Knicks indagati dalla NBA per possibile tampering riguardo l'ingaggio di Jalen Brunson
La NBA vuole vederci chiaro in materia di ‘tampering‘, in gergo tecnico quelle irregolari pressioni di squadre e\0 giocatori verso atleti in prossimità di scadenza contrattuale o in altre situazioni di mercato, nel frattempo ancora sotto contratto con altre franchigie. Nei giorni scorsi, un procedimento è stato aperto a carico dei Philadelphia 76ers, per quanto riguarda il passaggio di James Harden nella Città dell’Amore Fraterno ma non solo, attenzionando anche le firme di P.J. Tucker e Danuel House Jr.
Adesso tocca ai New York Knicks, per l’ingaggio dell’ex Dallas Mavericks Jalen Brunson, che la notte d’apertura della Free Agency 2022 (tra il 30 giugno e il 1° luglio) firmò con la franchigia della Grande Mela un quadriennale da 104 milioni di dollari. Secondo Chris Haynes di Yahoo Sports, infatti, la Lega sta indagando su possibili avvicinamenti tra le due parti prima del consentito.
Dal 2019 la NBA ha inasprito ulteriormente le sanzioni in caso di tampering conclamato, potendo arrivare fino a 10 milioni di dollari di multa, passando anche per la perdita di scelte al Draft. Ad esempio, lo scorso anno sia i Chicago Bulls che i Miami Heat persero una scelta al secondo giro per contatti troppo anticipati nei riguardi, rispettivamente, di Lonzo Ball e Kyle Lowry.