Giannis Antetokounmpo nuovo scorer #1 all-time dei Bucks: "Concentrato sull'obiettivo finale e sul migliorarmi"
Ancora una volta nel segno di Giannis Antetokounmpo. Il greco-nigeriano sta scaldando i motori in vista dei Playoff e ne ha dato un’ulteriore dimostrazione nella notte, guidando i suoi Bucks al successo in volata al Barclays Center contro i Brooklyn Nets di Kevin Durant e Kyrie Irving. I Campioni in carica si sono imposti con il punteggio di 120-119 dopo un overtime e Giannis ha inciso alla grande con una prova da 44 punti (14/21 al tiro e 15/19 ai liberi), 14 rimbalzi e 6 assist, firmando la tripla (dal palleggio) che ha mandato la partita ai supplementari e i due liberi decisivi a 3.0″ dal termine.
Ma non è tutto. Con questi 44 punti, infatti, l’ultimo MVP delle NBA Finals ha toccato quota 14.216 punti in maglia Bucks, migliorando il precedente primato, appartenente a Kareem Abdul-Jabbar (14.211), divenendo così il miglior marcatore nella storia della franchigia del Wisconsin. L’attenzione di Giannis, però, è tutta rivolta al campo e al tentativo di trascinare i Bucks al ‘repeat‘: “Per me non ha molta importanza (l’ultima milestone raggiunta, ndr) perché, alla fine della fiera, se non hai una stagione vincente, se non provi sempre a migliorare restando umile, giocando fino a maggio e giugno, nessuno si ricorderà di te“.
“Io voglio solo che restiamo umili, voglio restare umile” – continua – “Mi sento come se più resto umile e più ho fame, più cose posso realizzare, più arte posso creare. Si, perché per me giocare a basket vuol dire creare arte e così posso prolungare la mia carriera. Devo soltanto continuare a restare umile, a cercar di migliorare i miei compagni di squadra e a vincere le partite; poi cose belle come quelle di stasera continueranno a capitare“.
Conclude Giannis: “Credo che quello attuale sia il basket più maturo che abbia mai giocato, sono concentrato totalmente su me stesso. Sono in grado di arrivare al meglio in posizione ed eseguire e, se il pallone non dovesse entrare, va bene lo stesso, credo si chiami mentalità dell’abbondanza. Adoro quanto fatto in passato, mi da grande fiducia, mi rende capace di scendere in campo e giocare senza pensare, senza aver dubbi o pensando di non essere bravo abbastanza. Mentalmente sto benissimo e ciò mi permette di giocare bene, ma fisicamente credo di poter migliorare ancora, non mi sento forte come due anni fa. Comunque sto aiutando la squadra a vincere le partite; non so se questa sia la mia miglior stagione in assoluto, ma so che posso ancora migliorare“.