Super Mirotic guida i Bulls sui Raptors. Ok gli Heat, mentre cadono ancora gli Hornets. Vincono i Sixers
NEW YORK KNICKS @ PHILADELPHIA 76ERS 81-97
Sfida di bassa classifica al Wells Fargo Center di Philadelphia. I Sixers (17-52, 12-24 in casa) centrano la seconda vittoria di seguito (4-6 nelle ultime 10), battendo i Knicks (14-55, 5-31 in trasferta) e spedendoli sempre più in fondo nella Lega (ultimi e 2-8 nelle ultime 10). Sempre più convincenti le prestazioni di Nerlens Noel (doppia doppia da 23+14 reb); bene anche Ish Smith (15+9 ast) e Mbah a Moute (14). Per coach Fisher, invece, da segnalare il career-high di Shved (25) e la prova di Bargnani (17+6 reb). Primo periodo che vede Phila cominciare subito con aggressività in entrambe le metà del campo; Mbah a Moute stoppa Shved e, sul rovesciamento di fronte, Smith alza la parabola per Noel (12 nel periodo), che inchioda in bimane (9-9). Dopo 12′, i Sixers conducono 23-29. Nel secondo periodo, i padroni di casa allungano sul +14 (31-45), grazie alle due triple consecutive firmate da Canaan e Richardson. I canestri di Shved, Bargnani e Larkin permettono ai Knicks di non naufragare. All’ultima azione utile del primo tempo, Ish Smith penetra in area e alza un lob sul quale Noel arriva ad una mano, schiacciando in bello stile per il 48-54 con il quale si chiudono i primi 24′. Il terzo quarto vede ancora l’asse Smith-Noel funzionare a dovere, come quando, a 6’45” dall’ultima pausa, il #5 alza l’ennesimo alley-oop per il #4 il quale, nonostante un pallone alquanto complicato, riesce a realizzare con l’aiuto del tabellone, subendo anche fallo da Bargnani (58-72). L’ultimo periodo comincia sul 66-80 per i locali. Nonostante 6 punti in fila del Mago, i Sixers non hanno difficoltà a tenere il vantaggio abbondantemente in doppia cifra; sono altri 6 punti di seguito, stavolta di Ish Smith, a chiudere i conti. Vince Phila 81-97.
NEW YORK KNICKS (14-55): Amundson 2, L. Thomas 8, Bargnani 17, Shved 25, Galloway 2, J. Smith 2, Acy 8, Wear 1, Aldrich 3, Larkin 13, Ledo
PHILADELPHIA 76ERS (17-52): Mbah a Moute 14, Noel 23 (14 reb), I. Smith 15, J. Richardson 6, Sampson 6, Aldemir 4, Grant 3, Covington 8, Canaan 12, H. Thompson 6, Sims, Robinson III
DENVER NUGGETS @ MIAMI HEAT 91-108
Importante passo avanti, in chiave Playoff, per i Miami Heat (32-36, 17-18 in casa) che, all’AAA, sconfiggono nettamente i Denver Nuggets (26-44, 10-25 in trasferta), consolidando il 7° posto nella Eastern e staccando Pacers e Celtics di due partite. Protagonisti della 3° W consecutiva della squadra di South Beach (7-3 nelle ultime 10) sono Wade (22), G. Dragic (18+5 ast + 8 reb), Whiteside (doppia doppia da 14+10 reb) e Deng (15). Ai Nuggets, invece, non bastano Faried (20+6 reb), Nurkic (16+7 reb), Foye (16) e Lawson (10+12 ast) per evitare il 3° ko di fila (5-5 nelle ultime 10). Gli ospiti sono senza il Gallo, tenuto a riposo da coach Hunt. Inizio di partita che vede i Nuggets provare subito una fuga, sospinta dai vari Faried, Nurkic e Chandler (23-14). Miami, grazie anche al fatto che Denver, negli ultimi 5′ del periodo, non trova più la via del canestro, ricuce fino al -1 (23-22 dopo 12′). Nel secondo quarto, gli Heat producono lo sforzo che indirizza il match, con un parziale di 23-37. Per capire qual è l’antifona, basta guardare alla prima azione del periodo, quando Dragic alza la parabola per Beasley (quasi tripla doppia con 9+8 reb +7 ast). I Nuggets soffrono tanto Dragic, il quale sfida in penetrazione The Manimal, battendolo in layup (28-38 a 7’16” dalla pausa lunga). Barton e Faried provano a fermare l’emorragia, ma ecco che si accende il duo Wade-Whiteside. La pressione in difesa della squadra di coach Spoelstra aumenta sensibilmente: Beasley ruba palla a Lawson, Deng lancia in campo aperto il #3 che, in bimane, inchioda per il +15 (36-51). Allo scadere del primo tempo, gli Heat sono avanti 46-59. Nel terzo periodo, gli ospiti si impegnano per provare a rientrare, ma Miami replica colpo su colpo. Così, nonostante 32 punti a referto (8 a testa per Foye e Lawson), Denver riesce appena a scendere sotto la doppia cifra di svantaggio, come evidenziato dal 78-87 del 36′. Nell’ultimo quarto, però, la franchigia del Colorado tira con appena il 23% dal campo (5/21); Miami ringrazia e vola fino al +19 finale. Termina 91-108 per gli Heat.
DENVER NUGGETS (26-44): Faried 20, W. Chandler 13, Nurkic 16, Lawson 10 (12 ast), Foye 16, Lauvergne, Arthur, Hickson 2, E. Green 5, Barton 7, G. Harris 2, Gallinari, J. Nelson
MIAMI HEAT (32-36): Haslem 6, Deng 15, Whiteside 14 (10 reb), Wade 22, G. Dragic 18, Andersen 5, Walker 9, Beasley 9, Chalmers 10, Johnson, Z. Dragic, Ennis, Napier
TORONTO RAPTORS @ CHICAGO BULLS 92-108
Allo United Center di Chicago, si sfidano Bulls (42-28, 22-14 in casa) e Raptors (41-28, 18-16 fuori casa), in una sfida d’alta classifica nella Eastern, fondamentale per assicurarsi il fattore campo nella post season. A spuntarla, grazie alle grandi prestazioni di Mirotic (29+11 reb), Dunleavy (21) e Noah (8+10 reb + 14 ast), sono i ragazzi di coach Thibodeau (5-5 nelle ultime 10), che riescono a staccare proprio i canadesi al 3° posto. Agli ospiti (4-6 nelle ultime 10), senza Lowry, non bastano i 27 di DeRozan e i 17 di Patterson. I Bulls partono con il piede pigiato sull’acceleratore e un Noah subito in versione assistman (4 in poco più di 7′). Da sottolineare un passaggio schiacciato a terra del francese, con il quale chiude splendidamente una triangolazione con Dunleavy. Toronto tiene botta, grazie quasi esclusivamente a DeRozan (15 punti su 24 di squadra nel periodo), ma il gioco corale dei padroni di casa conquista man mano spazio nel periodo. Alla galleria degli assist dei lunghi vuole aggiungere la sua firma anche Gasol, che alza una gran parabola per Gibson, il quale conclude con una schiacciata in reverse (19-18). Il meccanismo offensivo dei canadesi si inceppa, non producendo più alcun canestro dal campo negli ultimi 4’50” del primo parziale; ed ecco che Chicago ne approfitta, con un break di 5-20 (10 di Mirotic), grazie al quale va alla prima pausa sul 24-32. Nel secondo periodo, con un buon apporto dalla panchina di Vasquez, Patterson e Williams, Toronto si riavvicina fino al -3 (35-38); i padroni di casa, però, rispondono con la stessa moneta, con un ottimo Snell e una tripla di Hinrich che rispediscono i Raptors sul -7 (42-47). Sulla sirena di fine primo tempo, inoltre, Dunleavy piazza il buzzer del +12 (48-60). Chicago non si ferma e vuole chiuderla, come testimonia il 5-11 in apertura di terza frazione, che vale il +18 (53-71). Dunleavy, con 9 punti nel periodo, contribuisce a tenere le distanze, mentre Mirotic, a 37″ dalla sirena, schiaccia in transizione il canestro del +20 (66-86). Nel quarto periodo, i Raptors non riescono più a rientrare; il marchio a fuoco sulla partita lo mettono ancora Noah, autore di tre assist in poco più di un minuto, e Nikola Mirotic, il quale schiaccia in bimane un sontuoso assist del francese di New York (81-102 a 5’09”). Vincono i Bulls 92-108.
