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HAWKS@CAVS, Game 3: troppo LeBron per questi Hawks! 111-114 (OT) e Finals ad un passo

Dall’altra parte dell’oceano sono soliti pensare che in una serie di Playoff al meglio delle 7 gare, la terza sia quella che può non decidere ma indirizzare considerevolmente in un senso o nell’altro la serie stessa. Il concetto viene ancor più amplificato se il risultato della serie è di 0-2 e di conseguenza la squadra che ha (stra)perso il fattore campo è chiamata ad una risposta più che importante. Gli Atlanta Hawks arrivano in Ohio senza Kyle Korver, infortunatosi in occasione di gara 2, mentre i padroni di casa, i Cleveland Cavaliers, dovranno fare a meno per la seconda partita consecutiva di Kyrie Irving, prezzo pregiato dello scacchiere di coach Blatt. Il playmaker dei Cavs ha sostenuto il classico warm-up ed era nella lista dei “game-time decision” ma alla fine lo staff ha preferito non rischiare e preservare ancora la salute del #2 dei Cavaliers. Infortuni o non, defezioni o meno, gara 3 inizia in una bolgia completamente “dipinta” di giallo.

1st quarter: da un lato i padroni di casa non variano niente nel quintetto base, confermando Dellavedova al posto di Irving, dall’altro coach Budenholzer rimpiazza Korver con Bazemore. L’inizio di gara non è prettamente spettacolare: Delly inizia con le sue piccole cose che fanno la differenza, prende subito tante responsabilità in termini di decisioni e scelte di tiro, mentre sul fronte Hawks spicca un Al Horford in ottima serata. Inizia, però, a mostrare un po’ di nervosismo subito dopo il primo canestro, parlottando a distanza con un tifoso di Cleveland a bordo campo invitandolo a stare zitto e seduto al suo posto. Horford realizza ancora (8 punti consecutivi) e permette ad Atlanta una minifuga sul 12-4. I Cavaliers hanno le mani gelide e in una sola azione riescono a sbagliare ben 5 tiri, con un LeBron molto molto impreciso che preferisce tiri dalla media o da 3 anzichè attaccare il ferro come suo solito. La tripla di Iman Shumpert interrompe il digiuno Cavs e il parziale Hawks ma i rientri difensivi dei padroni di casa sono quantomeno discutibili. La difesa si adegua e si accoppia male concedendo delle comode soluzioni ai lunghi di Atlanta, particolarmente in serata di grazia. A metà quarto siamo già sul + 9 Hawks (16-7) prima delle triple di Smith e Shumpert, intervallata da quella di Teague. Come spesso accade all’inizio, l’ex Knicks dai capelli alternativi ha problemi di falli e Marion fa il suo ingresso in campo precocemente. Con Iman esce anche LeBron e la squadra, affidata a JR Smith, prova a ridurre lo scarto. Atlanta, intanto, tira con il 54% dal campo contro il 28% di Cleveland che forza molto sia con James che con Dellavedova. James rientrerà per l’ultimo possesso ma il suo primo quarto è da incubo: 0/9 dal campo e -8 di plus/minus. Il quarto si chiude con il vantaggio Hawks 24-21. Cleveland resta a galla grazie al 4/9 complessivo dall’arco, mentre gli ospiti si godono il 4/4 di Al Horford con i conseguenti 8 punti. Il miglior marcatore per i Cavs, invece, è Dellavedova con 7 e già 6 tiri.

Slam dunk by Jeff Teague! (nba.com)
Slam dunk by Jeff Teague! (nba.com)

