Josh Hart all'attacco: "Lo so, la NBA è un business. Ma ho saputo della trade da Twitter"
Il caso Anthony Davis ha tenuto banco per mesi in NBA. Dalla richiesta di cessione ai New Orleans Pelicans dello scorso Febbraio, con le prime offerte dei Los Angeles Lakers puntualmente rifiutate dal front office della franchigia della Louisiana, si è passati alla conclusione della faccenda, il 16 Giugno, con l’ufficialità della trade che, in cambio di The Unibrow, ha visto andare ai Pelicans i vari Lonzo Ball, Josh Hart e Brandon Ingram, oltre alla quarta scelta al Draft 2019 e altre scelte al primo giro in altri Draft.
In NBA, si sa, c’è poco spazio per il romanticismo e, spesso, anche per il tatto. Così Josh Hart, tra i giocatori spediti in Louisiana dai californiani per avere Davis, rende noto di aver saputo di essere stato scambiato via Twitter, senza ricevere alcuna telefonata da Pelinka & co.
“Mi sono fatto il mazzo così per i Lakers, giocando anche infortunato, ma senza mai trovare scuse” – è il commento del 24enne nativo di Silver Spring, Maryland – “Sono grato all’organizzazione dei Lakers e capisco che l’NBA è un business. Ma da giocatore mi sarebbe piaciuto sapere di essere stato scambiato almeno da una telefonata, non da Twitter“.
Hart poi vuole precisare il senso delle sue dichiarazioni: “Ho amato ogni minuto trascorso a Los Angeles, sia ben chiaro. E apprezzo tutti i miei coach, compagni di squadra e training staff. Non provo nient’altro che amore per il front office dei Lakers“.