NBA SWAG - Harden l'incomprensibile e l'eterno Tim Duncan (ma solo in campo)
Ha compiuto 39 anni ieri, ma se lo vedeste in campo con una certa regolarità potreste dire con certezza che la carta d’identità è palesemente in errore.
Perché in campo Tim Duncan, caraibico che comanda sul parquet, non solo dice la sua ma trascina ancora i suoi Spurs, anche e soprattutto in post-season.
Grazie ai suoi 28 punti in Gara 2, gli Spurs hanno pareggiato la serie, e sono poi passati in vantaggio per 2-1 con la vittoria nel terzo episodio giocato all’AT&T Center.
In tutta la sua carriera, Duncan è stato tra i migliori della Lega, con una sicura regolarità, ma non è una star che si mostra a troppe emozioni fuori dal campo.
Schivo, poche parole ai media, poche anche durante le gare, Tim è uno che non fa la fortuna dei giornalisti; a testimoniarlo il suo stesso outfit.
Pantaloni/jeans sempre larghi, scarpe che sembrano avere almeno un ventennio, camicioni o maglie larghe almeno un paio di taglie in eccesso.
Insomma, meglio vederti in campo, Tim. E tanti auguri ancora!
24-24-42: sono i punti messi a segno da James Harden rispettivamente in Gara 1, 2, 3, tutte vinte contro i Dallas Mavericks. I suoi Houston Rockets volano sul 3-0 nel primo turno dei Playoff, e la coppia con Howard va alla grande.
La squadra di McHale è già proiettata al secondo turno di questa post-season, ma fuori dal campo è ancora incomprensibile l’outfit della stella di Houston: camicia bianca con tanto di (mezzo) gillet incorporato di colore ambiguo.
La barba regge, eh, e le enormi cuffie tendono a salvare la situazione.
Ma come si potrebbe vincere il premio di MVP con una camicia così?