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Thunder, la richiesta di Clay Bennett: "Coinvolgere nella ripartenza quante più franchigie possibile"

La NBA vuole ripartire e concludere la stagione 2019/20, ferma dallo scorso 12 marzo. Le ultime indiscrezioni parlano di fine luglio come ipotesi più probabile ed Adam Silver, assieme al suo entourage, è al lavoro per capire quale format sia più consono, anche per non incidere troppo nel 2020/21, che dovrebbe cominciare a dicembre.

Giovedì ci sarà una riunione del Board of Governor estremamente importante, poiché vi sarà la votazione da parte delle franchigie dell’ipotesi al momento maggiormente caldeggiata, vale a dire cominciare direttamente dai Playoff, preceduti da una sorta di torneo preliminare tra le due franchigie al momento all’8° posto nelle Conference (Memphis Grizzlies ed Orlando Magic) e le altre più vicine al momento dell’interruzione, coinvolgendo quindi 20, massimo 22 franchigie.

Per ottenere il via libera al progetto, dietro il quale c’è anche il benestare della NBPA, serve il voto favorevole dei 3/4 delle franchigie NBA, ma è diffusa l’idea che si arriverà abbastanza facilmente ad avere un voto unanime. Detto ciò, nella riunione del Board of Governor di venerdì scorso ha avuto risalto l’intervento del proprietario degli Oklahoma City Thunder, Clay Bennett, in favore dei cosiddetti ‘small market‘, ovvero quelle franchigie che hanno a disposizione i bacini più piccoli e meno remunerativi, sia in termini di tifo che di giro d’affari.

In sintesi, come riporta ESPN, Bennett ha chiesto ai suoi colleghi proprietari di considerare anche le difficoltà che queste franchigie stanno affrontando e affronteranno in futuro, a maggior ragione se, tenute fuori dalla ripartenza, dovranno ricominciare a giocare a dicembre, quindi praticamente ad 8-9 mesi dall’ultima sfida ufficiale. Uno scenario potenzialmente devastante per le franchigie di cui sopra, sia dal punto di vista delle sponsorizzazioni, dello sviluppo dei giocatori e, non ultimo, della vendita dei biglietti.

Anche per dare un segno di unità da parte della Lega, Bennett ha chiesto ai colleghi ed alla NBA di considerare modi per poter ospitare in sicurezza ad Orlando, nelle strutture di Disney World, tutte e 30 le franchigie, quindi anche quelle già fuori dal discorso Playoff. Va detto che vi sono diverse idee in cantiere, come i training camp estivi obbligatori o tornei ‘regionali’ a 4 o 5 squadre, proprio per diminuire il periodo di inattività.

La proposta di Bennett ha incontrato i favori di molti colleghi, come Josh Harris dei Sixers, Robert Sarver dei Suns oppure Tony Ressler degli Hawks e Joe Lacob degli Warriors. Questi ultimi due, in particolare, hanno espresso più o meno esplicitamente la volontà delle rispettive franchigie di scendere lo stesso in campo, pur senza avere l’obiettivo dei Playoff.

Stiamo a vedere come si orienterà la NBA: se restringere la ripartenza al massimo a 22 squadre oppure se estenderla a tutte e 30. Giovedì dovremmo avere una risposta più precisa.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone