Nets, Nash dopo il ko con gli Wizards: "Abbiamo lottato, ma siamo stanchi. Ci servono meno infortuni"
Il momento difficile dei Brooklyn Nets non accenna a finire. Nella notte, al Barclays Center, i ragazzi di coach Steve Nash non sono riusciti a dare continuità alle vittorie ottenute nei giorni scorsi contro Sacramento Kings e New York Knicks, nella stracittadina della Grande Mela, cedendo il passo per 117-103 ai Washington Wizards.
Ancora privi di Kevin Durant e del neo arrivo Ben Simmons, con Kyrie Irving ancora inutilizzabile in casa, non sono bastati i 42 punti in combinato di Patty Mills e di Cam Thomas per evitare il 12° ko nelle ultime 14 uscite, con i Nets al momento 8° nella Eastern Conference, distanti 2.5 partite dal 6° posto dei Boston Celtics e con 3.5 partite di vantaggio sugli stessi Wizards, ora 11°.
“In questa fase ci troviamo in una brutta posizione, ma lo spogliatoio è più unito che mai” – sottolinea nel post partita Mills – “Dopo la pausa per l’All-Star Game ritroveremo i giocatori infortunati e grazie a questo saliremo molto di livello. A mio parere, però, dobbiamo capire qual è l’obiettivo finale della nostra stagione e cosa fare per raggiungerlo. Tutti, dal primo all’ultimo, devono crederci“.
Così coach Steve Nash, che punta il dito sui tanti assenti: “Non è stata una serata facile per noi. I ragazzi hanno dato tutto, hanno lottato, ma eravamo stanchi. Kevin, Ben e gli altri torneranno a breve, ma abbiamo bisogno di un periodo senza infortuni, in modo da poter costruire qualcosa nel breve periodo. Abbiamo ancora 23 partite di regular season davanti a noi, siamo carichi e vogliamo migliorare la nostra posizione in vista dei Playoff“.
Sulla partita contro i Capitolini: “Loro sono stati bravi a segnare tiri difficili, mentre Ish Smith ne ha segnati alcuni consecutivi. Loro sono stati capaci di segnarli, a differenza nostra. La perdita di James Johnson è grave per noi, essendo in questo momento l’unico che può creare dal palleggio, aiutando l’attacco. A livello offensivo, come movimento del pallone, non abbiamo fatto abbastanza“.