls: Dunleavy 6, Gasol 22 (20 rimb.), Noah 16, Butler 24, Rose 9, Hinrich 10, Gibson 12, Brooks 3
MINNESOTA TIMBERWOLVES @ SAN ANTONIO SPURS 101-123 – Nessun problema per i San Antonio Spurs nel turno casalingo contro i T-Wolves. Protagonista assoluto in casa texana il nostro Marco Belinelli, autore di una prova da 20 punti (7/12 dal campo e 4/6 da tre), 2 rimbalzi e 6 assist. La guardia da San Giovanni in Persiceto è il principale artefice del debordante primo tempo degli Spurs: 51-68 alla sirena di metà gara, con gli ospiti che possono unicamente contare sulle sporadiche fiammate di LaVine e Muhammad. Il terzo e il quaryo quarto sono un minimo più equilibrati dei precedenti due, ma per gli Spurs è un gioco da ragazzi condurre in porto la più facile delle W. All’AT&T Center finisce 101-123.
Minnesota Timberwolves: Wiggins 6, Young e Bennet (10 rimb.) 14, Dieng 8, Brewer e Robinson 7, LaVine 22 (10 ass.), Budinger 3, Muhammad 20;
San Antonio Spurs: Leonard e Joseph 18, Duncan 13 (1o rimb.), Bonner 10, Green 11, Belinelli 20, Baynes 5, Diaw 17, Anderson 3, Ayres 6, Daye 2
ORLANDO MAGIC @ SACRAMENTO KINGS 105-96 – Dopo la vittoria all’overtime contro gli Indiana Pacers, i Kings pagano le fatiche del “back to back” subendo, in casa, la sconfitta ad opera degli Orlando Magic. Con un Cousins annoiato in tribuna e un Tobias Harris scatenato sul parquet (27 punti complessivi, di cui 14 nel solo primo tempo), il 52-49 con cui si arriva all’intervallo lungo è il perfetto testimone di un equlibrio che, però, si spezza nel terzo quarto. Guidati da Oladipo e dal già citato Harris, i Magic piazzano il 25-17 di parziale che risulterà decisivo; a poco servono, ai padroni di casa, le buone prestazioni di Gay (16 punti) e Thompson (18). In realtà il 24-8 dei Kings nell’ultimo quarto sembrerebbe riaprire tutto, ma le giocate di Frye (tripla assurda in equilibrio precario) e Oladipo (jumper dalla media per il 98-90) scrivono la parola fine alla partita con un paio di minuti d’anticipo. Vincono i Magic 105-96.
Orlando Magic: Harris 27, Frye 6, O’Quinn 13, Fournier 15, Oladipo 16, Dedmon 5, Payton 8, Gordon 11, Green e Nicholson 2;
Sacramento Kings: Gay 16, Thompson 18, Hollins 5, McLemore e Landry 2, Collison 22, Evans 3, Casspi 4, Sessions 10, Williams 14