Draft Lottery, non passa la riforma: si resta con il sistema attuale
Secondo quanto riportato da “Espn” l’annunciata proposta di riforma della “Draft Lottery” non avrebbe incontrato il favore dei proprietari delle 30 squadre Nba e, quindi, non sarebbe passata. Il computo finale dei voti è stato di 17-13, ben al di sotto delle 23 preferenze necessarie per arrivare all’introduzione della nuova norma.
L’idea di base era semplice: scoraggiare tutte le forme di “tanking” da parte di quelle squadre che, a stagione compromessa, cominciavano a perdere partite in serie, cercando di ottenere la miglior posizione possibile alla lottery e, successivamente, una scelta al draft più alta. La riforma avrebbe previsto per le quattro peggiori squadre della lega la stessa probabilità (intorno all’11%) di assicurarsi la prima scelta; per la quinta peggiore la percentuale si sarebbe attestata al 10%, quota che sarebbe poi andata progressivamente in calo per le altre squadre.
Il sistema attuale, invece, prevede un 25% di possibilità che la squadra col peggiore record si assicuri la prima scelta; la percentuale scende al 19,9% per la seconda peggiore e poi via via a scendere per le altre franchigie.
Difficile ipotizzare, al momento, se e quando la proposta tornerà sul tavolo delle priorità dell’Olympic Tower. Certo è che il “tanking”, velato o manifesto che sia, è una delle poche falle nel sistema organizzativo di una delle leghe più importanti e ricche del mondo. Limitalo vorrebbe dire fare un ulteriore passo in avanti verso il campionato perfetto.