NBA Preseason 2019, bene i Lakers. Vittorie anche per Pacers, Magic e Jazz
Quattro le sfide nella notte di Preseason 2019 NBA. Riflettori puntati sulla prima delle quattro sfide che animeranno l’avvicinamento alla regular season tra Golden State Warriors e Los Angeles Lakers. Il debutto al Chase Center non sorride ai ragazzi di coach Kerr che, privi tra gli altri anche di Looney e Cauley-Stein, oltre chiaramente a Klay Thompson, cedono nettamente (123-101) a dei Lakers già apparsi molto pimpanti. Ospiti che partono forte (11-0 dopo meno di 4′) e che chiudono il primo periodo sul +13 (33-20); dopo un tentativo di reazione Warriors nella seconda metà di secondo periodo, i purple-and-gold scappano via definitivamente nel terzo quarto. Sugli scudi Anthony Davis (22+10 reb), mentre Curry (18) è stato il top-scorer di Golden State; così così il debutto di Russell (4 punti e 2/9 dal campo (0/4 da tre) in 18′).
Seconda sfida in 24 ore, e sempre a Mumbay, nell’ambito degli NBA India Games, tra Sacramento Kings ed Indiana Pacers. Come ieri, a spuntarla sono stati i ragazzi di coach McMillan, anche se in modo più agevole e non all’overtime. Pacers che, guidati dai due sophomore Alize Johnson (17+8 reb) e Aaron Holiday (16), prima realizzano ben 46 punti nel secondo periodo, poi vanno via nei secondi 24′, chiudendo la pratica sul 106-130. Hield (17+5 reb e 5 ast) e Bagley III (15+6 reb) i migliori nei californiani.
Debutto in Preseason anche per i San Antonio Spurs, che ricevono all’AT&T Center gli Orlando Magic. Il risultato finale premia ampiamente i floridiani che, dopo aver terminato il primo tempo sul +9 (59-50), mettono il turbo nella terza frazione, dominata senza appello (41-17). Alla fine il tabellone recita 125-89, con Bamba (18+7 reb e 3 blk) migliore negli ospiti, mentre Forbes (24) è il top-scorer di serata. Infine, senza storia il match della Vivint Smart Home Arena di Salt Lake City, dove gli Utah Jazz, privi tra gli altri di Mitchell, Gobert e Conley, maltrattano gli australiani degli Adelaide 36ers, seppelliti con 52 punti di scarto (81-133). Sette i giocatori in doppia cifra per i Jazz, con Tony Bradley in evidenza (18+10 reb); nelle fila della compagine australiana, invece, il migliore è stato Randle (18).