Warriors, Lacob svela: "Wiggins preferito a Russell poiché si sposa meglio con il nostro gioco"
La NBA è ferma e ancora non sa quale sarà il destino della stagione 2019/20, dato che Adam Silver ha chiaramente detto che, prima del mese di maggio, non si parlerà di progetti a breve o brevissimo termine. In una situazione del genere, è normale anche riflettere su mosse ed avvenimenti degli ultimi mesi.
In casa Warriors, certamente, il 2019 è stato un anno alquanto turbolento, con il ko nelle Finals per mano dei Toronto Raptors, i gravissimi infortuni a Klay Thompson e Kevin Durant, il quale poi ha salutato in direzione Brooklyn Nets, e una regular season 2019/20 che in breve, a causa anche di nuovi infortuni a raffica (su tutti quello di Stephen Curry), ha trasformato la squadra più forte dell’ultimo lustro in una da tanking, come si evince dal misero record messo assieme fino ad un mese fa (15-50).
Per sostituire KD, Golden State aveva deciso di puntare su D’Angelo Russell, nonostante la presenza a roster degli ‘Splash Brothers’ e vari dubbi sulle possibilità di creare una chimica di squadra vincente, una volta che le due star della squadra fossero tornate dai rispettivi infortuni. Il 6 febbraio, poi, il cambio di rotta: D’Angelo viene spedito a Minneapolis (con Jacob Evans ed Omari Spellman, oltre a due pick), in cambio di Andrew Wiggins.
Joe Lacob, proprietario di maggioranza della franchigia californiana, ha spiegato i motivi della scelta degli Warriors. “Quando abbiamo preso un giocatore del talento di D’Angelo dopo l’addio di Durant, credevamo fosse una grande opportunità in tutti i casi, sia che avesse funzionato nel nostro sistema o no” – dice Lacob – “L’abbiamo fatto perchè pensavamo potesse avere tutto per diventare una parte importante del nostro futuro. Eravamo anche ben consci che si trattava di un’altra guardia e che c’era bisogno di tempo per vedere se funzionasse“.
Continua Lacob, parlando del perché alla fine si è scelto l’ex Twolves, ROTY 2015: “Più il tempo passava più abbiamo cominciato a capire come stessero realmente le cose. Anche se D’Angelo è un bravo ragazzo e ha giocato molto bene per noi, abbiamo deciso che ci serviva era altro per migliorare la squadra. Così abbiamo virato su Andrew Wiggins, che rappresentava quello che stavamo cercando e pensiamo tuttora che si possa sposare meglio a livello di gioco con i nostro migliori giocatori“.