Warriors, Draymond Green: "Poole per il MIP. L'MVP? A Morant"
Nella notte, Golden State ha espugnato con un 100-94 il parquet dell’AT&T Center, casa dei San Antonio Spurs, nella penultima uscita di regular season e portando il record a 52 vinte e 29 perse, +1 sui Dallas Mavericks. Davanti ai microfoni, nell’immediato post partita, si è portato Draymond Green (12+13 reb e 8 ast), il quale ha dato un ulteriore endorsement alla causa di Jordan Poole.
“Quando vedi da dove viene, i passi in avanti che ha fatto … È stato messo in una posizione non facile, che pochi giovani avrebbero saputo gestire, ovvero essere la migliore imitazione di Stephen Curry” – ha spiegato Green – “Ho pensato che stasera, pur avendo avuto una brutta giornata al tiro (3/19 dal campo e 1/11 da tre per 18 totali, con 8 assist e 6 rimbalzi), è rimasto fedele al suo ruolo e ha aiutato gli altri ragazzi a chiudere la partita. Questo è un segnale importante. Non importa come, conta che tu cerchi una strada per riuscire“.
Continua l’Orso Ballerino: “Jordan è rimasto aggressivo nonostante le difficoltà, ha reagito ed è venuto fuori nel momento del bisogno. Quando loro stavano rimontando forte, ha trovato quattro liberi decisivi. Questo è quello che fanno i grandi. I suoi assist? Ho sempre pensato che la sua abilità di passatore fosse sotto-utilizzata e quest’anno è stato in grado di dare di più sotto quell’aspetto. Inizialmente da lui si voleva soprattutto uno tiratore da spot-up, ma lui non lo è. Può tirare chiaramente, ma non è un semplice tiratore, è un giocatore vero“.
Draymond arriva quindi al punto: “Il premio (MIP ndr) riguarda il giocatore più migliorato, non chi ha avuto l’annata migliore. Per quello c’è l’MVP e spesso ci si confonde. Con tutto il rispetto per Ja Morant, lui non è il giocatore più migliorato, lui è un candidato serissimo per l’MVP; era fottutamente pazzesco già lo scorso anno. Quando ti guardi in giro, il maggior miglioramento rispetto allo scorso anno è quello di Jordan. Chiaramente è lui ad esser cresciuto di più“.