ACCADE OGGI, 24/4/1994: lo spettacolo da 71 punti dell'ammiraglio Robinson
24 aprile 1994, siamo al 90305 di W. Manchester Blvd, Los Angeles, California. Il Great Western Forum, originariamente conosciuto solo come The Forum si appresta a ricevere i San Antonio Spurs, corazzata dell’annata 1993-94. Le due squadre arrivano lo stesso identico record, solo a parti invertite: gli Spurs vantano un eccellente 55-27, mentre i padroni di casa, quelli minori dell’epoca, un mesto 27-55. Quelli che abbiamo definito i “padroni di casa minori” dell’epoca solo i Los Angeles Clippers, in quegli anni considerati come una miserables della Lega. Anche i roster sono completamente diversi: i Clippers possono schierare un quintetto base che sulla carta potrebbe essere molto pericoloso ma che per diversi motivi non lo è affatto; dall’altra c’è tutta la forza fisica e l’intensità sia atletica che mentale di chi punta al massimo ma al massimo non potrà arrivare per via di un turno micidiale contro i Jazz. La squadra angelena schiera nello starting five Loy Vaught, Dominique Wilkins, Ron Harper, Mark Jackson e Elmore Spencer. Dalla panchina escono due giocatori chiave come Terry Dehere e Harold Ellis mentre gli altri sono Bo Outlaw, Bon Martin, John Williams e Randy Grant. Come detto, neanche tanto male sulla carta. Dal’altra parte, sotto la guida di coach John Lucas e la collaborazione di grandi nomi nel ruolo di assistenti come Ron Adams, George Gervin e un giovanissimo Tom Thibodeau, il quintetto base è formato da Terry Cummings, Lloyd Daniels (visto in Italia con la maglia prima di Pesaro e poi di Scafati), Vinny Del Negro (futuro allenatore dei Clippers), The Worm, Dennis Rodman, e poi lui, il trascinatore, il motivatore, David Robinson, The Admiral. Dalla panchina, invece, Negele Knight, Antoine Carr, Sleepy Floyd, J.R. Reid e Jack Haley.
Raccontarvi la partita sarebbe un in insulto per quel famoso giorno, ancora celebrato in casa Spurs come un evento più unico che raro. Sì, perchè in una franchigia sempre molto devota al concetto di SQUADRA, al concetto di INSIEME e al coinvolgimento di tutti i giocatori (anche se l’era Pop ancora non vedeva l’alba), scorgere un solo giocatore emergere sugli altri è un vero e proprio evento. Di chi stiamo parlando? Dell’ammiraglio David Robinson. Prima di scendere nel dettaglio, le solite fredde cifre: 44 minuti di gioco, 26/41 dal campo (63.4%), 1/2 da 3 punti (50%), 18/25 ai liberi (72%), 14 rimbalzi totale, di cui 10 in difesa e 4 in attacco, 5 assist, 2 stoppate, 8 palle perse, 2 falli e la bellezza di 71 punti realizzati. Nessun altro giocatore degli Spurs in doppia cifra. Quello che si avvicina di più è Rodman con 8, ma la solita doppiacifra, quella a rimbalzo, arriva sempre e comunque (17). Solo Cummings riesce a prendere un numero normale di tiri (10) perchè poi tutto il resto è solo dell’ammiraglio con il #50. Raccontarvi la partita, come detto, non sarebbe sufficiente e allora ci siamo fatti aiutare dal supporto visivo, in modo da riuscire a farvi credere nell’ennesima impresa di una vera e propria leggenda di questo Gioco. L’accoppiamento con Spencer lo stuzzica tanto, perchè è praticamente il suo opposto: fisicamente non prestante, un corpo poco curato, molto grasso in eccesso (per dirla nella maniera migliore possibile) e tecnicamente valido ma non quanto lui. Scherza, a tratti abusa di lui, schiacciando, segnando da lontano, dalla media, in avvicinamento, in post e così via. Un dominio assurdo per quello che alla fine della RS vincerà il premio di miglior marcatore dell’anno. In 80 partite, infatti, Robinson segnerà 840 canestri, 10 triple, 693 tiri liberi totalizzerà 2.383 punti per una media di 29.8 a sera.