Grizzlies, l'infortunio di Morant scatena altre polemiche con gli Warriors
Il terzo atto della serie tra Golden State Warriors e Memphis Grizzlies, andato in scena stanotte al Chase Center, sportivamente parlando è stato una mattanza. Dopo un primo tempo bene o male equilibrato, i padroni di casa hanno fatto il bello ed il cattivo tempo nei secondi 24′, mettendo a referto ben 78 punti e rifilando alla fine un pesante +30 (112-142) agli avversari. Ma, dopo i veleni delle prime due partite, in particolare dopo il contatto Brooks-Payton, a risaltare maggiormente sono ancora le polemiche.
Siamo a circa 7′ dalla fine del match, con Golden State avanti 97-115; Morant subisce quasi a centrocampo un raddoppio da parte di Poole e Wiggins, che provano a rubargli palla, fino al fischio degli arbitri, che ravvisano un fallo del #22; poco dopo (6’19” dalla sirena), lo stesso Morant lascia il campo zoppicando. Dal replay del raddoppio di Poole e Wiggins si nota un primo contatto tra il ginocchio destro del #3 californiano e quello di Morant; quindi, nel tentativo di arrivare al pallone, Poole prende con la mano destra la zona immediatamente sottostante lo stesso ginocchio della stella di Memphis. Va aggiunto, per dovere di cronaca, che Morant aveva già avuto un contatto potenzialmente pericoloso nel terzo quarto, con Klay Thompson.
Nell’immediato post partita, un evidentemente arrabbiato Morant posta su Twitter una foto dell’episodio, con la scritta ‘Broke the code’, riferendosi ovviamente alle parole di Steve Kerr riguardo il brutto fallo di Dillon Brooks; tweet poi rimosso poco dopo. “Ja verrà valutato, altro non posso dire. Abbiamo visto il replay, stava provando un crossover e Poole gli ha afferrato il ginocchio, provocando il dolore che poi ha avvertito Ja. Sono molto curioso di sapere cosa succederà” – dice coach Jenkins – “Non sto dicendo però che Poole l’abbia fatto apposta, semplicemente è una dinamica che si è verificata. C’è stata una presa sul ginocchio e sono solo curioso di capire cosa succederà in merito“.
Così Jaren Jackson Jr.: “Andremo avanti per conto nostro. Conoscete la nostra mentalità… Quando fai simili giocate sul pallone, è solo sfortuna, non vuoi mai che certe cose capitino. Ovviamente, non è stato fatto di proposito, non è una giocata sporca, nessuno qui lo è, è stato solo un peccato. Il codice? Tutti lo conosciamo e parliamone in tutte le serie a questo punto“. Poi Desmond Bane: “Una vera sfortuna, Ja sta giocando una grande serie. Affinché accadesse una cosa del genere, in qualche modo controllabile, Poole si è allungato e gli ha afferrato il ginocchio, mettendosi in una posizione imbarazzante, un vero peccato“. “Abbiamo già visto Ja guarire come Wolverine; zoppicare un giorno e camminare normalmente quello successivo” – ha aggiunto De’Anthony Melton – “Chi lo sa a che livello è questo infortunio? Nessuno meglio di lui conosce il suo corpo e i bisogni della squadra, prenderà la decisione migliore“.
Lato Warriors, nessuno dubita dell’involontarietà della condotta di Poole. “Ho visto la giocata e mi dispiace si parli di questo, non vogliamo chiaramente vedere nessuno infortunato” – spiega Stephen Curry – “Nel gesto di Poole non c’è nessuna malizia, nulla di paragonabile con quanto fatto prima da Brooks o da Green. Che Ja si sia fatto male non è affatto uno scherzo, ma tutto il resto sono stronzate“. “Personalmente, ho subito un brutto infortunio ad un ginocchio e non credo ci sia nulla di intenzionale nell’azione di Poole, non credo nemmeno sia così forte da provocare un infortunio” – continua Klay Thompson – “Noi non scendiamo in campo per far male agli avversari o per colpirli in testa in un contropiede; noi giochiamo nel modo giusto e io gli coprirò le spalle“.
Non poteva chiaramente mancare l’opinione del diretto interessato: “È stata una semplice giocata nell’occasione di un raddoppio. Ho colpito il pallone e stavo cercando di impossessarmene” – sottolinea Jordan Poole – “Chiaramente, non vuoi veder nessuno infortunato; non sono quel tipo di giocatore, rispetto tutti. Morant? Spero migliori e che possa esserci in Gara4. Assolutamente non gioco per far male agli avversari, non è proprio il mio modo di giocare“.