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Torna Curry e i Warriors ripartono. OKC continua a volare

GOLDEN STATE WARRIORS @ WASHINGTON WIZARDS 114-107

La grinta di Steph Curry, autore di 32 punti nel match del Verizon Center (foto da: bluemanhoop.com)
La grinta di Steph Curry, autore di 32 punti nel match del Verizon Center (foto da: bluemanhoop.com)

Dopo il ko a sorpresa contro i Pacers, i Warriors (44-10, 20-8 in trasferta) ritrovano Curry e la vittoria, espugnando il Verizon Center, casa dei Wizards (33-24, 20-10 in casa). I 32 punti (8 ast) del figlio di Dale trascinano i Figli della Baia all’8° W nelle ultime 10; Thompson ne mette 17, mentre Speights ne realizza 16 dalla panchina. Continua il momento di crisi dei capitolini, al 4° ko di fila (4-11 nelle ultime 15): non bastano i 25 di Pierce e le doppie doppie di Wall (16+11 ast) e Gortat (16+11 reb). Eppure, i ragazzi di coach Wittman tengono testa ai leader della Lega per tre quarti di partita. Dopo un avvio lanciato (2-9), i Wizards subiscono il ritorno degli ospiti, sospinti da Curry (13 nel periodo) e Speights (8 nel periodo), operando l’aggancio sul 26 pari, e il sorpasso con un libero di Lee, a 1’38” dal primo intervallo, al quale le due squadre arrivano sul 30-28 Warriors. Da rimarcare un meraviglioso assist “behind the back” da parte del #30 per il #8. Il secondo periodo vede i ragazzi di coach Kerr provare a dare un primo strappo alla partita, arrivando a toccare il +9 con un canestro di Draymond Green (47-38 a 5’16” dalla pausa), il più positivo dei suoi nel parziale. Washington, però, grazie al lavoro dei lunghi Gortat ed Humphries riesce a restar attaccato agli avversari e, al 24′, il tabellone recita 54-51 per gli ospiti. L’equilibrio si mantiene anche nel terzo quarto, con gli attacchi delle due squadre protagonisti. I Warriors provano a fiaccare la resistenza dei padroni di casa bombardandoli dall’arco, in particolare nella prima parte del periodo, con Curry che innesta le marce alte e ne mette a referto 14. Washington, però, ha la forza di ribattere colpo su colpo, trascinata da The Truth, al secolo Paul Pierce, autore anch’egli di 14 punti nel periodo. Così, le due squadre si presentano all’ultimo periodo divise ancora da 3 punti (86-83). I Wizards arrivano più volte ad un passo dall’aggancio, ma gli ospiti respingono lucidamente ogni assalto. A 2’56” dalla fine, Barnes schiaccia su assistenza di Curry, per il +8 (107-99); Nene e Wall riportano i padroni di casa sotto di 4 (107-103). Ancora Steph, a 1’27” dalla sirena, sfrutta un blocco di Green, batte in penetrazione Nene e alza la parabola, che in maniera dolcissima finisce a canestro (109-103). I liberi dello stesso Curry e di Thompson chiudono la partita sul 114-107 Warriors.

GOLDEN STATE WARRIORS (44-10): H. Barnes 11, D. Green 13, Bogut 2, Curry 32, Thompson 17, Lee 5 (10 reb), Speights 16, Livingston 6, Barbosa 3, Iguodala 9, Ezeli, J. Holiday, Rush

WASHINGTON WIZARDS (33-24): Nene 9, Pierce 25, Gortat 16 (11 reb), Wall 16 (11 ast), Temple 10, Humphries 6, Webster 2, R. Butler 9, Seraphin 10, Sessions 4, Gooden, Porter Jr., Blair

 

INDIANA PACERS @ OKLAHOMA CITY THUNDER 92-105

David West (Pacers) e Serge Ibaka (Thunder) a duello. Air Congo è stato tra i grandi protagonisti del match, con una doppia doppia (23+10 reb) (foto da: thanderousintentions.com)
David West (Pacers) e Serge Ibaka (Thunder) a duello. Air Congo è stato tra i grandi protagonisti del match, con una doppia doppia (23+10 reb) (foto da: thanderousintentions.com)

Anche senza KD, OKC (32-25, 19-8 in casa) si conferma la squadra più in forma del momento (7° W di seguito, 9-1 nelle ultime 10) e continua imperterrita la sua corsa verso la post season, battendo, alla Chesapeake Energy Arena, i Pacers (23-34, 11-20 in trasferta) e puntellando l’8° posto ad Ovest, con i Pelicans staccati di due partite e mezza. Assoluto protagonista della serata è Russell Westbrook, autore di una splendida tripla doppia (20+11 reb + 10 ast); ottima la prova anche dei lunghi Ibaka (23+10 reb) e Kanter (15). A Indiana (7-3 nelle ultime 10), reduce dall’impresa con Golden State, non bastano i 21 di CJ Miles e i 13 (8 ast) di George Hill; l’8° posto ad Est, comunque, resta distante una partita e mezza. Oklahoma mette le cose in chiaro sin dal primo quarto. Westbrook (9+6 ast) e Ibaka (11+6 reb) sono incontenibili, spingendo i Thunder al 20-30 con il quale si chiudono i primi 12′. Spettacolare la transizione del #0 di OKC a 2 minuti e mezzo dal termine del primo periodo, sgusciando a velocità supersonica tra due avversari e concludendo in layup. Nel secondo periodo, i Pacers riescono a limitare, offensivamente parlando, OKC, rosicchiando qualche punto di svantaggio. Prima però, Oklahoma tocca anche il +15 (30-45 a 8’03” dalla pausa lunga), grazie all’ottimo apporto dalla panchina di McGary e Morrow (5 punti a testa nel periodo). Con George Hill e Scola, comunque, gli ospiti vanno al riposo sotto di 6 (42-48). I Pacers rientrano sul parquet molto determinati, e CJ Miles si mette la squadra sulle spalle, mettendo a referto 15 punti nel periodo, tra cui la tripla del -1 a 4’31” dalla sirena (64-65). Di colpo, però, Indiana si inceppa (1/5 dal campo) e Oklahoma scappa nuovamente, grazie ai colpi di Westbrook e Kanter (9 per entrambi nel periodo) e alle due triple, nel finale di quarto, di Waiters. A 12′ dalla conclusione, i Thunder conducono 69-80. La parola fine sulla partita viene messa, da OKC, nei primi minuti dell’ultimo quarto, con un ulteriore break di 2-11 che vale il +20 (71-91 a 9’41” dalla fine). Indiana è al tappeto e Oklahoma può guardare al prossimo futuro con ottimismo.

INDIANA PACERS (23-34): West 11, S. Hill 11, Hibbert 6 (10 reb), G. Hill 13, Miles 21, Scola 9, L. Allen 2, Copeland 3, Rudez 3, Mahinmi 5, Sloan, Stuckey 5, Watson 3

OKLAHOMA CITY THUNDER (32-25): Ibaka 23 (10 reb), Singler, Kanter 15, Westbrook 20 (11 reb+10 ast), Roberson 2, McGary 9, Collison 5, Jones, Augustin 3, Lamb 2, Waiters 14, Morrow 12

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone