Warriors, Kerr su Klay Thompson: "Durissimo per lui non scendere in campo quest'anno"
La pandemia da COVID-19 ha bloccato tutto il mondo dello sport, NBA compresa, gettando tutto nell’incertezza più completa. Prima della ‘serrata’, la stagione dei Golden State Warriors, tra rebuilding e caterve di infortuni, era stata di aspetto diametralmente opposto rispetto a quanto erano abituati nell’era Kerr. Appena 15 vittorie, a fronte di ben 50 sconfitte, e peggior record non solo della Western Conference, ma di tutta la NBA.
Tra gli assenti eccellenti in casa Warriors, non può non venir menzionato Klay Thompson. Impegnato anima e corpo nella riabilitazione dopo l’operazione al ginocchio sinistro di inizio luglio 2019, infortunato in Gara-6 delle NBA Finals 2019 contro i Toronto Raptors, il #11 di Golden State ha dovuto presto accettare la realtà, ovvero il doversi concentrare sulla stagione 2020/21, accantonando completamente questa.
Coach Steve Kerr, intervistato da Tim Kawakami, di The Athletic, ha sottolineato quanto ‘distruttivo’ per la sua stella sia stato il non poter scendere in campo quest’anno: “È stata durissima per Klay. Ama alla follia giocare a basket, e il non poter giocare quest’anno lo ha devastato. A differenza di Steph, nell’ultimo paio di mesi lui non ci ha seguito molto. Sono stato totalmente d’accordo con questa decisione, poiché per Klay l’esser lì in allenamento e poter soltanto guardare, senza far nulla, era troppo frustrante“.
“Nelle ultime settimane, finalmente, ha potuto cominciare a partecipare a delle sessioni di tiro con i ragazzi. Klay era davvero felicissimo. Per gran parte della stagione, però, per lui si è trattato solo di estraniarsi e non torturarsi vedendoci giocare” – prosegue Kerr – “Il prossimo anno? La riabilitazione sta procedendo molto bene e lui si farà sicuramente trovare pronto ed entusiasta. Supponendo che tutto riprenderà a settembre e ottobre come al solito, non ho dubbi sul fatto che Klay, così come Steph, saranno in gran forma, pronti a regalare spettacolo“.