Accordo tra NBA e NBPA su Free Agency, Salary Cap e Luxury Tax
Dopo aver trovato l’accordo la scorsa settimana sulla data d’inizio della stagione 2020/21, individuata nel prossimo 22 dicembre (con regular season di 72 partite), NBA e NBPA hanno annunciato la fumata bianca anche su altri aspetti resi molto spinosi dalla grave situazione pandemica che gli Stati Uniti e tutto il mondo vivono ormai da inizio 2020. Andiamo con ordine.
Innanzitutto la Free Agency, che comincerà esattamente tra 10 giorni, per la precisione alle 18 (orario statunitense) del 20 novembre. Seguirà quindi di due giorni il Draft 2020 (previsto il 18 novembre), mentre gli accordi potranno essere ufficializzati a partire dal successivo 22 novembre.
Per quanto riguarda, invece, Salary Cap e Luxury Tax, i valori resteranno invariati al 2019/20, come voluto fortemente sia dalle franchigie che dai giocatori. Ciò significa che il Salary Cap sarà di 109.1 milioni di dollari, e la Luxury Tax di 132.6 milioni di dollari. I valori di queste due importanti voci cresceranno nelle prossime stagioni di un minimo del 3% ad un massimo del 10%.
Mantenuta per ora al 10% la percentuale di stipendi dei giocatori che viene trattenuta ogni anno ed inviata al cosiddetto escrow fund, un fondo in base al quale si assicura che, al termine di ogni stagione, Lega e giocatori ottengano la giusta quota del totale del BRI (Basketball Related Income, l’insieme degli introiti delle franchigie) per l’anno precedente. Ma viene prevista la possibilità di incrementare questa ‘trattenuta’ fino ad un massimo del 20% fino al 2023.
Sempre in termini di BRI, Tim Bontemps, di ESPN, fa sapere che a fine anno il conto della luxury tax verrà ridotto di una percentuale proporzionale ai mancati introiti della NBA. Una misura che, sia in teoria che in pratica, andrebbe a beneficio di quelle franchigie con il monte salari molto alto.