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Young spinge gli Hawks sul 2-2. Leonard e George ancora a braccetto, e i Clippers impattano la serie con i Jazz

Altra notte di Playoff NBA, che ci regala due serie in assoluto equilibrio. Ad Est, arriva la replica degli Atlanta Hawks che, dopo il rovescio interno subito in Gara3, rialzano la testa battendo 100-103 i Philadelphia 76ers, sempre alla State Farm Arena. L’avvio è nel segno degli ospiti che, dopo aver inseguito nei primissimi minuti, vanno sul +10 ad 1’37” dalla prima pausa (24-14), concludendo il quarto sul 28-20. Negli Hawks, da segnalare i 10 punti di Bogdanovic, mentre nei Sixers i 9 rimbalzi di Embiid, massimo in un singolo quarto di partita ai Playoff di franchigia dal 1996/97. Nei secondi 12′, prima Atlanta risale fino al -3 (33-30 con canestro di Capela e 7’30” sul cronometro), poi Philadelphia riallunga di prepotenza, guidata ancora dalla sua stella (11 nel periodo), toccando un massimo vantaggio di +18 con una bomba di Curry (60-42 con 1’43” da giocare). Alla fine del primo tempo, il tabellone dice 62-49 Sixers.

 La musica cambia nel secondo tempo, anche perché Embiid si blocca improvvisamente (offensivamente parlando), non mettendo più un canestro dal campo (0/12 nella ripresa). Nel post partita, il diretto interessato giustificherà il tutto con ulteriori problemi al suo ginocchio destro (“Già prima di tornare negli spogliatoi avvertivo come se non ne avessi più“); fatto sta che la sua squadra subisce il contraccolpo. Il terzo quarto, infatti, vede i padroni di casa (10 nel periodo di Young, anche lui acciaccato (spalla destra)) ridurre il gap fino al -2 (82-80); la bomba di Bogdanovic in apertura di quarto periodo vale il primo vantaggio Hawks (82-83) dal 5′ della prima frazione. Gli ospiti si scuotono con 8 punti in fila di Milton (92-88 e 9’16” da giocare); Atlanta torna avanti con un mini break di 0-6 (92-94 a 5’15” dalla fine con Capela), ma Phila replica allo stesso modo, con un 6-0 (98-94 con 2’44” sul cronometro con tripla di Korkmaz).

Un’altra tripla, stavolta di Collins, rimette in scia i ragazzi di coach McMillan (98-97), che tornano avanti con un floater di Young (98-99), il quale poi firma i due liberi del +3 (98-101 a 49.6″ dal termine). Subito dopo in lunetta ci va Embiid, che fa 2/2 (100-101 e 40.3″ rimanenti). Una palla persa di Collins rischia di complicare le cose ad Atlanta, ma Embiid grazia gli avversari; Thybulle manda così in lunetta Young che, con 6.6″ sul cronometro, fa 2/2 e chiude i conti (100-103). Il #11 è il top-scorer dei suoi (25+18 ast, 8/26 dal campo e 3/11 da tre), davanti a Bogdan Bogdanovic (22+5 reb e 9/24 dal campo); da segnalare le doppie-doppie di John Collins (14+12 reb) e Clint Capela (12+13 reb); 7+6 reb e 1 ast in 23′ (1/6 dal campo) per Danilo Gallinari. Nei Sixers, in evidenza Tobias Harris (20+5 reb), Seth Curry (17), Joel Embiid (17+21 reb e 4/20 al tiro) e Ben Simmons (11+12 reb e 9 ast).

Completano la rimonta i Los Angeles Clippers, che sfruttano pienamente il fattore campo e, con il 104-118 dello Staples Center, portano la serie con gli Utah Jazz sul 2-2. Il primo quarto è subito indicativo sull’andazzo del match: Utah fa il primo canestro con Bogdanovic, ma segue un monologo degli angeleni, che volano prima sul +14 (6-20 a 5’30” dalla sirena) poi chiudono la frazione sul +17 (13-30); Leonard e Morris spiccano (12 ed 11 punti a referto nel periodo), mentre gli ospiti tirano 6/21 dal campo. Nel secondo quarto, i ragazzi di coach Snyder continuano a faticare maledettamente a reagire, precipitando fino al -29 (22-51 con 2/2 ai liberi di Morris, con 5’21” da giocare). Mitchell comincia ad ingranare (17 nel periodo, con 9 anche di Ingles), ma dall’altra parte Morris continua ad essere una sentenza (altri 11 a referto), PG13 e Leonard idem (8 e 7 nel periodo), e alla pausa lunga i Clippers vantano 24 lunghezze di margine (44-68).

Al rientro sul parquet, i ragazzi di coach Lue non faticano particolarmente nel tenere a debita distanza gli avversari; Utah non riesce ad avvicinarsi oltre i -14 e, anzi, finisce nuovamente intorno ai -20 (64-84 a 4’12” dall’ultima pausa, con canestro di Beverley). Al 36′, il punteggio dice 73-94 Clippers. I padroni di casa, in apertura di quarto conclusivo, volano sul +25 (73-98 dopo 58″) e, a 6’48” dal termine, sono ancora sul +20 (85-105); un rilassamento generale provoca un break dei Jazz di 17-7, con una tripla di Ingles che certifica il -10 con 2’10” da giocare (102-112). Ma è troppo tardi. Nei Clippers spiccano ancora Kawhi Leonard (31+7 reb) e Paul George (31+9 reb), ben supportati da Marcus Morris (24+6 reb e 5/6 da tre); dall’altra parte, ai Jazz non bastano gli sforzi di Donovan Mitchell (37+5 reb e 5 ast), Joe Ingles (19) e Bojan Bogdanovic (18+5 ast).

 

Di seguito, il riepilogo della notte:

EASTERN CONFERENCE (SEMIFINALI DI CONFERENCE)

PHILADELPHIA 76ERS (1) @ ATLANTA HAWKS (5) 100-103 (2-2)

WESTERN CONFERENCE (SEMIFINALI DI CONFERENCE)

UTAH JAZZ (1) @ LOS ANGELES CLIPPERS (4) 104-118 (2-2)

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone