Irving, Faried, Davis, Batum: a caccia di conferme
Con l’avvio della stagione 2014-15 della NBA sempre più vicino, analizziamo le aspettative di quattro giocatori resisi protagonisti nel recente Mondiale di Spagna. Parliamo di Kyrie Irving, Kenneth Faried, Anthony Davis e Nicolas Batum.
KYRIE IRVING (CLEVELAND CAVALIERS) – Il Play 22enne, prodotto di Duke University, è stato la grande sensazione al Mondiale di Spagna 2014, dove il team USA ha conquistato l’oro, battendo in finale la Serbia 129-92. Irving ha guidato, con la sua classe, la Nazionale al successo, risultando fondamentale soprattutto nei momenti più difficili. A ragione, dunque, Kyrie si è aggiudicato il titolo di MVP del torneo iridato. In NBA, nonostante questa sarà appena la sua quarta stagione, sempre ai Cavaliers, Irving ha già fatto parlare tanto di sé: 18.5 punti e 5.4 assist di media nel 2011-12, tanto da meritarsi il premio di Rookie of the Year; 22.5 punti e 5.9 assist nel 2012-13; 20.8 punti e 6.1 assist nella passata stagione. Anche all’All Star Game si è messo spesso in luce, vincendo l’NBA Three-point Shootout nel 2012 e il premio di MVP nell’All Star Game di New Orleans, svoltosi il 16 Febbraio di quest’anno, con 31 punti e 14 assist. Nonostante questi numeri eccelsi, Irving non è mai riuscito a portare i Cavs ai Play Off. Quest’anno, però, tutto fa presagire che il talento nativo di Melbourne possa consacrarsi definitivamente: il ritorno di King James e l’arrivo di Love spingono a considerare Cleveland una delle più serie pretendenti alle Finals 2015. Una grande occasione per Irving, il quale già gode della fiducia di LeBron che, poche settimane fa, ha rilasciato queste parole alla NBC: “Credo che Kyrie possa diventare il miglior play della Lega molto presto”.
KENNETH FARIED (DENVER NUGGETS) – 22esima scelta nel Draft 2011, Faried è stato uno dei trascinatori della Nazionale a Stelle e Strisce in Spagna, risultando un fattore e venendo inserito, di conseguenza, nel miglior quintetto dei Mondiali. Noto al grande pubblico come “The Manimal”, per la sua devastante atleticità, unita ad una velocità fuori dal comune per un giocatore della sua stazza, Faried ha iscritto il suo nome già in NCAA, divenendo, in quattro anni con la Morehead State University, il miglior rimbalzista di sempre della Lega universitaria (1673 rimbalzi all’attivo). Arrivato in NBA dopo esser stato scelto da Denver, il 24enne di Newark, in tre stagioni, ha costantemente migliorato le sue prestazioni, passando dai 10.2 punti e 7.7 rimbalzi di media del 2011-12, ai 13.7 punti e 8.6 rimbalzi di media del 2013-14. L’obiettivo dell’annata alle porte è quello di migliorare ancora e, unito alla forza dei compagni (Gallinari, Lawson, Afflalo e McGee su tutti) e al calore del Pepsi Center, riportare i Nuggets nelle prime 8 squadre della Western Conference.
ANTHONY DAVIS (NEW ORLEANS PELICANS) – Altro personaggio molto atteso è quell’Anthony Davis, 21 anni da Chicago, che tanto ha impressionato nelle prime due annate in Louisiana (prima Hornets poi Pelicans). Dopo aver vinto (giocando abbastanza poco) l’oro olimpico a Londra 2012, Davis, in particolare nella prima fase, è stato tra i migliori dei suoi in Spagna, aggiungendo al proprio palmares anche l’oro mondiale. In NBA, tutti si aspettano da lui numeri e prestazioni da All Star. D’altronde, il prodotto di Kentucky c’ha messo del suo, divenendo, in appena due anni, la star di New Orleans e uno dei giovani dall’avvenire più roseo di tutta la Lega. I numeri parlano chiaro: 13.5 punti e 8.2 rimbalzi nell’anno da rookie (2012-13), che diventano 20.8 punti e 10 rimbalzi di media lo scorso anno, tanto da valergli già la prima chiamata per l’All Star Game, anche se in sostituzione dell’infortunato Bryant. L’aspettativa su Davis è alta, così le speranze dei tifosi degli Hornets, consci che l’obiettivo Play Off diverrà man mano più vicino solo con il contributo del “monociglio”.
NICOLAS BATUM (PORTLAND TRAIL BLAZERS) – Concludiamo con il francese di Lisieux, 26 anni il prossimo 14 Dicembre. Ai recenti Mondiali, Batum si è messo in mostra trascinando la Francia fino al bronzo (con 21.2 punti di media nella fase ad eliminazione diretta e 35 punti a referto nella semifinale persa contro la Serbia), venendo anche inserito nel quintetto ideale della rassegna iridata, insieme con gli statunitensi Irving e Faried, lo spagnolo Pau Gasol ed il serbo Teodosic. In NBA, l’ala piccola è ormai alla sua 7° stagione, tutte a Portland, dopo essere stato scelto da Houston come numero 25 nel Draft 2008. L’ultima annata l’ha visto grande protagonista, sempre presente in Regular Season, con 13 punti, 7.5 rimbalzi e 5.1 assist di media (per queste ultime due statistiche si tratta del personal best), mentre anche nei Play Off il suo apporto è stato sostanziale (15.2 punti, 7.6 rimbalzi e 4.8 assist di media in 11 partite). Da Batum, per il 2014-15, ci si aspetta un ulteriore step di crescita, che lo porti a formare, insieme con Lillard ed Aldridge, il tris d’assi che conduca la franchigia della Rip City verso i vertici della Lega.