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ACCADE OGGI, 9/4/2006: Julius Hodge e la paura per l'Highway Shooting

(slamonline.com)
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Julius Hodge nasce ad Harlem, NY, il 18 novembre del 1983. La sua storia è quella dai mille colori, ammesso che bastino. Il suo girovagare intorno a questo meraviglioso pianeta lo ha resto cestisticamente parlando un vero e proprio nomade, capace di poterci raccontare il basket a qualsiasi latitudine. L’infanzia non è tra quelle spensierate, anche perchè cresce tra Harlem e il Bronx, non propriamente i quartieri residenziali della Grande Mela. L’High School di riferimento è St. Raymond e dopo qualche anno decide di andare al college a NC State. Viene inserito tra i migliori talenti e nel 2005 i Denver Nuggets decidono di sceglierlo con la 20esima scelta al primo giro. Non parliamo di uno dei draft più scadenti di sempre, anzi: Bogut alla prima, D-Will, CP3, Andrew Bynum, Danny Granger, Gerald Green prima di Hodge, mentre subito dopo vengono selezionati nomi come Nate Robinson, Jarrett Jack, David Lee. Al secondo giro addirittura finirono giocatori come Bass, Miles, Monta Ellis, Ilyasova, Louis Williams, Gortat e Amir Johnson. Tutte le strade, quindi, conducono all’assunto che il rookie da NC State possa essere un ottimo colpo per la franchigia del Colorado. Sarà poi, come detto, un continuo girovagare: prima Bucks, poi Italia con Varese e Scafati; vola in Australia nella NBL per giocare con gli Adelaide 36ers prima di passare ai Tigers di Melbourne. Chiusa la parentesi australiana, si sposta in Cina, al Guangzhou Freemen ma, anche qui, l’avventura dura poco. Arriva in terra iraniana e firma con il Petrochimi Bandar Iman BC, squadra di Mahshahr. Nel 2011 e nel 2012 cambia due volte casacca, firmando prima col BK Minsk e poi con una squadra vietnamita (Saigon Heat). Gli rimangono poche parti del mondo da esplorare e così decide di trasferirsi in Porto Rico, vestendo la maglia dei Caciques de Humacao. L’Europa, però, lo affascina troppo e approda in Francia, a Parigi, dove giocherà per il Paris-Levallois Basket. La Francia sembra la sua casa definitiva? No, di nuovo via e di nuovo in un angolo del mondo mai esplorato: il Libano! Contratto milionario con lo Champville SC. Pochi mesi e valigie di nuovo pronte. Direzione? Regno Unito, Chester per l’esattezza, per giocare con i Phienix Cheshire. Il 31 dicembre 2014 viene tagliato anche qui per “a series of misconduct related incidents”.

Dal 28 giugno 2005, data in cui si svolse al MSG il Draft, ci spostiamo al 9 aprile 2006, quando Julius Hodge vive attimi di estremo terrore. Nella serata dell’8 aprile era andato a trovare un amico musicista che si esibiva in un locale vicino Denver. Una serata molto tranquilla, come raccontano i testimoni presenti quella sera. Si fanno le 2:00 e Julius decide di tornare a casa e imbocca la Interstate76. Dopo qualche chilometro si affianca alla vettura di Hodge un altro veicolo, con 2/3 persone al suo interno. Le auto si toccano, sbandano, e dall’automobile che rincorreva Hodge si sporge un uomo che spara verso il rookie dei Denver Nuggets. Stando a quanto riportano gli uomini dello sceriffo della contea di Adams, i malviventi avrebbero colpito Hodge nella zona inferiore del corpo, provocandogli diversi (forse 3) “buchi” soprattutto alle gambe e al basso costato. Fortunatamente le pallottole non toccano punti vitali ma la quantità di sangue che fuoriesce dal corpo del ragazzo dei Harlem è impressionante. Si dice che se fosse stato trasportato in ospedale 5 minuti dopo, avrebbe rischiato di morire dissanguato.

Doug Darr, sceriffo della contea di Adams, ha subito aperto delle indagini e iniziato gli interrogatori ma da questi ultimi è emerso che non vi era alcun collegamento tra la serata tranquilla al locale e l’episodio successo qualche ora dopo. Lo stesso sceriffo ha affermato più volte che “Non c’era alcuna indicazione riguardo un possibile alterco prima della sparatoria”. Il caso, tuttora ancora irrisolto in via definitiva, è stato al momento etichettato come una “sparatoria avvenuta per scambio di persona”. Per fortuna tutto si risolse dal punto di vista medico in poco meno di un mesetto di degenza. Ma questa storia ritorna di grandissima attualità visti i fatti avvenuti a NYC che hanno coinvolto Copeland in primis e Sefolosha e Antic subito dopo.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone