GOLDEN STATE WARRIORS - E' Stephen Curry l'MVP! Harden secondo, LeBron terzo
Stephen Curry è il nuovo Mvp della Nba per la stagione 2014/2015; il playmaker dei Warriors si piazza al primo posto, davanti ad Harden e LeBron James. Solo quarto Westbrook, mentre è quinta piazza per Anthony Davis.
Confermate, quindi ,e indiscrezioni che, da svariati mesi a questa parte, volevano l’alfiere dei Golden State Warriors nuova stella tra le stelle della lega più competitiva e spettacolare del mondo.
Un verdetto atteso eppure indiscutibile. Perché, per usare un espressione cara al nostro avvocato preferito, “non esiste uno spettacolo così nell’intera Nba”. Al netto di alcuni rivali ai massimi storici: James Harden e Russel Westbrook, tanto per fare due nomi. Nessuno, però, ha saputo mantenere la continuità del prodotto di Davidson che, meglio di ogni altro, incarna lo spirito e il modo d’essere della squadra in cui gioca. Curry “è” i Golden State Warriors, nella misura in cui riesce ad essere primus inter pares di una macchina, a tratti, perfetta. E’ l’ideale completamento dell’idea di pallacanestro che i ragazzi di coach Kerr stanno mettendo in pratica dallo scorso novembre.
Per i freddi numeri Curry nei 32.7 minuti di media disputati nelle 80 gare di regular season cui ha preso parte, ha collezionato 23.8 punti, 7.7 assist, 4.3 rimbalzi e 2.04 rubate ad allacciata di scarpe. Le statistiche, però, non dicono sempre la verità, perché tra i papabili candidati al ‘Most Valuable Player’ il figlio di Dell è penultimo per punti realizzati (solo Chris Paul ha fatto ‘peggio’ con 19.1): Westbrook, miglior realizzatore della RS, viaggia a 28.1 di media, Harden a 27.4, LeBron a 25.3, Davis a 24.4. Ma nessuno di loro ha saputo incidere sulle sorti della propria franchigia come Curry.
Se i Warriors sono, al momento, non solo la principale candidata al titolo ma anche una delle migliori squadre nella storia su singola stagione, lo si deve principalmente a questo signore qui: il quale è vero che gode di un’impiantistica di gioco costruita su misura per esaltare le sue caratteristiche, ma è anche vero che riesce come nessuno a dare quel quid in più ad un sistema che da buono passa alternativamente a ottimo, eccezionale, ingiocabile, a seconda del suo grado d’ispirazione in partita.
All’Oracle Arena si sta scrivendo la storia mentre si fa. E, un giorno, il popolo della Baia si renderà conto di che grande fortuna sia stata aver visto giocare Stephen Wordell Curry, l’Mvp del 2014/2015. E chissà di quanti altri anni ancora.