Adam Silver riflette su free agency e tampering: "C'è del lavoro da fare"
La Free Agency 2019 verrà ricordata per tanto tempo come una di quelle che più avranno inciso sui destini della Lega. Tanti e tali sono stati i movimenti da aver letteralmente cambiato volto a molte franchigie, in meglio ed in peggio. Eppure, secondo il Commissioner della Lega, Adam Silver, non sono poche le cose che non vanno.
Parliamo innanzitutto del tampering, ovvero l’opera di convincimento (o corteggiamento) spesso attuata da franchigie e da star delle stesse nei confronti di altri giocatori, in modo tale da convincerli a giocare insieme. Prendiamo il caso Anthony Davis, neo big dei Los Angeles Lakers. L’ex stella dei New Orleans Pelicans rappresenta l’ultimo caso più eclatante e discusso di tampering, verificatosi principalmente in corrispondenza della trade deadline dello scorso Febbraio.
Altro nervo scoperto riguarda la Free Agency, che prevede la possibilità per squadre e ai giocatori di parlarsi non prima delle 6 del pomeriggio del 30 giugno, ovvero quando apre ufficialmente la Free Agency. Quest’anno, però, non è sfuggito che in molti abbiano rivelato la loro destinazione non solo prima dei comunicati ufficiali delle franchigie, ma anche prima del termine iniziale della Free Agency. Prendiamo in questo caso ad esempio quanto accaduto con i vari Kevin Durant, Kyrie Irving e Kemba Walker.
Tutti casi dove, evidentemente anche se non in veste ufficiale, le parti si sono incontrate già in precedenza. E ciò, unito all’attuale tendenza al reclutamento ‘tra giocatori’, come evidenziato dal caso Leonard-George, potrebbe portare a considerare superflui i vari termini previsti da regolamento. Ecco dunque che entra in gioco il Commissioner, che a questo giro sembra deciso a mettere mano alla faccenda.
“La mia sensazione, quando parliamo di free agency e delle regole che la governano, è che ci sia tanto lavoro da fare. E’ una questione di equilibrio e pari opportunità; le squadre vogliono principi più chiari” – ha commentato Silver da Las Vegas dove, in occasione della Summer League, si sono riuniti i vertici NBA – “Oggi i team sono in una posizione particolare, presi in mezzo tra il giocatore ed il suo condurre colloqui ed incontri che non sarebbero in teoria permessi dal contratto collettivo“.
“Una squadra in questo modo si trova in difficoltà, perché sente o viene a sapere che un’altra squadra sta conducendo delle operazioni. Si tratta di questo: tutti vogliono vincere, competere per arrivare al titolo. Il mio lavoro consiste nel rinforzare le regole esistenti, far si che siano chiare e semplici per tutti. Oggi evidentemente non è così“, ha proseguito il Commissioner.
Nella conferenza stampa, Silver torna sul punto dell’equilibrio della Lega: “Avere una situazione nella quale tutti possono avere una possibilità è positivo per il campionato. Ma allo stesso tempo sono anche consapevole che questo equilibrio di poteri si applica in modi diversi. Un’adeguato equilibrio tra franchigie e giocatori, tra tutte e 30 le squadre, tra grandi e piccoli mercati, tra quelli percepiti come più attraenti degli altri, a quelli con problemi fiscali o climatici“.
“Alla fine della giornata l’obiettivo è quello di avere un campionato, ripeto, dove ogni franchigia sia in grado di competere” – conclude Silver – “Abbiamo del lavoro da fare, e penso che alcuni problemi siano sistematici, potendo essere affrontati solo attraverso la contrattazione collettiva. Sono in NBA da tanto tempo, e ho visto quanto sia cambiata nel corso degli anni, e quanto lo stia facendo velocemente nell’ultimo periodo; anche solo immaginando a quando abbiamo firmato l’ultimo contratto televisivo, meno di cinque anni fa. Con i nostri partner televisivi, anche se l’attuale contratto può durare altri sei anni, possiamo comunque accordarci per delle modifiche che migliorino l’offerta per i fan“.