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Remuntada Hawks: vittoria in volata contro Houston! LeBron si sbarazza dei Celtics, 7 punti per Datome

Kyrie Irving is BACK! (sport.yahoo.com)
Kyrie Irving is BACK! (sport.yahoo.com)

BOSTON CELTICS @ CLEVELAND CAVALIERS 79-110: siamo in Ohio, nella casa di LeBron James, reduce, insieme ai suoi Cleveland Cavaliers, di un back-to-back perdente dopo il giro di trasferte ad Indianapolis e a Houston, nell’ormai memorabile duello con James Harden. Si è sentito in dovere di scusarsi con la sua gente, con una specie di lettera sul sito della sua fondazione benefica che vi potrete trovare tra le nostre ultime news. Dall’altra parte ci sono dei Boston Celtics che cercano di costruire qualcosa di solido in vista di un futuro che potrebbe rivederli in lizza per la post-season già dal prossimo anno. Sulle ali dell’entusiasmo, visto e considerato il premio di Player Of the Week per Isaiah Thomas, i Celtics arrivano alla Quicken Loans Area piuttosto determinati e decisi. Ecco, diciamo che arrivano solo determinati e decisi, ma in campo scendono forse le controfigure dei giocatori. Dopo uno strano siparietto tra LeBron e Shumpert, quest’ultimo preso per i fondelli per il suo antigravitazionale taglio di capelli, si inizia a far sul serio e fin da subito il divario tra le due squadre appare piuttosto marcato. La notizia più importante per coach Blatt è il ritorno di Kyrie Irving, dopo aver saltato due partite per via di un problemino alla spalla. E’ proprio lui che all’inizio fa lacrimare la difesa bianco-verde, prima con il tiro dalla lunga distanza, poi con suo inarrestabile ball-handling. L’attacco di Boston fa fatica e di conseguenza anche la difesa: realizza 16 punti e ne concede 29, iniziando lentamente a sanguinare davanti allo squalo. LeBron si mette in proprio solo sul finire di primo quarto con un paio di canestre da LBJ. In un nulla segna 12 punti (nel solo primo quarto) e il divario si allunga. Sono 8 le palle perse a metà gara per gli ospiti, mentre James, che deve e vuole farsi perdonare, ci mostra quanto sia facile per lui fare un terzo tempo e passarsi la palla dietro la schiena. Cleveland ne segnerà 32 nel secondo quarto e chiuderà il primo tempo già su un netto 61-36. Il secondo tempo viene ancora controllato da Cleveland che dà la spallata definitiva con un parziale di 17-34 nel terzo, prima di inserire secondo e terze linee. Per Boston, e soprattutto per noi italiani, si vede in campo Gigi Datome, ma solo nel garbage time: gioca la bellezza di 15′ e realizza 7 punti con 3/7 dal campo, 1/3 da 3, 5 rimbalzi, 1 palla persa e 7 di plus/minus. Cleveland batte Boston con un perentorio 79-110, la sconfitta più pesante per i Celtics quest’anno. Ultima nota statistica da sottolineare: LeBron James, grazie ai 27 punti di stasera, diventa il 21esimo miglior marcatore di sempre, superando il suo ex compagno di squadra Ray Allen. Next step: Patrick Ewing.

BOSTON CELTICS (23-35): Turner 6, Bass 15, Zeller 4, Bradley 7, Smart 2, Thomas 11, Crowder 4, Young 9, Jerebko 5, Randolph 4, Datome 7, Wallace, Pressey 5.

CLEVELAND CAVALIERS (38-24): James 27, Love 12, Mozgov 10, Smith 12, Irving 18, Thompson 10, Shumpert, Jones 10, Dellavedova, Harris 6, Perkins 5, Miller.

 

Josh Smith fischiato dai suoi ex tifosi per tutta la partita (peachthreehoops.com)
Josh Smith fischiato dai suoi ex tifosi per tutta la partita (peachthreehoops.com)

HOUSTON ROCKETS @ ATLANTA HAWKS 96-104: tante, tantissime storie all’interno di questa partita che si preannuncia a dir poco spettacolare. C’è l’assenza pesante di Harden, fermato dalla lega per un turno dopo la scaramuccia con James, c’è Brewer in quintetto, ci sono degli Hawks in lieve calo e soprattutto c’è Josh Smith che torna per la prima volta da avversario in quella che è stata per anni la sua casa. L’inizio non è dei migliori per i padroni di casa: il loro attacco non gira come coach Budenholzer vorrebbe e addirittura riescono a non far canestro per quasi 5′ nel solo primo quarto. La difesa di Houston, invece, continua a salire di colpi, grazie soprattutto al rientro di Jones, pilastro fondamentale della squadra. Atlanta è così se l’attacco non gira, la difesa stenta. Houston vola sul +14 dopo 10′ di gioco e Budenholzer è costretto a fermare la panchina. Si andrà a riposo sul 31-22 Rockets. L’inizio del secondo è caratterizzato da tutta un’altra musica: inizia a sviolinare da 3 punti Kyle Korver, seguito a ruota da Millsap. Si sono ripresi del tutto? No, perchè Houston, benchè sia calata difensivamente, continua ad attaccare con perfetto rigore. La tripla di The Jet, Jason Terry, a 2:40 dalla fine della prima metà di gara vale il 56-39 Houston! Altro quarto vinto dagli uomini di coach McHale con 28 punti realizzati e 23 concessi. Strigliata clamorosa, immaginiamo, negli spogliatoi per gli Hawks e si ritorna a giocare alla Philips Arena. Si mette a lavoro Jeff Teague, trascinatore emotivo e leader della squadra, che realizza subito dal centro area, ritornando sotto la doppia cifra di svantaggio (63-55). Buoni attacchi allora buone difese: la stoppata di Horford su Jones è la perfetta fotografia di come una squadra possa cambiare in men che non si dica. Stoppa Horford, segna Millsap. Restate comodi perchè abbiamo una partita di nuovo! Smith, fischiato per tutta la partita, mette a segno una tripla “fortunosa” per il nuovo +7 Rockets e ZITTISCE i tifosi, con tanto di indice davanti alla bocca! Dopo Smith, ancora Terry a far male la difesa di casa con un semigancio destro che, francamente, non sappiamo da dove sia uscito. 81-72 a favore dei Rockets recita il tabellone a fine terzo quarto. Scott riduce lo scarto, la difesa fa il resto e poi Teague in transizione, con metri di spazio, lascia andare il tiro da 3 punti che vale il vantaggio a 4:28 dalla sirena finale! Esplode di gioia il palazzo intero. Benvenuti nel quarto perfetto degli Atlanta Hawks! Smith perde la palla, la difesa inizia ad anticipare tutto quello che si può anticipare e continua a macinare punti nell’ultimo e decisivo periodo. Completamente in fiducia, Atlanta gioca con una nonchalance che appartiene alle grandi squadre. Non è finita però, perchè coach McHale scuote i suoi e a 2′ dalla fine arriva la tripla di Ariza che vale il 96  pari. I canestri decisivi vengono segnati dall’MVP della gara sui due lati del campo, ovvero sia Al Horford. Finisce 104-96 e Atlanta è la prima squadra ad accedere matematicamente ai Playoff2015 grazie al miglior record di franchigia nelle prime 60 partite. Sotto di 18 lunghezze riescono a portare a casa una vittoria in volata che a metà gara non era pronosticabile.

HOUSTON ROCKETS (41-19): Ariza 9, Jones 18, Motiejunas 14, Brewer 8, Beverley 9, Smith 14, Terry 21, Prigioni 3.

ATLANTA HAWKS (48-12): Carroll 11, Millsap 16 + 14 RT, Horford 18, Korver 5, Teague 25, Antic 3, Bazemore 1, Schroeder 16, Scott 9.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone