ATTENTI A QUEI DUE: La coppia vietata ai minori: Gary Payton & Shawn Kemp
Gary Payton e Shawn Kemp furono la versione Nintendo vietata ai minori di Stockton e Malone. Il primo, nato all’ombra della Baia, unico capace di tenere Michael Jordan sotto i 30 punti di media nei play off ma anche capace di puntare una pistola alla tempia di Ricky Pierce perchè non aveva gradito alcune sue affermazioni. Apparentemente mercenario ed innamorato soltanto del dio successo quando decide di andare prima nel dream team dei Lakers con Shaq, Kobe e Karl Malone e poi nei Miami Heat sempre dello stesso O’Neal e di Wade pur di vincere quell’anello che gli è sempre mancato (e che raggiungerà proprio in Florida, anche se soltanto come sesto uomo), dimostra una parte romantica della sua controversa personalità quando rifiuta che sia ritirata la numero 20 degli Oklahoma City Thunder, dichiarando di voler accettare questa onorificenza soltanto quando i Sonics torneranno a Seattle, unica città che, ricambiata, lo ha davvero amato. Il secondo è il vero George Best del Basket a stelle e strisce. Nasce nell’Indiana, la Mecca del basket in cui tutt’oggi dietro la maglia non vengono scritti i nomi dei giocatori perchè quello che conta sta scritto davanti, e Stato tra i maggiori protagonisti della segregazione razziale di qualche decennio prima. Durante una partita all’highschool dopo un suo canestro decisivo il pubblico gli lancia delle bucce di banana. Shawn non dimenticherà il gesto e si vendicherà iscrivendosi al College di Kentucky, dove però non supererà il test di ammissione, e verrà accusato di aver rubato due catenine d’oro al figlio dell’allenatore durante l’anno di stop forzato. Tutti sapevano che non era stato Shawn, ma lui si autoaccusò del gesto perchè sapeva che sarebbe andato direttamente in NBA, e decise di non rovinare la carriera del suo compagno. Da questi episodi si capisce tanto, ma non tutto, del carattere eclettico e sfaccettato di Shawn Kemp. Un ragazzo che ha bruciato tutte le tappe della sua vita, vivendo sempre al massimo, costretto a maturare troppo in fretta e portandolo, purtroppo, ad un declino professionale e personale arrivato in anticipo rispetto a quanto fosse lecito aspettarsi. Nel 1994 quando fu eletto per il Dream Team II per i mondiali in Canada fece una pessima figura toccandosi i gioielli di famiglia dopo una schiacciata. In pochi anni diventò padre di 7 figli con 6 donne diverse. Uno di questi, Shawn Kemp jr, quando giocava per l’Università di Washington sentiva il pubblico intonargli “Condom broken” in tutte le partite. Ruppe con George Karl dopo che lui e Payton festeggiarono una vittoria accompagnandosi con le Salt n Pepa e per alcune dichiarazioni scomode ed offensive nei confronti di Jim McIlvaine,reo di guadagnare più di lui. A Portland Pippen e Smith trovarono tracce di coca nella locker room di Shawn e fu spedito in un centro per alcolizzati e tossicodipendenti. Gary, soprannominato “the glove” per le sue spettacolari abilità difensive, e Shawn, soprannominato “the reign man”, il regnante, idea nata da un poster dove questo titolo accompagnava un Kemp ritratto mentre schiacciava sul famoso Space Needle di Seattle, ma anche per l’assonanza con “Rain Man” visto che la città è famosa proprio per le continue precipitazioni. Sfoggiarono la loro classe cristallina nell’unica città che forse li ha veramente amati e apprezzati per quello che erano, due ragazzi cresciuti troppo in fretta e non attrezzati a gestire il carico di responsabilità e notorietà che un palcoscenico come l’NBA comporta. E’ stato proprio a Seattle, la città che aveva dato i natali a Jimi Hendrix,a Bill Gates, allo Starbucks e alla musica Grunge che ebbe la sua massima espressione nei Nirvana di Kurt Cobain, che finalmente anche la palla a spicchi conosceva la sua rivoluzione. Gary Payton e Shawn Kemp, e l’irriverenza della loro pallacanestro. Fatta di trashtalk, continue provocazioni ed insulti agli avversari e linguaggio mistro tra hip hop e gangster, con la presunzione tecnica dei loro alley oop, con quelle schiacciate che facevano tremare il ferro. Nel ’92-’93 battono prima i Jazz di Stockton e Malone e poi i Rockets di Olajuwon, per arrendersi solo a gara 7 in finale di Conference contro i Suns di Charles Barkley. L’anno successivo entrano nella storia dalla parte sbagliata, venendo eliminati dai Denver Nuggetts nella prima partita della storia dei Play off in cui la testa di serie numero 8 elimina la numero 1. L’anno d’oro è il 1996, in cui hanno ancora il miglior record a Ovest ed eliminano in sequenza i Kings, i Rockets bicampioni in carica e i Jazz in un duello epico tra Kemp e Malone. Shawn si ripete in finale NBA, in cui Seattle si inchina all’onnipotenza dei Bulls nell’anno del ritorno sul parquet di Jordan,a 3 anni dal suo primo ritiro. MJ verrà anche premiato come MVP, ma molti sostennero che il premio dovesse essere vinto da Kemp, evenienza piuttosto insolita visto che solo Jerry West nella storia ha vinto un MVP delle Finals pur perdendo il titolo. E’ il canto del cigno dei Sonics, che si sgretolano fino alla cessione della franchigia a OKC. Ma nessuno dimenticherà mai quella squadra che ha incantato negli gli anni ’90, in una città magica, rivoluzionaria e sempre fuori dagli schemi, proprio come quei due, Gary Payton e Shawn Kemp.