NBA PLAYOFF - Tra mille infortuni, ecco chi potrebbero essere i favoriti per gli ultimi due posti ad Est
La regular season 2014-15 è ormai entrata nel suo ultimo quarto. Il rush finale è ormai lanciato, tra chi punta alle primissime posizioni e chi lotterà fino all’ultimo per garantirsi un posto al sole. Se nella Western Conference la lotta per l’8° posto sembra un affare a due tra OKC e Pelicans, con i Suns ancora vicini ma più defilati, soprattutto a causa del ridimensionamento seguito agli ultimi giorni di trade, nella Eastern la situazione è molto più complicata. Infatti, sono ben 5 le squadre in lizza per gli ultimi due posti utili: in rigoroso ordine di classifica, abbiamo i Pacers, gli Heat, i Celtics (tutte e tre con un record di 30-36), gli Hornets (29-36) e i Nets (27-38), considerando i Bucks, al momento al 6° posto (34-32), più tranquilli.
Dando un’occhiata al rendimento nelle ultime 10 partite, possiamo notare un qualcosa di interessante. A partire proprio da Milwaukee, i quali non stanno vivendo un periodo facile (3-7), le migliori, attualmente, sono Indiana e Boston, entrambe con un record di 7-3, seguite da Charlotte (6-4), Miami (5-5) e Brooklyn (4-6), l’altra con un record negativo. Tanti sono i fattori che stanno influendo (e influiranno) sul cammino di queste squadre, ma uno sarà realmente decisivo, forse più delle prestazioni dei campioni e degli schemi: parliamo ovviamente degli infortuni, che in questa stagione stanno falcidiando, chi più chi meno, un po´ tutti nella Lega.
E’ sotto gli occhi di tutti come le squadre che abbiamo nominato abbiano avuto seri problemi in tal senso. Pensiamo a Jabari Parker, stella dei Bucks di coach Kidd, infortunatosi tre mesi fa al ginocchio sinistro e out per tutta la stagione. I Miami Heat hanno perso una pedina fondamentale come Chris Bosh (senza contare i ripetuti acciacchi di Wade); Indiana non ha mai potuto fare affidamento sul suo uomo franchigia, Paul George; gli Hornets hanno perso per quasi due mesi Kemba Walker e, una settimana fa, Al Jefferson. Una caterva di infortuni più o meno gravi, sparsi per i vari roster, che incideranno giocoforza sulla corsa ai Playoff.
Dando quasi per scontato l’accesso dei Bucks, la situazione, subito dietro, è in continua evoluzione. Non più tardi di un mese fa, a contendersi questi due posti erano, oltre a Heat e Hornets, Nets e Pistons, con questi ultimi in grande rimonta. I Pacers erano in grande difficoltà, così come i Celtics i quali, dopo aver ceduto Rondo, sembravano quasi orientarsi al tanking. Invece ne è passata di acqua sotto i ponti. Mentre Miami e Charlotte sono ancora lì, fa sensazione annotare la scalata operata da Indiana e Boston, rientrate prepotentemente in lizza. Entrambe sembrano aver trovato la quadratura del cerchio, un’alchimia di squadra che, unita al livello più basso della Eastern, ha riacceso i sogni dei tifosi. I ragazzi di coach Vogel sono trasformati e le continue voci su un rientro sempre più prossimo di George sembrano aver dato ulteriori motivazioni. Anche per quanto riguarda la franchigia più titolata della NBA, il cambio di marcia è stato improvviso, coinciso con l’arrivo di Isaiah Thomas (in questo momento out per un problema al coccige). In calo le quotazioni dei Nets, non toccati da infortuni troppo pesanti ma troppo ondivaghi nel rendimento. Spariti, invece, i Pistons: l’infortunio di Jennings ha pesato come un macigno sulla squadra di Van Gundy, che ha perso le ultime 10, salutando le proprie velleità di Playoff.
Tornando alla nostra domanda iniziale, se sapranno reggere questo ritmo e resistere ad eventuali nuovi infortuni, credo che proprio Pacers e Celtics siano le maggiori indiziate. Heat e Hornets, però, sono lì e non molleranno fino all’ultimo.