LeBron James su Michael Jordan: "Per me era Black Jesus. Sarei stato il compagno di squadra ideale per lui"
The Last Dance, il documentario sulla stagione 1997/98 dei Chicago Bulls di Michael Jordan, è stato un evento di portata praticamente planetaria. La serie si è conclusa domenica sera (lunedì in Italia) con la trasmissione delle ultime due puntate (la #9 e la #10), e in maniera pressoché unanime si candida ad essere la migliore di sempre a tema sportivo.
Di His Airness ha parlato diffusamente LeBron James, in collegamento nel corso dell’ultima puntata di Uninterrupted WRTS After Party. In particolare, la stella dei Los Angeles Lakers ha voluto riportare alcuni aneddoti che lo legano al leggendario #23 dei Chicago Bulls, innanzitutto il loro primo incontro.
“All’epoca avevo 16 anni ed eravamo alla Hoops Gym di Chicago. Lui si stava allenando per tornare a giocare e sembrava Gesù, per me lui era Black Jesus” – racconta LeBron – “In quell’occasione non giocai subito, rimasi a guardare la partita per la maggior parte del tempo. Soltanto quando un professionista NBA era stanco potevo entrare in campo“.
“Non mi sembrava vero, poiché giocavo contro Jordan ed altri campioni come Pierce, Hardaway e Ron Artest. Michael segnò il canestro della vittoria con lo stesso tiro che fece in gara 6 contro Utah, nelle Finals del 1998“, prosegue James.
Il racconto del nativo di Akron si sposta poi al 2003 quando, subito dopo il Draft che lo vide selezionato alla #1 dai Cavaliers, Jordan lo invitò al suo camp estivo a Santa Barbara: “Finito il camp, io e Michael giocavamo per un’ora, un’ora e un quarto, assieme ad altri ragazzi del college. Quando ero in squadra con lui non ho perso nemmeno una partita“.
LeBron si dice convinto che, se avesse giocato in squadra con MJ, avrebbe rappresentato il compagno di squadra perfetto per lui: “Certo, sarei stato il compagno di squadra ideale per Jordan. Lui era un killer e, con i miei assist, avremmo composto un duo straordinario. Ho visto ciò che Pippen ha fatto al suo fianco; ma se avessi giocato in quei Bulls come point forward vicino a Jordan, avrei alzato ancora di più il livello“.