Ban di un anno per Mark Stevens, l'investitore di minoranza degli Warriors che ha spintonato Lowry durante Gara-3
E’ arrivata immediata la reazione della NBA dopo quanto accaduto nel corso di Gara-3 delle NBA Finals 2019 alla Oracle Arena di Oakland. Ad inizio quarto periodo della sfida vinta dai Toronto Raptors sui Golden State Warriors per 123-109, nel tentativo di recuperare un pallone vagante Kyle Lowry è finito contro la prima fila a bordocampo. Ne è nato una sorta di parapiglia nel quale un ‘tifoso’, poi identificato nell’investitore di minoranza della franchigia californiana Mark Stevens, ha prima trattenuto per la maglia poi spintonato ed insultato ripetutamente il #7 dei Raptors.
La decisione della Lega prevede il ban di Stevens da tutte le partite degli Warriors per un anno, oltre a 500 mila dollari di multa. “Una persona rappresentativa del team deve mantenere una condotta il più possibile educata e di esempio per tutti” – si legge in una dichiarazione dell’NBA Vicepresident of Communications – “Il comportamento tenuto dall’investitore dei Golden State Warriors, Mark Stevens, non ha alcun posto all’interno della nostra Lega“.
A stretto giro di posta è arrivato un comunicato ufficiale di Golden State, sottolineando come da subito da coach Steve Kerr a vari giocatori, Stephen Curry su tutti, avevano espresso solidarietà nei confronti di Lowry, criticando aspramente il comportamento di Stevens: “Il comportamento di Mr. Stevens non riflette per niente i nostri alti ideali come organizzazione. Siamo estremamente delusi della sua azione e chiediamo profondamente scusa a Kyle Lowry e ai Toronto Raptors per questa deplorevole condotta. Non c’è posto per questi comportamenti tra tifosi e giocatori in una partita NBA“.
Kyle Lowry, del resto, era stato molto chiaro sul punto a fine partita: “Ero veramente furioso e non ho alcuna intenzione di mentire. Non è stata una bella immagine per la loro organizzazione. Una persona del genere, mostrando la sua vera natura, non dovrebbe proprio far parte della nostra Lega. Non c’è posto per quelli come lui“.
Più tardi, nella serata di ieri, anche Stevens stesso ha emesso un comunicato, nel quale ha voluto chiedere scusa per il suo comportamento: “Mi assumo la piena e totale responsabilità per quello che è successo l’altra sera durante le NBA Finals, e ne sono estremamente imbarazzato. Quello che ho fatto è stato sbagliato e non ci sono scuse. Il signor Lowry merita di meglio, e oggi (ieri ndr) ho cercato di scusarmi direttamente con lui e con altri membri delle organizzazioni di Raptors e Warriors. Sono grato a coloro che hanno accettato di ascoltarmi“.
“Spero che il signor Lowry e gli altri colpiti dalla mia mancanza di giudizio comprendano che il comportamento avuto l’altra sera non riflette la persona che sono attualmente e nel corso di tutta la mia vita. Ho fatto un errore e mi dispiace sinceramente” – prosegue – “Devo essere migliore e non vedo l’ora di poterlo dimostrare. Accetto in pieno la punizione inflittami dalla Lega e dagli Warriors“.