OKC THUNDER - Donovan per spiccare il volo; ma senza Durant?
I ruoli più importanti della pallacanestro sono essenzialmente due: il giocatore e l’allenatore.
Ci sono quelli che eccellono nel primo, alcuni che lo fanno nell’altro, e poi casi più rari che lasciano il segno in entrambi i modi.
Poi ci sono quelli che vorrebbero essere l’uno e invece saranno l’altro; è questo il caso di Billy Donovan.
50enne tra un mese, nato e cresciuto a Long Island, Donovan è un predestinato per la pallacanestro; i lunghi pomeriggi di Rockville passano sui campi cementati, e come si può crescere nei ‘70/’80 senza farlo col mito dei Knicks?
Anche il giovane Billy Donovan lo fa, e il sogno di vestire la maglia blu-arancio lo compirà di lì a poco, anche se per un solo anno; dopo 4 anni a Providence, infatti, la stagione ’87-’88 sarà quella del suo esordio in NBA.
Peccato, però, che duri una sola stagione: al termine della stagione, Donovan diventerà vice a Kentucky (’88-’94), per poi passare da primo allenatore prima a Marshall (’94-’96) e poi a Florida, dove resterà per un ventennio.
In 19 stagioni sulla panchina dei Gators, due titoli (2006 e 2007), quattro Final Four e tre volte Allenatore dell’anno.
Dalle sue parti sono passati giocatori come Noah, Bonner, Beal, Parsons, Al Horford e Jason Williams.
Oggi, dopo 27 anni di panchina collegiale, Donovan si ritrova su una delle panchine più roventi della Lega, coi Thunder che hanno scelto lui per la rinascita dopo una delle peggiori stagioni degli ultimi anni.
Rovente? Si, più di quanto ci si immagini viste le prospettive di OKC.
La squadra dei giovani ribelli destinati a vincere non c’è più; non c’è più Harden, non c’è più Scott, Westbrook e Ibaka sono reduci da più infortuni, così come lo stesso Kevin Durant, stella della squadra.
Stella in scadenza, perché nella prossima estate 2016 KD potrebbe entrare ed essere protagonista di una Free Agency pesante.
La scelta di Donovan, sulla falsa riga delle esperienze Stevens a Boston e Kerr a San Francisco, potrebbe preoccupare i tifosi di OKC; l’ex Gators non è propriamente nelle grazie di KD, con le voci su un suo probabile addio nella prossima stagione che già si facevano insistenti.
Al di là dei troppi dubbi, resta un’unica certezza per i Thunder: la prossima sarà la stagione della verità. Crescita definitiva o addio ad un progetto che aveva come obiettivo l’Anello e che oggi non è neppure ai Playoff.