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OKC stende Dallas. Clippers in volata sugli Spurs

DALLAS MAVERICKS @ OKLAHOMA CITY THUNDER 89-104

Il volto sconsolato di Tyson Chandler, dopo il ko di Dallas sul parquet di OKC (foto da: thesmokingcuban.com)
Il volto sconsolato di Tyson Chandler, dopo il ko di Dallas sul parquet di OKC (foto da: thesmokingcuban.com)

Importante successo in chiave Playoff per OKC (29-25, 17-8 in casa) che, alla Cheseapeake Energy Arena, mette ko i Mavs (36-20, 19-11 in trasferta). Le prestazioni super di Westbrook (34+10 ast e 9/17 dal campo) ed Ibaka (21+22 reb, career-high, e 8/12 dal campo), trascinano i Thunder non solo alla 4° W di fila (7-3 nelle ultime 10) ma anche all’aggancio all’8° posto nella Western, a pari merito con i Suns. Prestazione sottotono per i texani (6-4 nelle ultime 10), ai quali non bastano Nowitzki (14), Harris (13 dalla panchina) e Chandler (10+13 reb) per uscire indenni dal palazzetto di Oklahoma City. I Thunder la decidono nel primo tempo. Westbrook (9 nel primo periodo), Ibaka e Durant mettono subito in difficoltà la difesa dei Mavs; gli ospiti, nonostante tirino con un brutto 6/24 dal campo, riescono a non far scappare via i Thunder e al primo intervallo siamo sul 19-25 per i padroni di casa. Il copione non cambia nel secondo periodo. Dallas continua a fare una fatica tremenda a trovare la via del canestro (8/24 nel periodo) e soffre tanto anche sotto le plance (alla fine, alla voce “rimbalzi”, 39-62 OKC); anche i padroni di casa non cominciano bene dal punto di vista delle percentuali ma, trascinati da un fantastico Morrow, che realizza 14 dei suoi 16 punti totali nel periodo, piazzano un break di 6-17 che porta al +17 (31-48 a 1’31” dalla pausa) e che si rivelerà decisivo. Al 24′, OKC conduce per 36-52. A questo punto, si prospetta una ripresa in controllo per Durant&soci, compito eseguito alla perfezione, anche grazie all’apporto costante di Ibaka (8 punti e 5 rimbalzi) e di Westbrook (15 nel periodo, con 10/10 dalla linea della carità). Dallas migliora le sue percentuali, ma ormai è tardi, visto che il distacco si mantiene sempre intorno ai 20 punti. Al 36′, i Thunder sono avanti 65-83. L’andazzo non muta neanche nell’ultima frazione, e OKC ottiene un successo di vitale importanza, per 89-104. 

DALLAS MAVERICKS (36-20): Nowitzki 14, Parsons 8, Chandler 10 (13 reb), Rondo 5, Ellis 7, Villanueva 11, Aminu 8, Jefferson 2, James 4, Barea 7, Harris 13, G. Smith, Felton

OKLAHOMA CITY THUNDER (29-25): Collison 2, Ibaka 21 (22 reb), Durant 12, Westbrook 34 (10 ast), Roberson 4 (12 reb), McGary 4, Jones, Morrow 16, Lamb 3, Waiters 8

 

SAN ANTONIO SPURS @ LOS ANGELES CLIPPERS 115-119

Due giganti a confronto: DeAndre Jordan e Tim Duncan (foto da: eog.com)
Due giganti a confronto: DeAndre Jordan e Tim Duncan (foto da: eog.com)

