La stagione 2020/21 potrebbe partire a dicembre. Intanto preoccupano coach e membri dello staff over 65
In una NBA che prova affannosamente a capire quali margini ci siano per evitare la cancellazione della stagione, in base chiaramente agli sviluppi (ancora oscuri) della pandemia negli Stati Uniti, emergono nelle ultime ore due nuovi temi di discussione.
Il primo riguarda lo start della prossima stagione, quella 2020/21, che giocoforza risentirà del se e quando quella 2019/20 dovesse venir completata. Se la stagione venisse cancellata, allora si potrebbe ripartire come da programma (virus permettendo) ad ottobre. Essendo però la NBA assolutamente intenzionata, in un modo o nell’altro, a concludere tutto, allora la partenza del 2020/21 slitterà.
Dopo aver rinviato a data da destinarsi Draft Lottery e Draft Combine, secondo molti esperti ed addetti ai lavori d’Oltreoceano il prossimo passo dovrebbe essere quello di rinviare il Draft, al momento ancora calendarizzato al 25 giugno. Ciò comporterà lo spostarsi in avanti della Free Agency e, quindi, anche del via della prossima stagione, che secondo fonti interne alla NBA potrebbe essere previsto per il mese di dicembre.
Il secondo tema riguarda la tutela della salute degli over 65, coach e membri dello staff delle varie franchigie, una volta che il tutto riprenderà. Nelle linee guida diffuse nelle scorse settimane, la Lega ha chiesto alle franchigie di individuare gli elementi definiti come ‘essenziali’ nel portare a compimento la stagione. Vari General Manager, in proposito, hanno espresso preoccupazione circa la possibilità di esporre varie persone over 65, spesso con pregressi problemi di salute, ad un possibile contagio da COVID-19, essendo considerata questa fascia d’età come la più vulnerabile.
Un General Manager rimasto anonimo si è espresso così ai microfoni di ESPN: “Con le informazioni che abbiamo attualmente, probabilmente le persone sopra i 60 anni o con precedenti problemi di salute non potranno andare, indipendentemente dal loro titolo. Che sia il padre di un giocatore o il General Manager della squadra, non potranno essere presenti“.
Anche nella formazione delle liste degli ‘essenziali’ potrebbero insorgere problematiche non da poco, come spiegato da un trainer molto esperto sempre ad ESPN: “Quando cominci a pensare a chi potrebbe essere essenziale e chi no, sarebbe davvero da ingenui non credere che un proprietario non ti chiederà quell’elenco di persone. E lo stesso si chiederà che bisogno c’è di avere tre stagisti video o nella dirigenza, per andare a prendere il caffè“.
“Dobbiamo prepararci mentalmente al fatto che, in un periodo difficile come questo, con tanti tagli al personale, molte persone che verranno ritenute non essenziali potrebbero perdere il loro lavoro“, conclude.