NOP@GSW, gara-1: Curry superstar e Golden State va: Pelicans ko all'Oracle Arena
NEW ORLEANS PELICANS @ GOLDEN STATE WARRIORS 99-106
I Golden State Warriors sfruttano il fattore campo e si portano a casa gara 1 della serie contro i New Orleans Pelicans, cui non è bastato un Anthony Davis da 35 punti (13/22 al tiro) e 7 rimbalzi.
Nei primi minuti di gioco gli ospiti fanno capire che non intendono recitare la parte dell’agnello sacrificale sull’altare della squadra con il miglior record Nba e firmano i primi quattro punti della partita. Ma i Warriors non sono arrivati fin qui sottovalutando avversari e il successivo 14-1 di parziale firmato da Barnes, Curry e Iguodala costituisce il primo strappo della partita. Cui contribuisce anche il 3/19 al tiro dei Pelicans, viatico al 13-28 del primo quarto.
Chi crede, però, a un lungo ed interminabile ‘garbage time’ è costretto a ricredersi quasi subito, con la panchina di New Orleans che pian piano erode le certezze della truppa di coach Kerr: in particolare è Norris Cole (8 punti e 6 assist in 33 minuti di impiego) a costituire un rebus di non facile lettura per la difesa dei padroni di casa. Quando, poi, Pondexter, a 4:16 dall’intervallo lungo, mette la bomba del -5 tutto sembra riaperto. Sembra, appunto. Perché la macchina perfetta riprende a girare ai suoi ritmi insostenibili, sospinta dalle accelerazioni degli ‘Splash Brothers’: 15 degli ultimi 17 punti del periodo sono di marca Warriors, con Curry che a metà gara è già a quota 19, mentre sul tabellone campeggia un inequivocabile 41-59.
Nel terzo quarto, periodo storicamente favorevole ai figli della baia, i Pelicans si trovano costretti a stringere con i denti. Soprattutto quando, a 7 minuti dall’ultimo intervallo, coach Williams è costretto a richiamare in panchina Davis, autore del quarto fallo personale. I padroni di casa vanno per la giugulare: due triple consecutive del figlio di Dell e, successivamente, il canestro di Livingston, dilatano il vantaggio fino al +25.
Finita? Macché: a cavallo di terzo e quarto periodo, infatti, gli ospiti firmano un parziale di 14-0, con tanto di canestro da metà campo del solito Pondexter (20 punti, 7/14 al tiro, 3/7 da tre), interrotto, ancora una volta, dai lampi di classe assoluta di Curry e Thompson (che combinano per 55 punti e 7/20 dalla lunga distanza). I Pelicans, però, si dimostrano duri a morire: Draymond Green, a 1:39 dalla fine, rimette la doppia cifra di vantaggio tra le due squadre ma prima Davis e poi Gordon non fanno trascorrere in serenità i minuti finali ai tifosi occorsi all’Oracle Arena. Anche perché Klay Thompson si macchia di un inusuale 1/4 ai liberi rimettendo inopinatamente in carreggiata gli alfieri di New Orleans.
I quali, però, non possono far altro che alzare bandiera bianca di fronte ai colpi finali sparati da Curry ed Harrison Barnes. Finisce 99-106: per i Warriors, però, sarà più complicata del previsto
New Orleans Pelicans: Pondexter 20, Davis 35, Asik 2, Gordon 16, Evans 1, Holiday 5, Cole 8, Anderson e Cunningham 3, Ajinca 6;
Golden State Warriors: Barnes e Bogut (14 rimb.) 12, Green 15 (12 rimb.), Thompson 21, Curry 34, Iguodala 8, Ezeli e Lvingston 2