2nd quarter: il secondo quarto inizia perfettamente dallo stesso punto in cui si era interrotto il primo. LeBron continua a sbagliare (0/10, la sua peggior partenza di sempre). Atlanta non sfrutta la pessima prestazione fino a quel momento di James perchè, nonostante LeBron sia a quota 0, il punteggio è in parità grazie alla tripla di Delly. Dopo un paio di forzature, gli Hawks mettono a segno con Bazemore, Teague e Horford un parziale di 7-0 portandosi sul 31-24. James, intanto, si sblocca dalla lunetta con 8:05 sul cronometro del secondo quarto. Un minuto più tardi attacca il ferro come fatto nei primi due incontri alla Philips Arena ma il problema principale per i Gold-and-Wine resta la difesa: ancora pigra, ancora lenta e ancora priva di comunicazione. Lo svantaggio rimane si 6 punti grazie al canestro sulla sirena dei 24 di JR Smith assistito da LeBron ma sul versante opposto anche le seconde linee come Mack riescono a far male ad una difesa quasi passiva. Per James cambia la partita perchè ruba, va in campo aperto e sprigiona la sua potenza per potersi scrollare di dosso un inizio storicamente negativo. Horford continua a dominare Mozgov, mentre la tripla di Jones regala ai padroni di casa il -2 (40-38). Il body language di LeBron è completamente cambiato e la partita si riapre non appena le sue percentuali cominciano a salire. Non solo quelle di James salgono ma in generale la partita decolla grazie agli sprazzi di Smith e di Millsap. Cleveland mette il naso avanti ma il suo vantaggio durerà relativamente poco. A 34” dalla sirena di fine primo tempo l’episodio che ha fatto e farà ancora discutere: solita lotta furibonda a rimbalzo, davanti ad Horford c’è Dellavedova che si arrangia come può, da dietro la tocca un paio di volte il lungo di Atlanta prima di perderla. Nella lotta “interviene” anche Carroll che causa la caduta di Dellavedova sulla caviglia di Horford. Il #15 in maglia Hawks si getta immediatamente sul playmaker australiano e il gomito prima e il busto poi franano sul piccolo Matthew. Tony Brothers, che è lì ad un passo, vuole rivedere la vicenda con calma e dopo una lunga consultazione arriva la decisione: FLAGRANT 2 ad Horford, che quindi lascia la partita, e fallo tecnico a Dellavedova. Pochi istanti dopo, dall’account Twitter @NBAOfficial viene comunicato che “Horford threw an unnecessary and excessive forearm/elbow to Dellavedova, making contact above the shoulders, therefore a Flagrant 2 foul was called on Horford, who was ejected from the game, and Dellavedova received a technical“. La scelta più giusta, forse meno a stretto giro di regolamento, sarebbe stata quella del flagrant 1 ma la terna ha deciso diversamente. La gara perde un gran protagonista, mentre il primo tempo finisce sul punteggio di 49-48 Hawks. 14 i punti per Dellavedova, 10 anche per James, mentre dall’altra parte 11 per  Teague e 14 per l’espulso Horford. Cleveland tira peggio complessivamente di Atlanta ma cattura 7 rimbalzi offensivi in più.

3rd quarter: il terzo periodo inizia con una scelta subito importante per Mike Budenholzer. Non c’è Pero Antic ma Muscala al posto di Horford. James, intanto, comincia male ancora con uno sfondamento prima di rifarsi nell’azione successiva. Un buon inizio di quarto per Cleveland che grazie a Smith e James prova a prendere il largo (51-46) ma la tripla importante di Millsap riapre subito i giochi. LeBron torna a giocare la pallacanestro fatta vedere ad Atlanta, ovvero sia ricezione al gomito e o mettere in ritmo i compagni o attaccare spalle a canestro. Mentre vengono collaudati i tentativi di fuga, la difesa dei Cavs torna a non comunicare e i pick&roll diventano quasi ingestibili per gli uomini di Blatt. Sul 67 pari, il coraggio ancora una volta di Delly fa la differenza e la sua tripla, assistita da LeBron che arriva in tripla doppia a 3:30 dalla fine del quarto, permette a Cleveland di riportarsi in vantaggio. Mack e Scott, rientrati nelle grazie di coach Bud, provano a ripagare la fiducia ma i Cavaliers hanno uno straordinario Iman Shumpert. Prima di chiudere il quarto con 33 punti realizzati per i Cavs, leBron James regala una schiacciata ai suoi tifosi che li fa sobbalzare dal proprio posto! Dopo i primi 36′ di gioco, il risultato dice 76-81 Cavs. James, come detto, è a 25 (con 27 tiri), 14 rimbalzi e 11 assist in 32 minuti; Shumpert a quota 11 e Delly a quota 17 con 4 triple mandate a bersaglio. Per Atlanta 5 già in doppia cifra: Carroll a 10, Millsap a 15, teague a 13, Mack a 11 e Horford ormai fermo a quota 14.

Il poster di LeBron su Muscala (nba.com)
Il poster di LeBron su Muscala (nba.com)

4th quarter: dopo il terzo periodo l’inerzia sembra dalla parte dei padroni di casa che addirittura toccano il +10 (78-88) grazie a Tristan Thompson! L’attacco di Atlanta fa fatica e il solo Teague non può mantenere a galla un’intera squadra. Dopo un timeout, Budenholzer cambia strategia: basta tiri da fuori, solo penetrazioni, alla ricerca di qualche gioco da 3 punti che possa dar fiducia ai giocatori e possa demoralizzare la difesa. I piani dell’ex spalla di Popovich vengono eseguiti alla perfezione e dalla linea della carità, a poco a poco, Atlanta rosicchia quel margine di vantaggio accumulato a cavallo tra terzo e quarto quarto da parte dei Cavaliers. Le mani di Bazemore, Teague, Millsap non tremano dalla lunetta siamo di nuovo pari a quota 95. LeBron prova a a prendersi più responsabilità ma finisce per bloccare un attacco intero, oltre che perdere palloni banali. Bazemore continua ad attaccare e a portare a casa fischi a favore che lo mandano in lunetta mentre coach Blatt decide di cambiare su ogni blocco, anche se si tratta di un lungo. Mozgov viene dimenticato in panchina e il blocco tra Teague e Millsap porta James sulle piste di Millsap e Thompson su quelle del velocissimo Teague che a piacimento lo batte e realizza comodamente. Le scelte di LeBron continuano a peggiorare e anche dalla lunetta non si dimostra infallibile. Il suo 1/2 vale solo il -3 (101-104) ma Thompson fa -1 a un minuto dalla fine. Il finale di partita è compulsivo e rapsodico: James perde una palla banale, convinto di un fischio a favore che non arriva giustamente, mentre Shumpert stoppa il tiro di Teague, probabilmente quello che avrebbe chiuso i conti. Con 18.1 da giocare Shumpert, che ha subito fallo dopo la stoppata, si presenta in lunetta. 1/2 e parità a 104. Nei 17.1 che rimangono sul cronometro, Teague costruisce un buon tiro che però va corto e, quindi, sarà OOOOOOOOOOOVERTIME!

OVERTIME: negli ultimi 5′ si decide una gara 3 assurda e la prima giocata è difensiva, siglata da JR Smith che stoppa Demaree Carroll. LeBron, intanto, tira male ancora e le sue smorfie di dolore fanno intendere che c’è qualche problemino. Prima chiede il cambio, poi dice di aspettare: sono ancora i crampi che lo affliggono. Teague, ancora marcato da Thompson, continua ad andare in lunetta con regolarità e la sua precisione non perdona. Se TT non può nulla in difesa contro il play Hawks, dall’altra parte si fa rispettare con l’and-one che scuote anche il pubblico. Il gioco da 3 punti non viene convertito e si resta sul 106 pari. Chi spezza la partita in 2? Semplice, Mr. JR Smith! La sua tripla vale il +3 e tale vantaggio viene conservato grazie anche a due scellerati tiri di Scott che centrano veramente il giusto. Teague dalla lunetta fa -1 (108-109) ma la giocata vera e propria che decide la gara arriva per mano di LBJ: dopo una scelta forzata, il 19esimo rimbalzo offensivo viene accurato da Thompson, il quale la rimette nelle mani di James che dall’angolo esegue finta per evitare il closeout di Millsap e poi con una nochalance disarmante lascia andare lo Swaroski che vale il 111-112 Cleveland! Scott combina l’ultima frittata non catturando una palla vagante chiaramente toccata per ultimo da un giocatore Hawks. L’ultimo canestro, al ferro, di pura grinta, è ancora di James prima che Mack fallisca i due tiri da 3 per il potenziale pareggio. Stremato, James si accascia al suolo per la fatica ed esce ancora una volta osannato dalla folla della Quicken Loans Arena. Una vittoria fondamentale per Cleveland che si aggiudica gara 3 col punteggio di 111-114. Un dato importantissimo sta dalla parte dei Cavs: nessuno nella storia ha mai ribaltato un 3-0. nel computo delle serie totali, 0-116 sul 3-0.

ATLANTA HAWKS: Carroll 10, Millsap 22, Horfor 14, Bazemore 14, Teague 30, Mack 13, Scott 8, Shroeder, Muscala, Antic.

CLEVELAND CAVALIERS: James 37 + 18 RT + 13 ASS, Thompson 10, Mozgov 9, Shumpert 15, Dellavedova 17, Smith 17 + 10 RT, Jones 9, Marion.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone