Golden State non molla un centimetro, Atlanta si. Charlotte si allontana dai playoff. Denver: “ITALIAN GALLO STYLE”.
ATLANTA @ DENVER 102-115
I Denver Nuggets in piena salute riescono ad avere la meglio sulla squadra più forte al momento a Est che in molti frangenti della partita non si rivela tale. Già dal primo quarto Denver ha in mano le operazioni della partita con un ottimo Ty Lawson che nel primo quarto mette quasi a sedere Jeff Teague con uno splendido crossover. La scena però è tutta per il Gallo: da quando è tornato sta facendo vedere numeri da capogiro ( per referenze chiedere ad Pero Antic e DeMarre Carroll ) e con Atlanta chiuderà con 23 punti, 5 assist e 5 rimbalzi. Denver allunga con addirittura un +23 a fine secondo quarto davvero sensazionale: Atlanta non segna più. Nella ripresa la musica non cambia con un ispiratissimo Foye dall’arco che comincia a bombardare la trincea delle Aquile colpendo sempre il bersaglio. Korver ( non in perfette condizioni di salute) è buttato nella mischia ma serve davvero a poco; Faried chiude le porte della difesa stoppando tutto ciò che si trova davanti e Chandler nell’altra metà campo prende la via del ferro in una maniera che forse solo la top ten a fine settimana saprà raccontare. Denver molto convincente, Atlanta si è forse presa un turno di pausa perché una stagione giocata a questi livelli e con la solita intensità è davvero impossibile da sostenere per 82 partite.
ATLANTA HAWKS CARROLL 9, MILLSAP 12, HORDFORD 6, KORVER 18, TEAGUE 8, ANTIC 6, BAZEMORE 7, SCOTT 4, SCHRODER 13, MACK 5, JENKINS 10, MUSCALA 4
DENVER NUGGETS CHANDLER 8, GALLINARI ( 23PTS, 5 REB, 5 AST), FARIED 14, FOYE 11, LAWSON 5, HICKSON 10, NELSON 13 , BARTON 16, ARTHUR 10, GREEN 4, HARRIS 1, LAUVERGNE 0
SACRAMENTO @ CHARLOTTE 113-106
Nonostante il ritorno di Kemba Walker sul parquet, Charlotte non riesce a spuntarla su Sacramento nella notte. Gara ad onor del vero sempre sulla scia dell’equilibrio dal primo all’ultimo quarto. Da una parte McLemore e dall’altra Kidd-Gilchrist infiammano soprattutto i primi due quarti con delle vere e proprie scorribande delle aree avversarie. Nella ripresa la point-guard di Sacramento continua ad infiammare il Match soprattutto con l’aiuto di Rudy Gay e DeMarcus Cousins che concluderanno rispettivamente con 26 e 20 punti. Sulla sponda Hornets invece c’è la brutta notizia dell’infortunio ad Al Jefferson che abbandona in anticipo il parquet di casa. L’equilibrio continua anche nell’ultima frazione con McLemore che continua a tagliare le gambe agli avversari con ottimi jumper dalla media ma dall’altra parte sia Lance Stephenson con un gioco da tre sia Kidd Gilchrist con una inchiodata portano Charlotte sul +1. DeMarcus Cousins ha idee diverse per il finale della partita e con giocate sopra il ferro niente male cambia totalmente l’inerzia della gara che alla fine dirà 113-106 per Sacramento contro Charlotte che non demerita affatto per intensità e voglia ma sa che nei Playoff tutto ciò da solo non basta.
SACRAMENTO KINGS GAY 26 LANDRY 10 COUSINS (20 PTS+14 REB), McLEMORE 27 McCOLLUM 6 CASSPI 7 WILLIAMS 3 THOMPSON 7 MILLER 7
CHARLOTTE HORNETS KIDD-GILCHRIST 23 WILLIAMS 13 JEFFERSON 9 HENDERSON 17 WILLIAMS 20 WALKER 6 BYOMBO 7 MAXIELL 0 STEPHENSON 11
ORLANDO@MILWAUKEE 91-97
Milwaukee vuole questi playoff, vuole resistere e vuole tenere quel sesto posto che per la franchigia vorrebbe dire davvero “Paradiso” dopo tanti anni di sofferenze: Orlando cerca in tutti I modi di vincere ma con un Middleton da 30 punti e soprattutto con una pulizia totale dall’arco ( 4/4 alla fine) è davvero molto difficile. Partita che come detto viaggia su un equilibrio totale per tutti i 48 minuti con Oladipo che tiene a galla i suoi e Chris Middleton che comincia il suo show nella seconda frazione di gioco: ma con ottime giocate sia di Nikola Vucevic ( che sfiora l’ennesima doppia doppia stagionale) sia con la tripla dall’angolo di Harris, Orlando chiude sopra di 2 lunghezze il primo tempo. Gli ospiti rimarranno in vantaggio per tutto il terzo quarto non contando che l’MVP della gara comincerà a sparare tutto ciò che avrà nelle mani fino ad arrivare al suo career-high da 30 punti. Vucevic ed Harris però non ci stanno e riescono a far impattare Orlando sul 91-91. Milwaukee chiude con 2 azioni spettacolari mandando Antetokoumpo sopra il ferro.I Bucks vincono e continuano la loro marcia verso la post-season; Orlando sta gettando le basi per il futuro che sicuramente dipenderà tutto o quasi tutto da quel giocatore con la canotta numero 5.
ORLANDO MAGIC HARRIS 17 DEDMON 2 VUCEVIC (19 PTS+14 REB) OLADIPO 14 PAYTON 14 GORDON 7 RIDNOUR 5 FRYE 13 HARKLESS 0
MILWAUKEE BUCKS ANTETOKOUMPO 11 ILYASOVA 12 PACHULIA 10 MIDDLETON 30 CARTER-WILLIAMS 11 MAYO 4 PLUMLEE 2 DUDLEY 2 ENNIS 8 HENSON 2 JOHNSON 2
DETROIT@GOLDEN STATE 98-105
La regina dell’Ovest continua imperterrita nel suo cammino battendo tra le mura amiche Detroit e il suo “ centrone” Andre Drummond autore di una prova fuori dal comune, ma andiamo con ordine. Nel primo quarto Golden State con un ispiratissimo Thompson mette la quinta e riesce a mettere un distacco in doppia cifra con gli avversari che però non stanno a guardare e rimangono sempre in partita con le giocate del già citato Drummond e di Caldwell Pope che in contropiede rimette le cose in carreggiata per i suoi Pistons che accorciano prima della sirena di metà gara. Nel terzo quarto si assiste ad un qualcosa di sensazionale che porta Detroit addirittura con la testa avanti nella gara ovvero la giganteggiante prestazione a rimbalzo di Andre Drummond: pochissime volte nella Nba moderna si è visto un giocatore fare reparto totalmente da solo e prendere una quantità così enorme di rimbalzi. Forse soltanto Dwight Howard nelle stagioni trascorse ha potuto fare meglio di un Drummond così. Nel momento del bisogno Steph Curry alza la voce e con un paio di giocate niente male (tra cui una dietro schiena per il tiro da tre di Leandro Barbosa) e riporta Golden State ad una distanza di sicurezza dagli avversari. Nell’ultimo quarto è un monologo di Klay Thompson che comincia a sparare dall’arco e mette i titoli di coda alla gara. Onore a Detroit che anche se con un gioco abbastanza approssimativo riesce a tenere testa alla regina dell’Ovest che vince con un Curry in modalità “ risparmio energetico” e continua a guardare tutti dall’alto.
DETROIT PISTONS BUTLER 4 MONROE 20 DRUMMOND (22 PTS + 27 REB) CALDWELL POPE 13 JAKSON 14 PRINCE 8 MARTIN 0 MEEKS 7 DINWIDDIE 8 TOLLIVER 1
GOLDEN STATE WARRIORS BARNES 5 GREEN 13 BOGUT 12 THOMPSON 27 CURRY (9 PTS+ 11 AST) IGUODALA 13 SPEIGHTS 12 BARBOSA 10 LIVINGSTON 4