CLE@ATL, Gara-1: LeBron e J.R. Smith guidano il blitz dei Cavaliers
Atmosfera delle grandi occasioni alla Philips Arena di Atlanta, dove si inaugurano le Eastern Conference Finals. Cleveland torna a 6 anni di distanza dall’ultima volta, mentre per Atlanta, addirittura, gli anni senza una finale di Conference sono stati ben 45, quando gli Hawks giocavano ancora nella Western. I quintetti iniziali: coach David Blatt da fiducia, insieme a LeBron, a Thompson, Mozgov, Shumpert ed Irving, quest’ultimo ancora non al meglio; dall’altra parte, quintetto tipo per coach Budenholzer, con Teague, Horford, Millsap, Korver e Carroll. Il primo canestro dell’incontro è di Mozgov, che va in layup su assist di LeBron, con i padroni di casa che rispondono subito, grazie ad una tripla di un subito ispirato Teague. Atlanta è entrata sul parquet molto concentrata e convinta, piazzando subito il primo allungo del match, con un layup nel traffico di Carroll, che vale il 9-16 (6’46” dalla prima sirena). Cleveland prova a rispondere con Thompson e le triple di Irving, ma 4 punti di seguito di Schroder portano i locali sul +9 (15-24 a 2’55”). Allo scadere dei primi 12′, gli Hawks conducono 20-26.
Il secondo periodo vede cominciare lo show personale di J.R. Smith, che inizia letteralmente a bombardare dalla lunga distanza il canestro degli Hawks, inaugurando una serata da 8/12 dall’arco. Il nativo di Freehold, New Jersey, piazza tre triple in neanche 2 minuti e mezzo e, con la collaborazione di LeBron (14 nel periodo), costruisce un break di 15-5 che vale il primo vantaggio Cavs in partita (35-33 a 7’33” dalla pausa). Atlanta replica, sospinta dalle giocate dei suoi uomini più in forma, ovvero Teague e Horford. Il dominicano, a 4’41” dalla sirena di metà partita, schiaccia in bimane su un alley-oop di Schroder (37-41). Con Dellavedova che da respiro ad un Irving ancora convalescente (anche se senza l’apporto di punti di Gara-6 con Chicago), sono James e i lunghi, Mozgov e Thompson, a girare molto bene per Blatt, anche se un buzzer di Bazemore permette agli Hawks di tornare negli spogliatoi in parità (51-51).
L’avvio di secondo tempo vede le due squadre proseguire punto a punto. Dopo 2’54” di gioco, LeBron fa prendere un grosso spavento ai tifosi di Cleveland: nell’andare a contestare un tentativo da tre di Carroll, The King cade male sulla caviglia sinistra e, dopo qualche azione, va a sedersi in panchina zoppicando. Fortunatamente per lui non è nulla di serio, tanto che torna in campo dopo poco più di 2′. Dopo la prima tripla di un Korver ancora in difficoltà, Cleveland alza di molto il ritmo nella metà campo difensiva, e per Atlanta sono dolori. Negli ultimi 7′ di terzo quarto, infatti, i padroni di casa tirano appena con il 10% dal campo (1/10), oltre a perdere 3 palloni e a commettere infrazioni varie nelle azioni offensive. Fortuna per Atlanta che i Cavs non ne approfittino in pieno e, dopo aver toccato il +8 con un’altra tripla di Smith, su penetra e scarica di LeBron (71-63), il terzo periodo si chiude sul 74-67 per i ragazzi di coach Blatt.
Il quarto periodo, quindi, vede i Cavs avanti di 7, con Atlanta che deve rientrare, per non rischiare di lasciare il primo punto della serie agli avversari. E invece, gli ospiti partono subito forte. Anzi, è J.R. Smith che continua ad essere caricato a pallettoni. Subito una tripla su rimessa di Irving, seguita da un’altra bomba, con tanto di crossover a scherzare Teague. Non contento, l’ex Knicks si traveste anche da assistman, alzando la parabola per Thompson, che inchioda di prepotenza, scatenando la panchina dei Cavs, in primis LeBron. Coach Bud è costretto al time-out, ma Smith piazza un’altra tripla e Cleveland scappa sul +18 (85-67 dopo 2’01” di gioco). Atlanta prova a rialzare la testa, con uno 0-7 in poco più di un minuto che vale l’85-74 (8’38” dalla fine). Ci pensa LBJ a tenere a distanza di sicurezza i padroni di casa, con 5 punti in fila (90-74 a 6’33” dalla sirena). Subito dopo, gli Hawks perdono DeMarre Carroll: dopo aver rubato palla a James, il prodotto di Missouri University va in transizione, sfidando Shumpert; purtroppo per lui, il ginocchio sinistro ha una torsione innaturale, e Carroll finisce a terra, urlando per il dolore e dovendo lasciare il campo, consolato da compagni ed avversari. A questo punto, però, Cleveland smette praticamente di giocare, tanto che, negli ultimi 7′, andrà a segno quasi solo dalla lunetta (1/10 dal campo). Ciò permette ad Atlanta di sperare ancora, grazie ad un parziale di 1-13, culminante nel layup in transizione di Bazemore, su assist di Korver, che vale il -4 (91-87 a 57″ dal termine). Ma Lebron non ci sta e ci pensa lui, con una penetrazione a velocità doppia, conclusa con una sontuosa schiacciata ad una mano, per il +6 a 37″ dalla fine. L’errore di Millsap dall’arco e i liberi sanciscono la vittoria di Cleveland, che espugna la Philips Arena con il punteggio di 97-89.
Così, i Cavs compiono il primo importante passo verso le Finals, con una vittoria dal peso specifico considerevole. In un match sostanzialmente equilibrato, Cleveland ha vinto la sfida a rimbalzo (37-30), sfruttando la maggior precisione da tre (38.5% (10-26) vs 17.4% (4-23)). Determinanti sono state le prove di LeBron James (31 con 8 reb e 6 ast) e, soprattutto, di un J.R. Smith davvero ispirato (28, 8 reb e 3 ast partendo dalla panchina). Bene anche il reparto lunghi, con Thompson (14+10 reb) e Mozgov (10+11 reb) autori entrambi di doppie doppie; positivo anche Irving (10 e 6 ast). Dall’altra parte, invece, non sono bastati Teague (27 con 11-24 dal campo) e Horford (16 e 7 reb) per evitare un ko doloroso. Sono mancati, a coach Budenholzer, non tanto i punti di Millsap (13 (3-10 dal campo) e 7 reb), quanto quelli di Korver (9 e 2-4 dall’arco) e di Carroll (5), il cui infortunio verrà valutato ma rischia di essere molto serio. Appuntamento a Gara-2, venerdì sera, ancora dalla Philips Arena di Atlanta.
CLEVELAND CAVALIERS (1-0): Thompson 14 (10 reb), James 31, Shumpert 4, Irving 10, Mozgov 10 (11 reb), J.R. Smith 28, Dellavedova, Jones, Harris, Marion, Miller, Perkins, Haywood
ATLANTA HAWKS (0-1): Teague 27, Horford 16, Millsap 13, Korver 9, Carroll 5, Schroder 6, Bazemore 10, Muscala 2, Antic, Mack, Brand 1, Scott, Jenkins