Warriors, Curry supera quota 3.000 triple in carriera: "Traguardo pazzesco. In futuro? Non ho un numero preciso in mente"
Altra notte ‘for the ages’ per Stephen Curry. Non nel risultato, poiché i Denver Nuggets hanno rovinato la festa al Chase Center, battendo i Golden State Warriors 89-86, al termine di un match che aveva visto gli ospiti avanti anche di 24 lunghezze, al termine del primo tempo (60-36). Per una volta, però, poco importa. Il figlio di Dell, a due settimane di distanza dal sorpasso su Ray Allen in cima alla classifica dei migliori tiratori da tre punti di sempre, è diventato il primo nella storia a raggiungere e superare quota 3.000 triple in carriera.
Gliene mancava una a Steph, fermo a quota 2.999 dopo la bella vittoria di Phoenix nel Christmas Day; ci è voluto un po’ per realizzarla, dato che è arrivata negli ultimi istanti di terzo periodo (3.9″ dalla sirena dell’ultima pausa, per essere precisi). Prima di quel momento, un Curry evidentemente ‘bloccato’ aveva messo a referto appena 5 punti, con uno 0/7 da oltre l’arco. Dopo la bomba della ‘pietra miliare’, ne sono arrivate altre quattro, portando il totale a 3.004 (and counting, come dicono da quelle parti).
Nel post partita, il #30 ha parlato delle sue emozioni, di cosa prova dopo aver raggiunto un traguardo pazzesco come questo. “Pur sapendo che la prima tripla di serata sarebbe stata così importante, ho provato a non pensarci troppo. Ci è voluto un po’, ma è bellissimo raggiungere un traguardo simile” – ha detto Curry – “Si tratta di un qualcosa mai raggiunto prima in NBA, incredibile. E sinceramente sarà una sensazione particolare, d’ora in poi e nel resto della mia carriera, il fatto che ogni tripla che realizzerò sarà un nuovo record“.
“Voglio solo godermi tutto ciò e non so cosa verrà da qui in avanti; probabilmente bisogna cominciare a pensarci” – aggiunge – “A quali cifre vorrei arrivare in futuro? Non so, non ho un numero preciso in mente. Forse potrei dire 3.333, ma credo ci rivedremo il prossimo anno per un traguardo del genere. Anche quando ne misi 400 in una sola stagione dissi praticamente le stesse cose; sono un atleta e non pongo limiti a ciò che può capitare. Bisogna giocare e divertirsi; i conti, poi, si faranno alla fine“.