TORONTO RAPTORS (41-28): A. Johnson 8, Ross 9, Valanciunas 5, Vasquez 11, DeRozan 27, Hansbrough 6, J. Johnson 2, Patterson 17, Fields, L. Williams 7, Stiemsma, Hayes, Lowry
CHICAGO BULLS (42-28): P. Gasol 11, Dunleavy 21, Snell 10, Noah 8 (10 reb + 14 ast), Brooks 11, Bairstow, Gibson 6, Mirotic 29 (11 reb), McDermott 3, Mohammed, Hinrich 7, Moore 2
CHARLOTTE HORNETS @ SACRAMENTO KINGS 91-101
Brutta sconfitta per gli Hornets (29-38, 13-20 in trasferta), che cadono alla Sleep Train Arena di Sacramento per mano dei Kings (23-45, 14-21 in casa), subendo un brusco stop nella loro rincorsa ai Playoff, adesso distanti mezza partita. Non sono sufficienti, alla franchigia di MJ, i 20 di Gerald Henderson, i 18 di un Kemba Walker che pian piano sta tornando ai suoi livelli e i 17 di Al Jefferson per evitare la 3° L di seguito (5-5 nelle ultime 10). Nelle fila dei californiani, invece, nonostante l’assenza di Cousins, spiccano i 33 (9 ast) di Gay, vero trascinatore in questa partita, con i Kings che tornano al successo dopo 4 sconfitte (2-8 nelle ultime 10). Rudy Gay comincia subito ad imporre la sua legge, piazzando 11 punti nel quarto iniziale; gli ospiti tengono la scia degli avversari, sospinti da Big Al Jefferson (11 nel periodo anche per lui). Sono due triple di Stauskas, sul finire del quarto, a provocare un primo strappo, spedendo Sacramento sul +7 (22-29). Nel secondo periodo, i locali mantengono un buon andamento al tiro, riuscendo, nonostante i 14 punti in coppia di Henderson e Walker per Charlotte, ad incrementare leggermente il margine. Al 24′, il tabellone recita 46-57 per i Kings. Il terzo periodo vede subito gli ospiti risalire fino al -3 (58-61 a 8’52” dall’ultima pausa); Sacramento, però, ha un Gay in più nel motore che, ben coadiuvato da McLemore, rispedisce indietro gli Hornets. E’ spettacolare il #8 quando, a poco meno di 4’30” da fine quarto, riceve palla in punta da McLemore, batte Hairston con una virata ed evita il tentativo di stoppata di Al Jefferson con un repentino cambio di mano (63-73). Derrick Williams è addirittura straripante quando, a poco meno di un minuto dalla sirena, viene servito da Andre Miller e schiaccia di potenza, rendendo vana l’opposizione di Biyombo. A 12′ dal termine, Sacramento conduce 69-80. Nella quarta frazione, i punti del duo Gay-Williams permettono ai locali di tenere sotto controllo la situazione, anche se, a 12″ dal termine, Henderson sbaglia la tripla del -3, che avrebbe aggiunto pepe al finale di partita. I seguenti liberi ancora di Williams e Gay certificano la W di Sacramento, che si impone 91-101.
CHARLOTTE HORNETS (29-38): C. Zeller 1, Kidd-Gilchrist 13, Jefferson 17, Walker 18, G. Henderson 20, Marvin Williams 9, Biyombo 2, Mo Williams 9, Stephenson 2, Maxiell, Taylor, Roberts, Hairston
SACRAMENTO KINGS (23-45): J. Thompson 8, Gay 33, Casspi 10, McCallum 8, McLemore 9, D. Williams 13, Landry 1, R. Evans 4, A. Miller 7, Stauskas 8, Hollins