Nuggets, Jokic: "La mia prestazione? Era importante vincere la partita"
Una prestazione monstre: 33 punti , 5 rimbalzi e 3 assist nel primo tempo; 47 punti (career high), 12 rimbalzi e 5 assist a fine partita. Un Nikola Jokic sempre più in versione MVP, per lanciare i Denver Nuggets e permettergli di battere la squadra più in forma del momento, gli Utah Jazz, abbattuti con il punteggio di 117-128 alla Ball Arena.
Nel post partita, il serbo ha sottolineato che, a suo modo di vedere, l’aspetto più importante di una serata da ricordare (che ormai cominciano a diventare molte) sia stata la vittoria della squadra. “Per fortuna, segno quando ne abbiamo bisogno. Quella di stasera (ieri ndr) è solo una partita e la cosa maggiormente importante era vincerla. Voglio segnare giusto il necessario per vincere le partite“, dice Jokic.
Emblematiche le parole di Will Barton: “Un paio di minuti prima del termine della partita gli avevo detto di andare a farne 50. Ma sapete com’è fatto, non gli interessano queste cose. Il suo pensiero è solo il Gioco, l’essere aggressivo, l’essere se stesso. Noi invece volevamo che ne mettesse 50“.
Dice la sua anche coach Mike Malone, che ha sostituito Jokic a 1’39” dalla fine, tra il disappunto dei compagni di squadra: “Sarò onesto, non mi ero accorto che fosse a 47 punti. Jamal (Murray ndr) voleva quasi uccidermi, ma adoro che pensi così ad un suo compagno. Tornando a Nikola, è incredibile. Se lo affronti direttamente segnerà; se gli lasci spazio da fuori segnerà da tre; se invece inizi a raddoppiarlo, allora troverà il compagno libero e ti punirà comunque“.