ACCADE OGGI, 17/2/1994: l'ammiraglio e la sua quadrupla doppia che stende i Pistons
“Quando diventi un marine, resterai per sempre un marine”. Il duro addestramento, la giusta disciplina, la mentalità di uno dei servizi militari più efficaci che esistano, ha delle conseguenze sull’uomo che si presta, che offre la sua massima dedizione per la difesa di un ideale. Cresci con una convinzione, con un obiettivo e vieni forgiato in modo tale da ottenerlo in ogni modo, contro ogni ostacolo. In parte, è anche la storia di un ragazzone della Florida, nativo di Key West, uno dei posti in cui è scappata la mano a Dio. Un paradiso. Proprio in quello spicchio di terra c’è la Naval Air Station Key West, un importante centro di addestramento per l’aviazione della marina, utilizzato soprattutto per sfruttare le favorevoli condizioni del tempo. Quando il destino vuole, sa creare degli intrecci inimmaginabili. L’Ammiraglio in questione è David Maurice Robinson, soprannominato The Admiral per tutta la sua lunga carriera NBA. Ha prestato effettivamente servizio tra i marines, arrivando fino a quel grado, non proprio l’ultimo in ordine di importanza. Studia all’accademia militare e i San Antonio Spurs, al draft dell’87, lo selezionarono con la prima scelta assoluta nonostante l’impegno preso con la Marina che lo avrebbe fatto stare fermo fino alla stagione 89-90. Gli anni di permanenza all’accademia vennero ridotti, in modo eccezionale, da cinque a due per permettere all’Ammiraglio di iniziare la carriera NBA.
L’impatto nella lega è devastante: cifre incredibili e premio di Rookie of the Year obbligatorio. La professioni di cestista gli si addice anche più di quella da ammiraglio, ma in campo riesce sempre ad avere un atteggiamento pulito, preciso e inappuntabile. Il fisico, certo, lo aiuta molto, frutto di un addestramento durissimo e mirato. Negli anni a seguire, il suo ruolo, la sua importanza e la sua pericolosità andarono increscendo. Arriviamo finalmente al 1994, probabilmente l’anno della consacrazione di David Robinson: chiude 29.8 punti di media, 3.3 stoppate, 10.7 rimbalzi, 4.8 assist, tirando con il 51% dal campo, finendo capocannoniere dell’NBA. Un uomo al di spra di tutto e di tutti. Siamo a febbraio e i suoi Spurs, unica casacca vestita da Robinson, sono in piena corsa playoff e sono reduci da 10 W consecutive. Siamo al 17 di febbraio e siamo all’Alamodrome di San Antonio, Texas, una bomboniera da 65.000 posti a sedere. Quella sera i nero-argento ospitano i Detroit Pistons, non proprio la miglior squadra della lega in termini di risultati. Gli ospiti arrivano in una situazione di 12-37, mentre i padroni di casa vantano un ottimo 36-14.
Sono i Pistons di Isiah Thomas, di Sean Elliot, del giovane Lindsey Hunter, di Terry Mills e di Allan Houston. Ma dall’altra parte ci sono i San Antonio Spurs di Vinny Del Negro, Dennis Rodman, Dale Ellis, J.R Reid, Sleepy Floyd e proprio di Davis Robinson. La partita in sè non ha molto da dire, il divario tra le due squadre è troppo evidente e piuttosto palese. I Detroit Pistons durano solo un tempo, grazie ad Hunter in gran forma e a un Mills da 18 e 16 rimbalzi. Nel secondo tempo gli Spurs azzannano la partita e Detroit crolla, quasi strangolata dalle giocate dei padroni di casa. Per San Antonio ci sono i 23 di Del Negro, i 19 di Ellis e i soliti 22 rimbalzi di Dennis The Worm Rodman. E poi c’è lui, l’Ammiraglio. I numeri offendono quasi la partita di Robinson, perchè non spiegano fino in fondo quanto è stato dominante nei suoi 43 minuti giocati. Raggiunge un traguardo che finora avevano raggiunto solo altri 3 giocatori. Dunque, Robinson diventa il quarto giocatore nella storia del gioco a realizzare una QUADRUPLA DOPPIA composta da 34 punti, 10 rimbalzi, 10 stoppate e 10 assist. Il primo nella storia del gioco fu Nate Thurmond dei Chicago Bulls che il 18 ottobre del 1974 contro gli Atlanta Hawks fece registrare 22 punti, 13 assist, 14 rimbalzi e 12 stoppate. Seguì Alvin Robertson, altra stella dei San Antonio Spurs, che contro Phoenix nell’86 segnà 20 punti, catturò 11 rimbalzi, distribuì 10 assist e rubò 10 palloni. Nel 1990, invece, Hakeem The Dream contro Milwaukee segnò 18 punti con 16 rimbalzi, 10 assist e 11 stoppate. Ultimo, solo in ordine temporale, il nostro Ammiraglio. Un traguardo incredibile, un record per pochissimi iniziati del Gioco.