Ci si aspettava una grande partita, allo Staples Center di Los Angeles. Clippers (36-19, 22-7 in casa) e Spurs (34-20, 14-13 in trasferta) non hanno deluso, dando vita ad un incontro spettacolare e tirato che, alla fine, ha visto vincitrice la franchigia californiana, che passa al 5° posto solitario nella Western, mentre San Antonio resta al 7°. Senza Griffin, coach Rivers ha potuto contare su tre giocatori veramente in grande serata, ovvero DeAndre Jordan (26+18 reb), Chris Paul (22+16 reb) e Jamal Crawford (26 punti partendo, come al solito, dalla panchina), ottenendo il terzo successo di fila (5-5 nelle ultime 10); da sottolineare come Jordan, con il suo 10/28 dalla lunetta (35.7%), diventa il primo giocatore, da 47 anni a questa parte, a tentare almeno 25 liberi e a tenersi sotto il 40″ di realizzazione (l’ultimo fu Wilt Chamberlain il 12 Dicembre 1967). Per gli Spurs (7-3 nelle ultime 10), non si rivelano decisive le prove di Duncan (30+11 reb), Parker (21+13 reb) e Baines (14), con il nostro Beli a quota 11 (4/9 dal campo e 3/6 dall’arco) e Leonard che incappa nella peggior serata della sua carriera, con un misero 1/11 dal campo. Partita caratterizzata dalle difese allegre, il che, se no costituisce una novità per i losangelini (21° nella Lega), lo è per i texani (3° in termini di punti concessi agli avversari). Si comincia subito a ritmi alti: da una parte Duncan (8 nel periodo), dall’altra CP3 e Redick (16 punti in due, equamente distribuiti), infiammano subito la contesa, che vede nessuna delle due squadre riuscire a strappare. Il jumper di Crawford, con 1″ sul cronometro, regala il +3 ai padroni di casa alla fine dei primi 12′ (24-27). Nel secondo periodo, dopo un avvio balbettante, le due compagini riprendono e a carburare e a lottare punto su punto. Nelle fila dei padroni di casa, Glen Davis da un buon apporto dalla panchina, così come, dall’altro lato del parquet, è il nostro Belinelli a mettersi in evidenza, con 8 punti, aiutando un ottimo Parker (11 nel periodo). Il primo tempo si conclude con una spettacolare azione dei veterani di coach Pop, con Ginobili che apre a due mani, sventagliando da sinistra a destra per Parker, piazzato in angolo; il francese, praticamente di prima e allo stesso modo dell’argentino di Bahia Blanca, serve nel pitturato Duncan, che abbranca il pallone e schiaccia, per il 55-52 con il quale si chiude il secondo quarto. Il terzo periodo si apre con un tentativo di fuga ospite: Parker, Duncan e Baynes conducono gli Spurs fino ad un massimo di +9, vantaggio mantenuto fino a poco meno di 6′ dall’ultimo intervallo (74-65). I Clippers reagiscono con un parziale di 4-17 (78-82 a 2’50”), grazie al bombardamento perpetrato dalla premiata ditta Crawford&Redick (rispettivamente 3 ed 1 tripla), e alla solita opera fondamentale sotto canestro di Jordan (12 nel periodo). San Antonio resta lì grazie a 7 punti consecutivi di Splitter (5/5 dalla lunetta), e al 36′ sono sotto solo di 2 (88-90). In avvio di ultimo quarto, i locali si portano sul +7, sospinti da Barnes e ancora Jordan (93-100 a 8’14” dalla fine). Poi i Clippers si inceppano, non trovando il canestro dal campo per oltre 6′ e andando avanti solo con i liberi, non tirando neanche granchè bene (16/27 nel periodo). San Antonio, grazie a Duncan (12 nel periodo) si porta sul 101-103 a metà quarto, salvo, poi, bloccarsi al tiro (1/7 nei successivi 4′). Ancora TD, comunque, coadiuvato da Green, porta i suoi sul -1 a 54″ dalla fine (111-112); segue il botta e risposta dall’arco tra Crawford (5/7 dalla lunga distanza) e Belinelli (114-115 a 30″ dalla sirena). Quindi sale in cattedra CP3, che sfida Ginobili, palla dietro la schiena, jumper dalla media e canestro del 114-117 con 8″ sul cronometro. Barnes commette fallo sullo stesso argentino, che dalla lunetta fa 1/2; Redick cattura il rimbalzo e, dopo aver subito fallo da Manu, piazza il 2/2 dalla linea della carità che chiude i conti sul 115-119 Clippers.

SAN ANTONIO SPURS (34-20): Duncan 30 (11 reb), Leonard 4, Baines 14, Parker 21 (13 ast), D. Green 9, Belinelli 11, Bonner, Diaw 3, Splitter 11, Mills 2, Ginobili 10, Ayres, Joseph

LOS ANGELES CLIPPERS (36-19): Hawes 7, Barnes 11, Jordan 26 (18 reb), Paul 22 (16 ast), Redick 15, Davis 10, Turkoglu 2, Crawford 26, Udoh, Wilcox, D. Jones

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone