I Cavs cadono ad Indianapolis. Tornano al successo gli Spurs. Ok Jazz e Hawks
CLEVELAND CAVALIERS @ INDIANA PACERS 86-93
Dopo la prova di forza con i Warriors, Cleveland (37-23, 15-14 in trasferta) cade alla Bankers Life Fieldhouse di Indianapolis contro i Pacers (24-34, 13-14 in casa). Orfani di Lebron e di Irving, ai Cavs (7-3 nelle ultime 10) non bastano le doppie doppie di Love (17+10 reb), Shumpert (14+10 reb) e Dellavedova (14+10 reb), e i 21 di J.R. Smith. Indiana (7-3 nelle ultime 10) si issa all’8° posto ad Est, trascinata dalla tripla doppia di George Hill (15+10 reb + 12 ast) e dai 19 dalla panchina di Stuckey. A partire forte sono gli ospiti: le triple di J.R. (3) e di Love (1), proiettano i Cavs avanti di 13 (21-8 a metà primo periodo); i padroni di casa provano a reagire, ma terminano i primi 12′ sotto di 9 (28-19). La replica dei ragazzi di coach Vogel arriva forte e chiara nel secondo periodo. Stuckey (12 nel periodo) esce forte dalla panchina, trascinando i suoi alla rimonta. L’aggancio arriva sul 42 pari con un libero di Miles; lo stesso prodotto di Eastern Washington firma la tripla che, a 5″ dalla sirena, vale il +6 Pacers (45-51), culmine di un break di 5-17. Le difficoltà offensive di Cleveland, priva delle sue due bocche da fuoco principali, continuano anche nel terzo periodo e Indiana ne approfitta per allungare ancora. I liberi di Solomon Hill (4 di seguito) valgono il +15 (59-74 a 2’28” dall’ultima pausa); nei Cavs, si mette in luce Shumpert (10 nel periodo) ma non basta e, a 12′ dalla conclusione, i locali conducono 61-74. I ragazzi di coach Blatt, allora, provano a rientrare, con un 9-2 in avvio di ultimo quarto (70-76 a 7’20” dalla fine); i Pacers rispondono prontamente, con un contro break di 0-9 che vale il nuovo +15 (70-85 a 4’52” dal termine). Sembra una seria ipoteca sul match, ma un ulteriore parziale ospite di 11-0, firmato Tristan Thompson, Dellavedova e J.R. Smith, porta all’81-85 a 1’35” dalla sirena. A salire nuovamente in cattedra, allora è Rodney Stuckey, che prima mette la tripla dell’81-88, quindi serve l’assist per il canestro dalla media di David West (84-90 con 39″ da giocare). E’ la parola fine sulla partita, che termina 86-93 per i Pacers.
CLEVELAND CAVALIERS (37-23): Love 17 (10 reb), J. Jones 6, Mozgov 6, J.R. Smith 21, Dellavedova 14 (10 reb), T. Thompson 8, Perkins, Shumpert 14 (10 reb), M. Miller, L. James, Haywood, J. Harris
INDIANA PACERS (24-34): West 12, S. Hill 8, Hibbert 8, G. Hill 15 (10 reb + 12 ast), Miles 13, Scola 8, Rudez 3, Mahinmi 7, Stuckey 19, Watson, L. Allen, Copeland, Sloan
ORLANDO MAGIC @ ATLANTA HAWKS 88-95
Tutto secondo pronostico alla Philips Arena, dove Atlanta (46-12, 27-4 in casa) batte Orlando (19-41, 10-22 fuori casa) e consolida il primato nella Eastern. Top scorer, per la squadra guidata da coach Budenholzer (6-4 nelle ultime 10), è Paul Millsap (20); bene anche Horford (17+13 reb), Teague (17+7 ast) e Carroll (15+8 reb). Ai Magic (4-6 nelle ultime 10) non servono la solita doppia doppia del montenegrino Vucevic (21+15 reb), i 19 di Oladipo e i 15 di Tobias Harris. La partita comincia con una tripla di Oladipo dopo 19″, la quale scatena una vera e propria grandinata sui poveri Magic: in neanche 4′, Atlanta rifila 5 triple (6/12 nel periodo) agli ospiti, volando subito sul +16 (5-21). In grande spolvero Millsap, autore di 14 punti nel periodo, con un super 4/4 dall’arco. Dopo 12′, i padroni di casa guidano 16-28. Orlando sembra frastornata, ma non è così. Nonostante altre due triple messe a segno, per i padroni di casa, da Mack e Antic, i ragazzi di coach Borrego si producono in un secondo periodo davvero ottimo, che vale il rientro in partita. La scossa la danno le triple di Frye ed Harris, e l’energia consueta del duo Vucevic-Oladipo. Su una palla persa goffamente da Carroll, Harris serve il #5, che si produce in un coast-to-coast concluso con un layup rovesciato, per il 40-40 (1’55” dal riposo); 5 punti consecutivi di Harris valgono ad Orlando il +3 con il quale le due squadre vanno negli spogliatoi (45-42). Nel terzo periodo, però, per i Magic si spegne nuovamente la luce, e gli Hawks riprendono il largo. Ciò avviene negli ultimi 3′ del terzo periodo, quando, dal 65-66 Hawks, si passa al 67-76 per i padroni di casa, in particolare grazie alle triple di Schroder e Carroll. Nell’ultimo quarto, Atlanta torna nuovamente a peggiorare nelle percentuali, e Orlando ci prova. I 9 punti di Vucevic consentono alla franchigia della Florida di accorciare fino al -3 (86-89 a 90″ dalla fine). Ma gli Hawks sono presenti mentalmente e Teague alza due volte la parabola in penetrazione: nel primo caso è canestro; nel secondo, ci pensa Horford ad inchiodare in bimane il tap-in. Mancano 19″ e Atlanta è avanti 86-93; e basta per portare a casa l’ennesima W di questa stagione. Finisce 88-95 Hawks.
ORLANDO MAGIC (19-41): Frye 10, T. Harris 15, Vucevic 21 (15 reb), Payton 4, Oladipo 19, Nicholson 2, O’Quinn, Harkless 2, Dedmond 4, Ridnour 2, W. Green 9, Marble, B. Gordon
ATLANTA HAWKS (46-12): Millsap 20, Carroll 15, Horford 17 (13 reb), Teague 17, Korver 8, Scott 2, Antic 3, Mack 3, Shroder 3, Bazemore 7, Muscala, Brand, Jenkins
UTAH JAZZ @ DENVER NUGGETS 104-82
Continua la deriva dei Denver Nuggets (20-38, 12-17 in casa) che, al Pepsi Center, vengono travolti da Utah (22-35, 10-19 lontano da Salt Lake City), incappando nella 5° sconfitta di fila (2-18 nelle ultime 20). Inutili, per la squadra di coach Shaw, i 22 di Barton (dalla panchina) e i 13 di Gallinari (5/15 dal campo). Per gli ospiti (5-5 nelle ultime 10), invece, sono 5 i giocatori in double digit, con Favors autore di una doppia doppia (21+10 reb), Burke di 19 punti (8/12 dal campo) e Hayward di 15. Utah impone la propria legge sin dai primi minuti di gioco, volando immediatamente sul 17-3 grazie ai canestri di Hayward e all’energia di Gobert, autore di splendide stoppate ai danni del nostro Gallo e di Faried. Le triple di Lawson (2) e di Chandler (1) consentono ai padroni di casa di restare un minimo in partita, ma alla fine del primo periodo i Jazz conducono 28-17. Nonostante un maggiore equilibrio nel secondo quarto, gli ospiti riescono lo stesso ad allungare ancora, anche grazie alla grande difficoltà dei Nuggets di realizzare (34 punti nei primi 24′). Così, all’intervallo lungo, Utah è avanti 50-34. La partita, se mai ci fosse stata, si chiude nel terzo periodo. Burke, Favors e Hayward (rispettivamente 9, 11 e 5 punti nel periodo) sospingono i Jazz fino al +27 di fine quarto (80-53). Ovvia conseguenza di tutto ciò, è il garbage time degli ultimi 12′, utili solo a rimpinguare le statistiche. Finisce con la vittoria di Utah per 104-82.
UTAH JAZZ (22-35): Favors 21 (10 reb), Hayward 15, Ingles 7, Gobert 10, Exum 2, Jerret, Booker 2, J. Evans, Cooley 4, Cotton 3, Burke 19, E. Millsap 7, Hood 14
DENVER NUGGETS (20-38): Hickson 3, Lauvergne 9, Gallinari 13, Lawson 8, G. Harris 2, Faried 12, W. Chandler 6, E. Green 2, Nelson, Barton 22, Foye 5
SAN ANTONIO SPURS @ SACRAMENTO KINGS 107-96
Importante successo esterno per i detentori dell’anello, gli Spurs (35-23, 15-16 in trasferta), che espugnano la Sleep Train Arena di Sacramento e si rialzano dopo 4 ko consecutivi (5-5 nelle ultime 10). Fondamentali i 19 di Parker, i 17 di Leonard (7 reb e 5 ast) e i 16 dal bench di Ginobili. Senza Cousins, ai Kings non bastano le ottime prove di McLemore (21) e McCallum (20), i 16 di Gay (6 reb e 8 palle perse) e la doppia doppia di Jason Thompson (12 +11 reb), per evitare il 7° ko nelle ultime 10 partite. I primi 12′ sorridono ai padroni di casa i quali, con i canestri di Gay e McLemore, si portano sul 14-24 (4’37” dalla sirena). Nei restanti minuti del primo periodo, Sacramento non segna più dal campo (0/7), ma i texani non fanno molto meglio (3/10) e si va alla prima pausa sul 20-25 Kings. San Antonio alza decisamente i ritmi del motore nel secondo quarto, agganciando e superando gli avversari nel finale, andando negli spogliatoi avanti 49-46. Da segnalare i 6 punti in fila di Belinelli (1/6 al tiro e 3 reb in 27′ di gioco), a cavallo tra i 4′ ed i 3′ dalla fine del periodo. Dominio degli attacchi nel terzo periodo (31-32 il parziale), con le due squadre che procedono punto a punto, anche se San Antonio rimane sempre in vantaggio. Per Sacramento, McCallum ne mette 10 nel periodo. All’ultima frazione, le due squadre si presentano sull’80-78 per la squadra guidata da coach Popovic. L’avvio, da parte delle due squadre, è contratto, tanto che, per vedere il primo canestro dal campo del quarto periodo, bisogna aspettare 3’27”, con un layup di Parker (11 nel periodo). McCallum (8 nel periodo) prova ad incaricarsi di tenere i suoi in scia agli Spurs, ma la tripla di Diaw, a 7’09” dal termine, da il via al break di 14-4 che spezza la resistenza dei padroni di casa. In rapida successione, Diaw va ancora a segno con un bel gancio nel pitturato; Parker, prima in penetrazione poi in arresto e tiro dalla media, fa molto male ai Kings; quindi, ci pensa il ragazzino 36enne da Bahia Blanca a mettere il punto esclamativo sulla partita, con una tripla su scarico di Leonard. A 4’05” dalla sirena finale, San Antonio guida per 100-88. I campioni in carica controllano agevolmente i minuti finali, e vincono 107-96.
SAN ANTONIO SPURS (35-23): Duncan 12, Leonard 17, Splitter 6, Parker 19, D. Green 8, R. Williams, Belinelli 8, Baynes 8, Bonner, Diaw 7, Mills 4, Joseph 2, Ginobili 16
SACRAMENTO KINGS (20-36): Landry 8, J. Thompson 12 (11 reb), Gay 16, R. McCallum 20, McLemore 21, D. Williams, Casspi 6, Hollins, R. Evans 3, A. Miller 10, Stockton, Stauskas