Warriors, Poole promosso da Iguodala: "Nelle giocate e nella crescita somiglia a Tyler Herro"
I Golden State Warriors hanno vinto nella notte la loro terza partita consecutiva, superando i Los Angeles Lakers al Chase Center con il punteggio di 112-128. Un successo importante nella corsa al seed #3 con i Dallas Mavericks, ma anche ed ovviamente nella preparazione per i Playoff, ritrovati dai californiani dopo due anni d’assenza. Nei Warriors dell’ultimo periodo, stante l’assenza di Stephen Curry, è venuto fuori di prepotenza Jordan Poole, 19+11 assist stanotte ma con una media di 26.9 punti, 6.1 assist e 5.0 rimbalzi nelle ultime 10 uscite.
Del classe ’99 da University of Michigan ha parlato in conferenza stampa il ‘grande vecchio’ dello spogliatoio di Golden State, Andre Iguodala, il quale si è lanciato anche in un paragone: “Io e Nemanja (Bjelica ndr) scherziamo spesso su di lui. Entrambi siamo stati a Miami e abbiamo potuto vedere Tyler Herro giocare e non credo la gente si rendesse bene conto di che ottimo assistman fosse. Li chiamiamo entrambi Wonder Boy, scherzando, dato che sono tutti e due di Milwaukee ed hanno quel bagliore, quei lampi nel loro gioco“.
“Entrambi hanno la capacità di segnare molti punti in un lasso di tempo ravvicinato, e ciò distoglie l’attenzione su altri aspetti del loro gioco, nei quali sono comunque molto bravi” – ha aggiunto Iggy – “Sia Tyler che Jordan usano molto bene la mano sinistra e sanno fare passaggi molto complicati, da parte a parte del campo. Ho sentito dire che Herro è in cerca di un max contract e a Jordan, ridendo, ho detto di fare lo stesso“.
Come per Herro, però, secondo il veterano i Playoff costituiranno un’importantissimo banco di prova per Poole: “Arrivati a questo punto bisogna capire che tipo di impatto Jordan possa avere su una partita quando conta sul serio. Anche in questo li ritengo simili, visto che Tyler ha vissuto l’esperienza nella Bolla di Orlando, aiutando gli Heat ad arrivare fino alle Finals. Chiaramente, con partite di quel calibro è stato in grado di alzare l’asticella del suo gioco. E per Jordan intravedo le stesse, identiche possibilità di crescita“.