Westbrook trascina ancora i Thunder. Travolgenti gli Spurs. Denver ok con 2OT sui Pelicans. Bene gli Hawks
CHICAGO BULLS @ OKLAHOMA CITY THUNDER 100-109
Trascinati dal solito, fantastico Russell Westbrook (36 punti, 11 reb e 6 ast e 20.esima partita stagionale con 30 punti o più), i Thunder (37-29, 23-9 in casa) mettono ko i Bulls (40-28, 20-14 in trasferta) e fanno un passo importante verso la post season. Per Oklahoma (6-4 nelle ultime 10) da rimarcare le prove anche di Kanter e Adams, autori entrambi di una doppia doppia (18+18 reb per il turco; 14+11 reb per il neozelandese). Nei Bulls (4-6 nelle ultime 10), migliore in campo Mirotic (27 dalla panchina); bene anche Gasol (20+8 reb) e Noah (15+7 reb). Primo quarto con entrambe le squadre molto contratte, un 15-17 con Gasol autore di 12 punti. Nel secondo periodo si sbloccano gli attacchi. Augustin e Morrow escono bene dalla panchina, spalleggiando bene Westbrook, il quale comincia a carburare; OKC allunga fino al +8, ma Mirotic (10 nel periodo) e Moore tengono in scia Chicago, che arriva anche al sorpasso, con una tripla dello stesso E’Twaun a 20″ dal riposo, al quale risponde subito Westbrook. Al 24′, siamo sul 47-47. Al rientro sul parquet, comincia lo show del trio Westbrook-Adams-Kanter (rispettivamente 12, 5 e 10 punti nel periodo), con i due lunghi di coach Brooks che cominciano a spadroneggiare sotto le plance (33-52 alla fine al rimbalzo). Per i Bulls è dura, ma Gasol e le triple di Snell e Moore permettono alla franchigia dell’Illinois di limitare i danni. All’ultimo quarto, le due compagini arrivano sul 70-75 OKC. Mirotic (17 nel periodo) e Noah conducono in coppia un 10-2 di parziale subito in avvio, che porta gli ospiti in vantaggio (80-78). I Thunder replicano con una tripla di Morrow e quattro punti di Westbrook (14 nel periodo). Il 24enne serbo si mette la squadra sulle spalle, ma il #0 di Long Beach è caldo anche nel servire assist ai compagni. A poco più di 4′ dalla sirena finale, Russell si produce in una delle sue azioni di pura onnipotenza atletica: parte dal vertice dall’area, sfrutta un blocco di Adams su Snell, punta il canestro con decisione, andando senza paura a contatto con Gasol e Mirotic e realizzando in layup (90-94 a 4’16” dalla fine). Chicago si porta sul -1 ancora con Mirotic (95-96); subito dopo, però, ancora Russell da il la al break decisivo, rubando palla allo stesso Mirotic e volando a canestro in transizione. Il 2-10 che ne consegue chiude il match, portando OKC sul 97-106 a soli 13″ dal termine. Finisce 100-109 per i Thunder.
CHICAGO BULLS (40-28): P. Gasol 20, Dunleavy 3, Snell 8, Noah 15, Brooks 11, Mirotic 27, McDermott, Hinrich 4, Moore 12, Bairstow, Mohammed
OKLAHOMA CITY THUNDER (37-29): Kanter 18 (18 reb), Adams 14 (11 reb), Westbrook 36 (11 reb), Waiters 11, Roberson 4, McGary, Collison 4, Singler, Augustin 11, Morrow 11, Jones, Novak, Lamb
DENVER NUGGETS @ NEW ORLEANS PELICANS 118-111 2OT
Brutto stop, in chiave Playoff, per i Pelicans (36-30, 22-12 in casa, 7-3 nelle ultime 10), ko dopo due overtime davanti al pubblico amico, per mano dei ritrovati Nuggets (26-41, 10-22 in trasferta, 6-4 nelle ultime 10). Non si rivelano sufficienti le grandi prestazioni di Davis (quasi quadrupla doppia, 36+14 reb+ 7 ast+ 9 blk) ed Evans (25+10 ast+ 9 reb). Per Denver, invece, il migliore è Barton, dalla panchina (25+9 reb); bene anche Faried (20+10 reb), Nelson (18), Lawson (19+9 ast) e Gallinari (17 con 6/15 dal campo, 4 reb e 4 ast). Nel primo periodo, Davis prova da subito ad imporre la sua legge, con 12 punti, tanta quantità e qualità, come quando, nell’arco di 6″, prima stoppa un tentativo dalla breve distanza di Barton, poi, nell’azione successiva, inchioda magnificamente ad altezze siderali un alley-oop di Cole. Dopo 12′, New Orleans conduce 21-26. Nel secondo periodo, si erge a protagonista il nostro Danilo Gallinari, capace di mettere a referto 10 punti e di condurre i Nuggets in vantaggio all’intervallo lungo (50-47). La risposta dei padroni di casa arriva puntuale al ritorno sul parquet. Denver inizia male il periodo (1/12 in quasi 6′) e New Orleans piazza un break di 2-15 (52-62), con Asik in evidenza (10+13 reb alla fine). La franchigia del Colorado reagisce con la regia di Lawson e la fisicità del duo Faried-Hickson; ma, dall’altro lato del campo, Davis continua a mostrare lampi di onnipotenza fisica, e i Pelicans vanno all’ultimo riposo sul 71-77. Barton trascina i suoi prima sul pari a quota 87, quindi avanti sul 93-89 a 3’48” dalla sirena. Le triple di Evans e Gordon riportano avanti i locali (95-97 a 1’35”); a 28″ dalla fine, con una penetrazione nel traffico, Jameer Nelson impatta a quota 99; subito dopo, Davis sfida Faried e segna con un gran jumper dal mid-range (99-101 a 12″ dal termine). La firma che porta il match all’overtime è quella di Faried, il quale batte Asik in penetrazione e, appoggiando al tabellone, sigla il 101-101; la palla della vittoria ce l’ha ancora Davis, ma stavolta sbaglia il tiro dalla media. Nel primo OT, 6 punti di fila di Davis sembrano indirizzare il match, ma una tripla di Barton, ad 8″ dalla sirena, rende necessario un ulteriore extra time. Il secondo OT è dominato dai Nuggets, con un 9-2 di parziale. A firmare il successo dei ragazzi di coach Hunt è il Gallo, con la tripla del 114-109 e i liberi del 116-111 a 26″ dalla fine. Finisce 118-111 per Denver.
DENVER NUGGETS (26-41): Faried 20 (10 reb), Gallinari 17, Nurkic 6, Lawson 19, G. Harris, Hickson 8, Lauvergne 3, E. Green 2, Nelson 18, Barton 25, Arthur, Chandler, Foye
NEW ORLEANS PELICANS (36-30): A. Davis 36 (14 reb), Asik 10 (13 reb), E. Gordon 16, Pondexter 4, Evans 25 (10 ast), Cunningham 8, Babbitt, Withey 2, Ajinca 4, Cole 4, E. Williams 2, Fredette
MINNESOTA TIMBERWOLVES @ SAN ANTONIO SPURS 97-123
Tornano al success gli Spurs di coach Pop (41-24, 25-8 in casa, 7-3 nelle ultime 10), i quali travolgono all’AT&T Center i Twolves (14-51, 5-27 in trasferta, 2-8 nelle ultime 10), issandosi al 5° posto nella Western, a 2 partite e mezzo dal 4° posto dei Rockets. Gran prova di squadra dei texani, con tutti gli effettivi a referto e ben 8 giocatori in doppia cifra (su tutti Leonard (15), Green (13) e Belinelli (13 e 5/10 dal campo)). Per Minnesota, i migliori sono Martin (19) e LaVine (18). La partita dura un tempo. Nel primo periodo, nonostante gli Spurs si portino sul 12-22 (8 di Parker e due triple di Beli), gli ospiti non perdono contatto, grazie al duo Martin-LaVine (23-29 dopo 12′). Nel secondo periodo, San Antonio prova a scavare il solco dalla lunga distanza, come quando Danny Green ruba palla a Payne, parte in transizione, scambia con Mills e spara dall’arco (29-38). Gli Spurs aumentano il livello di gioco: Duncan premia il taglio di Parker, il quale scarica per Splitter; il brasiliano, tra quattro avversari, riesce a realizzare, subendo anche fallo (38-44). Le squadre vanno negli spogliatoi sul 50-60 per i texani. Il discorso si chiude nel terzo periodo, con un 13-33 di parziale dei detentori dell’anello. Minnesota comincia a perdere palloni e a sbagliare, subendo la pressione difensiva di San Antonio, che scappano via, andando spesso e volentieri in campo aperto e distribuendo i punti tra tutti i giocatori in campo. Dopo aver toccato anche il +33, San Antonio chiude il terzo periodo sul 63-93. Unica nota stonata, l’infortunio di Ginobili che, a 43″ dalla fine del periodo, si sloga la caviglia destra cadendo sul sinistro di Dieng. La partita è praticamente finita e gli ultimi 12′ sono di garbage time, con San Antonio che tocca anche il +39 e vince 97-123.
MINNESOTA TIMBERWOLVES (14-51): Wiggins 13, Hamilton 9 (10 reb), Dieng 10, LaVine 18, Martin 19, Payne 12, Budinger 10, Brown 6, Garnett, Pekovic, Rubio, Neal
SAN ANTONIO SPURS (41-24): Duncan 10, Leonard 15, Splitter 12, Parker 11, D. Green 13, Belinelli 13, Ayres 6, Baynes 2, Bonner 4, Diaw 9, Mills 7, Joseph 10, Ginobili 11
ATLANTA HAWKS @ LOS ANGELES LAKERS 91-86
Non si fermano gli Atlanta Hawks (52-14, 22-10 fuori casa, 8-2 nelle ultime 10), che espugnano lo Staples Center battendo i Lakers (17-48, 10-23 in casa, 3-7 nelle ultime 10). Con Teague e Millsap tenuti a riposo, i protagonisti sono Schroder (doppia doppia da 24+10 ast) e Horford (21). Per i purple-and-gold, da segnalare i 13 punti di Boozer e Kelly. Gli Hawks provano a mettere le cose in chiaro sin da subito, con un primo quarto caratterizzato dall’intensità difensiva dei ragazzi di coach Budenholzer. Schroder, Horford e Mack firmano il 23-14 con il quale si chiudono i primi 12′. I padroni di casa non ci stanno a fare da sparring partner e, grazie ad una buona risposta dalla panchina, impattano sul 25 pari (6’30” dalla pausa lunga). Nel frattempo, Atlanta deve fare a meno di Korver, che si procura una frattura al setto nasale, impattando con la spalla destra di Davis. I 6 punti in fila di Clarkson permettono ai Lakers di andare negli spogliatoi sotto di 3 (41-38). Atlanta parte forte in apertura di secondo tempo, portandosi sul +9 (53-44); LA non molla e allora salgono in cattedra ancora Schroder e, soprattutto Horford che, a 2’18” dalla sirena, sfrutta il movimento sul piede perno per mandare a vuoto Boozer e va a schiacciare (63-56). Dopo 36′, gli Hawks sono avanti di 10 (68-58). Gli ospiti provano ad uccidere la partita, volando sul +16 grazie a 6 punti in fila di Jenkins (76-60 a 8’57” dalla fine). Atlanta, però, ha un lungo passaggio a vuoto (1/11 dal campo in quasi 8′) e subisce il ritorno dei Lakers, capaci di piazzare un break di 7-17 (10 di Boozer) e di portarsi sul -2 a 30″ dal termine, con una tripla dall’angolo di Wesley Johnson (85-83). Nell’azione seguente, Schroder si fionda in area e in layup va a segno (87-83 a 13″ dalla sirena); i liberi di Bazemore e del tedesco di colore, infine, chiudono la partita sul 91-86.
ATLANTA HAWKS (52-14): Antic 3, Horford 21, Schroder 24 (10 ast), Korver, Bazemore 13, Brand 2, Muscala 2, Carroll, Mack 18, Jenkins 8, Millsap, Daye, Teague
LOS ANGELES LAKERS (17-48): Black 7, W. Johnson 8, J. Hill 6, Clarkson 10, Ellington 6, Boozer 13, E. Davis 7 (13 reb), Kelly 13, Lin 7, J. Brown 9, Sacre