CAVS - Una fastidiosa tendinite per Irving
L’abbiamo visto tutti, nel corso di Gara-4, allo United Center, contro i Bulls. Kyrie Irving zoppicava maledettamente, faceva quasi fatica a stare in piedi, oltre che, logicamente, ad andare al ferro; nonostante ciò, stoicamente, è rimasto in campo la bellezza di 41 minuti. Un atto di eroismo, una grande dimostrazione di attaccamento alla maglia, per molti; un azzardo, che Kyrie e Cleveland potrebbero pagare a carissimo prezzo, per altri. Sta di fatto che il prodotto di Duke, nella giornata di ieri, si è sottoposto a risonanza magnetica, per capire l’origine dei suoi fastidi alla gamba sinistra. L’esito, secondo quanto riferito dalla squadra, è una tendinite al ginocchio sinistro.
Secondo il giocatore, il sorgere dell’infortunio sarebbe stato causato da un sovraccarico sulla gamba sinistra, derivato da un altro problema fisico da lui patito, stavolta al piede destro, nel corso di Gara-2 nella serie al primo turno con i Celtics. Il guaio più recente, ha fatto la sua comparsa in Gara-3 con i Bulls, limitando a tal punto Irving da costringerlo a tirare con un misero 5/23 dal campo e ad appena due assist in due partite, nelle quali, comunque, il 23enne ha messo insieme addirittura 79 minuti di gioco.
“Credo che, ragionando in questo momento, sarei dovuto star fermo nelle precedenti quattro partite” – dice Kyrie – “Solo che…non posso farlo. Non posso guardarmi allo specchio e sedermi in panchina o nello spogliatoio mentre guardo i miei compagni scendere in campo. Preferisco dare il 30-40%, piuttosto che niente. Io so che posso essere ancora efficace. Così, se ho avuto modo di andare ai liberi per otto volte (come in Gara-3), mi basta, sono contento”.
Coach Blatt, dal canto suo, è speranzoso nelle possibilità di ripresa del suo play, ma è consapevole del problema. “Non mi aspetto che si svegli oggi o domani, sentendosi al 100%. Ma spero che sia in grado di venire in palestra e scendere in campo sentendosi un po´ meglio. Io gli sono riconoscente del fatto che lui sia lì a prescindere, dando tutto quello che ha, anche se non è al massimo”.