Ai T'Wolves non c'è spazio per Kevin Martin. I Chicago Bulls pronti all'offerta
Gli equilibri di una squadra sono in costante movimento, ancor di più se hai scritto Timberwolves sulla canotta da gioco. La ricostruzione a Minneapolis continua incessante e le gerarchie cambiano spesso, specie se vinci una gara delle schiacciate e dimostri di essere migliorato rispetto ad un inizio di carriera timido. E’ questo il caso di Zach LaVine, da tutti conosciuto come eccelso schiacciatore, da moltissimi vastamente sottovalutato come giocatore nel complesso. Chi non lo sottovaluta, invece, è coach Sam Mitchell, sostituto di Flip Saunders, che promuove Zach LaVine in quintetto base, facendo retrocedere nelle rotazioni Kevin Martin, giocatore da 20 punti di media nella scorsa stagione. Una scelta difficile da prendere ma doverosa, coerente con il progetto dei T’Wolves. Dare continuità ad un progetto giovane, puntare su chi ha fatto il passato della franchigia (Kevin Garnett) e chi è chiamato a fare il futuro (Towns, Wiggins, LaVine) è stata la scelta societaria che, dunque, si ritrova davanti ad un bivio. Essendo uno straordinario realizzatore, Martin percepisce la sostanziosa cifra di 7 milioni a stagioni, prezzo evidentemente alto per un giocatore che ora come ora è un sesto uomo nel roster. Dunque, il nuovo bivio dei Timberwolves si chiama proprio Kevin Martin: sacrificare questi soldi per essere più solidi anche in uscita dalla panchina o risparmiare ed investire su qualcosa di un po’ più low cost? Pare che, secondo i rumors delle ultime ore, il front office di Minneapolis preferisca la seconda opzione, ovvero sia cedere il giocatore per evitare uno stipendio così oneroso per un giocatore che non è al centro dei piani dello staff.
Alla finestra, sempre vigili e sempre allerta, ci sono i Chicago Bulls di coach Hoiberg molto interessati al talento di Western Carolina. Nonostante in questa preseason abbiano avuto un buon apporta da quasi tutti gli esterni, i Bulls sono pronti a sedersi al tavolo delle contrattazioni con i Timberwolves, forti anche di una più che probabile chance di playoff rispetto all’attuale squadra di Martin. Senza mezzi termini, i Bulls sono da anni alla ricerca di un comprimario che scarichi un po’ di responsabilità dalle spalle di Rose e di Butler. Inoltre, la preoccupazione di perdere di nuovo Rose per infortunio è quasi logica se non istintiva. Martin impreziosirebbe così un roster già eccellente, andando a far parte di un pacchetto di esterni che non ha nulla da invidiare sia alle avversarie ad Est sia a quelle della costa opposta. Realizzatore, tiratore, intelligenza cestistica e un ventaglio di soluzioni molto ampio caratterizzano Martin e la possibilità di vederlo allo United Center è più che intrigante. Prima, però, c’è il bivio dei Timberwolves.